Giustizia. Direttivo Unione fori siciliani, no a soppressione Corti D’appello

tribunale - vertice a caltanissettaCaltanissetta. Dopo il direttivo regionale dell’Unione Fori siciliani, riunitosi a Palazzo Moncada a Caltanissetta, un documento stigmatizza le conseguenza dell’eventuale soppressione delle Corti d’appello. . Il direttivo ha affrontato la questione della soppressione delle Corto d’appello che il Governo intende avviare nell’ambito del “secondo step” della riforma della geografia giudiziaria, che ha portato già alla soppressione di tribunali, sezioni distaccate ed uffici dei giudici di pace. La riforma delle Corti d’appello che il ministro Orlando potrebbe esitare già a fine ottobre e che prevede la chiusura di due Corti in Sicilia: Caltanissetta e Messina. Notizie che preoccupano e confermano l’indirizzo del Governo. Contro la chiusura della Corte nissena, della quale ormai si parla dallo scorso dicembre, si sta muovendo un fonte compatto e il sindaco di Caltanissetta Ruvolo ha garantito che l’amministrazione è già in prima fila con tutte le necessarie iniziative a difesa della Corte. Chiudere Caltanissetta significa perdere la Dda, Direzione distrettuale antimafia e la Dia, la Direzione investigativa antimafia, in una terra che con la mafia fa da sempre i conti. Al direttivo al quale hanno partecipato i rappresentati di tutti i Foi siciliani erano presenti gli assessori di Caltanissetta Marina Castiglione e Boris Pastorello che hanno chiesto all’avvocato Giuseppe Agozzino di Nicosia, componente del direttivo  dell’Unione forense ed al presidente del Mdt Fabio Bruno, autori del progetto del Tribunale di montagna con sede a Nicosia, una copia sintetica della proposta che l’amministrazione nissena intende fare propria. Il tribunale di Nicosia diventa, in una situazione difficilissima, la chiave, forse l’unica, per sperare nel mantenimento della Corte d’appello che potrebbe salvarsi solo con un distretto giudiziario più ampio dell’attuale. Il tribunale di montagna prevede la riapertura di quello di Nicosia con un circondario di oltre 100 mila abitanti, più ampio di quello precedente, con Comuni del Messinese che farebbero capo a Nicosia come tribunale ed a Caltanissetta come Corte d’appello. Una ipotesi che potrebbe essere l’ancora di salvezza della Corte nissena che avrebbe 4 tribunali, Caltanissetta, Gela, Nicosia ed Enna e circa 40 mila abitanti in più rispetto ad oggi. Tra l’altro è già entrato nel distretto nisseno il Comune di Niscemi, che prima faceva capo a Palermo e anche Canicattì, sta pressando per essere inserito con Caltanissetta piuttosto che con l’attuale tribunale di Agrigento e la Corte di Palermo. L’amministrazione comunale di Caltanissetta intende esaminare e discutere in giunta la proposta del tribunale di Montagna, quindi avviare una serie di inziative tra le quali, la formazione di una delegazione per incontrare il ministro delle Giustizia Orlando e se necessario anche il presidente del Consiglio Renzi. L’Unione Fori dal canto suo difenderà tutte le Corti siciliane, come ribadito dal presidente Maurizio Marullo di Condojanni, tanto più che il consigliere nazionale forense Fabio Florio ha riferito dopo un colloquio con esponenti del ministero della Giustizia, che l’intenzione del capo del Governo Renzi è lasciare in Sicilia solo 2 corti d’appello e, addirittura di trasformare Catania in una sezione staccata dell’unica corte che sarebbe Palermo. Scenari che atterriscono, per quello che si profilerebbe nel servizio giustizia per tutti i siciliani. Il direttivo dell’Unione fori da deliberato di trasmettere il documento finale ai prefetti ed ai questori dei distretti giudiziari, segnalando come la chiusura della Corti e conseguentemente delle Dda e delle Dia, implicherebbe una diminuzione della protezione del territorio. Dal direttivo è emersa una conferma: il tribunale di Nicosia è determinate per il mantenimento della Corte nissena.

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