Aidone. Addio agli argenti di Morgantina?

Aidone morgantina argenti_SCILLANel corso di un Convegno organizzato dalla direzione del museo archeologico di Aidone l’8 ottobre scorso, per divulgare i risultati delle indagini scientifiche di recente eseguite sul tesoro di Morgantina e per presentare l’opuscolo a cura dell’arch. Enrico Caruso “Sacri agli Dei”, presente l’attuale assessore regionale ai Beni Culturali, si è appresa la ferale notizia dell’imminente dipartita del tesoro stesso per gli Stati Uniti. Precisamente, per il Metropolitan Museum di New York, che lo aveva restituito appena quattro anni fa perché scavato abusivamente nel nostro sito e poi acquistato al mercato illegale delle antichità. La riconsegna al museo americano avviene in esecuzione di un accordo stilato con il nostro Governo nazionale nel 2006 al momento della restituzione, accordo che prevede il prestito quadriennale “a singhiozzo” del compendio dei sedici pezzi più belli del mondo proprio alla istituzione culturale straniera che se ne era appropriata indebitamente. Ad onore del vero, il MET ha sempre affermato, non creduto da alcuno, di averlo acquistato in buona fede, convinto che provenisse da Beirut.
L’annuncio del trasferimento è stato dato dal neo assessore prof.ssa Giusi Furnari, che si è impegnata, tuttavia, a trattare per ridurlo al quadriennio 2015-2018, senza possibilità di replica nel prossimo mezzo secolo, come pure previsto nell’accordo “capestro” ( alutazione nostra) con il Metropolitan.
Il lasciapassare assessoriale è un fulmine a ciel sereno, perché eravamo convinti del contrario dopo il decreto emesso dal precedente assessore Mariarita Sgarlata il 28 giugno 2013, che aveva incluso il tesoro di Morgantina, con l’assenso dell’intera giunta regionale, tra i beni d’arte “inamovibili” dal nostro territorio per motivi di sicurezza. Un decreto animato dal lodevole intento di preservare alcuni capolavori assoluti dell’arte antica (come l’auriga di Mozia per citarne un altro) dal rischio di danneggiamento involontario, ma che ha fatto inalberare il MET, il quale non vuole sentire ragioni.
Ora, a parte l’incoerenza del nostra autorità regionale di tutela, che cambia opinione in un breve lasso di tempo e sostanzialmente getta la spugna dopo avere appena annunciato battaglia, c’è da registrare una situazione imbarazzante, che nasce dalle indagini sofisticate alle quali è stato sottoposto il tesoro e di cui si è dato conto al Convegno. Messi ai raggi X, quasi tutti i pezzi, costituiti da sottilissima foglia d’argento sbalzata, hanno mostrato i segni di fratture in evoluzione, di degrado del materiale ed altre criticità, sin’ora ignote e che mettono a repentaglio l’integrità degli stessi, soprattutto se esposti al maneggio di troppe mani ed allo stress di ambienti di conservazione nuovi o sfavorevoli. Detto altrimenti e in parole povere, il viaggio in America del tesoro di Morgantina è, quantomeno, un viaggio ad alto rischio: è come esporre d’inverno un bambino con la bronchite alla finestra per vedere l’effetto che fa.

Guarda il video del rientro degli argenti
[youtube]http://youtu.be/cLbjVAr9CtU[/youtube]
Può darsi che al Metropolitan la salute del nostro tesoro non interessi più di tanto, ma l’amministrazione regionale ha il dovere, da bravo medico, di rappresentargliela nella sua precarietà e di persistere nel tentativo di modificare l’accordo del 2006, offrendo in cambio qualche altro capolavoro non a rischio di danni imminenti, di cui è piena la Sicilia. E poi, detto francamente, che interesse può avere il più grande museo del mondo a spogliare, sebbene per un periodo limitato, un piccolo museo di provincia che fa fatica, generosa ed impari, nel crearsi un suo spazio nell’offerta culturale/turistica siciliana? E’ morale staccargli la spina per quattro anni, privandolo di uno dei suoi punti di forza, per l’esposizione del quale anche la comunità locale, indebitata sino al collo, è stata costretta a sborsare 30.000 euro per “compartecipare” alla spesa di competenza regionale? Domande, domande senza risposta sino a quando Demetra dal suo “inamovibile” (quello sì) piedistallo antisismico al museo di Aidone non scateni la sua ira ed il suo anatema verso chi tratta l’arte antica come merce di… scambio.
Silvio Raffiotta

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