Teatri di Pietra Sicilia. A Morgantina “Argonauti – Giasone e Medea”. Il viaggio verso l’ oblio

aidone- teatri di pietra sicilia - argonautiNell’affascinante teatro di Morgantina, è andato in scena “Argonauti – Giasone e Medea”, spettacolo di teatro, danza e musica per la regia e coreografia di Aurelio Gatti, drammaturgia Maurizio Donadoni (da Apollonio Rodio, Franz Grillparzer e Euripide); con Carlotta Bruni, Benedetta Capanna, Stefano Fardelli, Rosa Merlino, Cinzia Maccagnano.
Lo spettatore, di memoria euripidea, probabilmente, si aspetta il compiersi del disgraziato destino della temibile e malvagia Medea a fianco di Giasone come amante, moglie poi, e infine matricida.
Così ricordiamo che vada, ma questa è solo la fine, un’ipotetica fine che presuppone un prima e numerosi interrogativi.
Può l’avidità spregiudicata suscitare amore? E l’astuto arrivismo venir spacciato per seducente intraprendenza? Per la figlia di Eete; re della Colchide; l’ancora fanciulla e ingenua Medea, l’apparizione di Giasone a bordo della nave Argo rappresenta il principio di un tormento che la fa oscillare senza tregua tra raziocinio e furore, avviando una metamorfosi irreversibile.
L’aspetto iracondo e costantemente in tensione dell’interprete Cinzia Maccagnano nel narrare la propria vicenda, sembrerebbe tradire ch vi sia stato un momento di ingenua passionalità che l’ha portata a credere che Giasone, oltre al vello d’oro potesse volere pure lei; inducendola in questo modo a tradire il proprio popolo e a seguire lui: ch’è la sua patria, la sua terra, la sua dimora.
aidone- teatri di pietra sicilia - argonauti (2)La scena è costantemente dominata da dei danzatori che accompagnano l’altalenante animo di Medea, tra passione e maledizione, tra delusione ed esaltazione, e ben esprimono la potenza della sopraffazione che l’amore può avere su chi lo dà e chi lo riceve. Una danza verso l’ignoto, si direbbe, verso l’inevitabile autodistruzione, perché chi semina vento raccoglie tempesta prima o poi. E a Giasone, già prossimo ad abbandonare la sua maga per rifarsi un’altra vita, non resta che subire inerte lo sprigionarsi delle fiamme dai doni di Medea.
Il viaggio onirico volge dunque al termine: la diversità, iniziale opportunità d’incontro s’è rivelata un inganno. L’uccisione dei figli è solo l’atto finale, procurato si dalla mano materna, ma scatenato da quella paterna per la volontà spregiudicata di volere la liberà sopra ogni cosa.
In tanta delusione e distruzione, chi ridarà Medea a Medea?
“Argonauti – Giasone e Medea”, penultimo spettacolo ospitato al teatro di Morgantina, accolto da un numerosissimo e caloroso pubblico, conferma l’originalità dei temi proposti dal circuito Teatri di Pietra Sicilia, che giunto alla sua X edizione, da prova di resistere, nonostante le innumerevoli difficoltà del paese, non rinunciando mai alla qualità.
La rassegna si concluderà il 12 agosto con “Atlantide” per la regia e coreografia di Mvula Sungani, con Emanuela Bianchini, Emanuele Pironti e i solisti della Mvula Sungani Company, accompagnati da Riccardo Medile alla chitarra e Salvatore Zambataro al clarinetto e fisarmonica.

Livia D’Alotto
Photo Maria Catalano