Nicosia. La minoranza: ecco chi si è tirato indietro sulla sfiducia

Hewlett-PackardNicosia. Una conferenza stampa a tratti “tirata” per la voglia di chi l’ha convocata, di spiegare cosa è accaduto e perchè la mozione di sfiducia, ad oggi, non può essere presentata. A indirla, nella tarda mattinata di lunedì i 6 consiglieri di minoranza promotori della sfiducia che non può essere portata in consiglio perché servirebbero 8 firme. Era assente Luigi Bonelli, firmatario della mozione che nel frattempo si è dimesso proprio per protestare contro la marcia indietro di coloro che si erano impegnati a sostenerla, erano presenti Melo Lizzo, Giacomo Consentino subentrato in consiglio a Bonelli, Salvatore Vega, Mimmo Bonfiglio, Filippo Giacobbe e Francesco La Giglia. Consentino ha spiegato che pur essendo consigliere solo da pochi giorni, sostiene la mozione che firmerà, perchè l’aveva condivisa già da semplice cittadino, prima di diventare consigliere e perchè la volontà palpabile dei cittadini è di tornare alle urne. “Sono state messe in circolazione menzogne ed illazioni secondo le quali la sfiducia è tramontata perché a non volerla sarebbe stata proprio la minoranza. La mozione – hanno spiegato – ha motivazioni politiche ed amministrative e il testo predisposto le espone tutte, nel dettaglio e può essere visionato da tutti i cittadini che lo richiederanno a prescindere dal fatto che, purtroppo, per la marcia indietro di chi sosteneva di non essere più disposto ad essere bersaglio della rabbia e del malcontento della città, salvo poi tirasi indietro. C’è stata una prima riunione alla quale erano presenti segretari di partiti, portavoce ma anche alcune persone che non risultano essere nei direttivi politici. A quella riunione – spiegano – hanno partecipato i consiglieri Nino Fiscella, Fabrizio Bruno, Enza Tomasi, Mario Di Pasquale, Nino Mancuso Fuoco, Salvatore Pidone, Antonio Mancuso, Pino castello e, ovviamente noi sei. In quella Hewlett-Packardoccasione tutti, ad eccezione di Castello, si dissero pronti a firmare la mozione e a votarla una volta approdata in consiglio”. A questo punto i consiglieri di minoranza sottolineano che è una falsità la voce secondo la quale quella sera saltò la firma della mozione per colpa dei consiglieri Lizzo e Vega. “Per prima cosa si trattava di una riunione convocata ha persone esterne al consiglio comunale, ma soprattutto deve essere chiaro non c’era nulla da firmare dal momento che il testo non era stato ancora stilato.Noi abbiamo predisposto la mozione che per legge deve essere motivata e abbiano convocato una nuova riunione, questa volta solo tra i consiglieri ma già sono cominciati ad emergere distinguo e tentennamenti, molti palesemente pretestuosi. così arriviamo agli ultimi sviluppi con il testo ultimato, ma che noi sei abbiamo firmato, gli altri hanno evidentemente preferito continuare a sostenere una amministrazione che questa città non vuole più. Riteniamo di avere fatto quanto in vostro potere e crediamo sia giusto che i cittadini sappiano chi è responsabile del perdurare di questa situazione con Nicosia che perde un pezzo dopo l’altro malgrado i proclami e le promesse, che è isolata dal contesto territoriale e piegata da una crisi che sembra destinata ad aggravarsi a causa degli atti che l’amministrazione si appresta a compiere con l’avallo di 14 consiglieri comunali che continuano a sostenerla”. La minoranza sottolinea che comunque continuerà a lavorare per arrivare a portare in aula la mozione e che sta preparando un comizio per spiegare i motivi per i quali la sfiducia al momento è tramontata, rimando un atto politico di messa sotto accusa dell’amministrazione Malfitano, nei confronti della quale già nei mesi scorsi era stata presentata una “censura politica”.

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