Enna. Inas Cisl: salvare i patronati per salvare i diritti

inas cislEnna. Difendere i cittadini spiegando che c’è qualcuno che può tutelare i loro diritti: l’”operazione consapevolezza” che l’Inas Cisl ha avviato in questi giorni, e che proseguirà anche a settembre, mira ad incontrare la gente nei luoghi di ritrovo più frequentati – centri commerciali, piazze e mercati di quartiere – per spiegare che cosa è e come opera un patronato.
Fare chiarezza su un organismo previsto dalla Costituzione, che assiste gratuitamente le persone in materia previdenziale e socio assistenziale, su malattie e infortuni sul lavoro, per i permessi di soggiorno e per molte altre questioni burocratiche della vita di tutti i giorni, è fondamentale. Lo è ancora di più oggi, di fronte all’Inps che, anche a causa della riduzione del proprio personale, ha chiuso molti sportelli al pubblico e ha affidato la gestione delle domande ad un sistema telematico. Senza il patronato i cittadini si sarebbero ritrovati soli di fronte a procedure estremamente complesse, spesso incomprensibili.
Anche per questo, l’utenza dei patronati è aumentata di più del 35%: nel 2013 sono state 14 milioni le persone assistite, di cui 4 milioni si sono rivolti all’Inas, che ha aperto 2 milioni e mezzo di pratiche.
Un lavoro enorme, dunque, coperto solo per 1/3 dal fondo finanziato dai lavoratori: lo 0,226% dei contributi previdenziali, infatti, viene versato per assicurare tutele fondamentali anche a chi non può permettersele. A conti fatti, dunque, i patronati sono proprio dei lavoratori.
Di più: questi istituti, grazie alla loro attività, garantiscono alla pubblica amministrazione un risparmio annuo di circa 600 milioni di euro.
Tutto questo è costantemente minacciato da lobbies che vorrebbero il taglio del fondo patronati, con la scusa di ridurre gli sprechi. L’unica cosa tagliata, invece, sarebbero le tutele dei cittadini. I bisogni delle persone rischiano cioè di diventare un affare per commercialisti, consulenti del lavoro e faccendieri: ci si dovrà rivolgere a loro, pagando per i servizi che i patronati oggi offrono gratis.
Proprio per consentire alle persone di difendere il proprio diritto ad essere tutelate in maniera chiara, professionale e gratuita, l’Inas scende oggi in campo.