Cisl di Enna a manifestazione “100 piazze per il lavoro che non c’è” a Palermo

cisl-sicilia-lavoro-che-non-c'eOltre 150 ennesi per la mobilitazione che vedrà in piazza la Cisl nell’iniziativa regionale di sabato prossimo a Palermo. “100 piazze per il lavoro che non c’è” è lo slogan scelto dalla Cisl per l’iniziativa nazionale: lotta alla precarietà soprattutto giovanile e tutela dei redditi di lavoratori e pensionati sono i temi del “Jobs day”. A Palermo, in piazza Indipendenza, a partire dalle 9,30, confluirà il popolo Cisl: giovani, meno giovani, donne, uomini, lavoratori, senza lavoro, pensionati. La parola d’ordine all’indirizzo della politica e del Governo sarà “Svegliatevi!”, perché la Sicilia sta affondando a causa di tre emergenze: economica, sociale e del lavoro, amministrativa. Per propagandare i temi della manifestazione, nei territori si realizzeranno gazebo informativi, allestiti per incontrare i cittadini, per la provincia di Enna si terrà a Nicosia in Piazza Garibaldi Venerdì 17 ottobre 2014 a partire dalle ore 16,30. “Serve un forte impegno del Governo, ma per il nostro territorio anche e soprattutto della deputazione regionale e nazionale – sostiene il segretario territoriale della Cisl di Enna, Tommaso Guarino – i rappresentanti ennesi all’Ars e in Parlamento devono fare la propria parte per affrontare concretamente le emergenze siciliane: economica, sociale e amministrativa che si potrà realizzare attraverso azioni coordinate sul territorio”. “Riteniamo – continua Tommaso Guarino – che vi sia una grande priorità, il lavoro che non c’è. A soffrire sono giovani e meni giovani, per questo motivo necessitano politiche straordinarie che attraggano concretamente investimenti e ne aiutino la realizzazione, politiche di risanamento e riduzione degli sprechi, un taglio eccezionale delle tasse generali e locali, per far ripartire i consumi e il ciclo produttivo. Si deve lavorare per cancellare tutte le forme di precarietà, soprattutto giovanile. La gravissima situazione economica, finanziaria e sociale della Sicilia e del territorio ennese – continua Guarino – non potrà risolversi senza azioni urgenti che favoriscano investimenti e nuovo lavoro, politiche di ristrutturazione della spesa e di risanamento del debito”. E’ prima di tutto, conclude Guarino, la nostra mentalità a dover cambiare: la colpa del disastro in cui siamo precipitati non è sempre e solo di qualcun altro. Ecco perché tutti, compresi gli imprenditori che sembrano aver perso il senso profondo del loro ruolo, dobbiamo darci una mano per trovare il modo per uscire assieme da questa crisi, scommettendo sul futuro e non rimpiangendo il passato. Con proposte concrete e non, ancora una volta, con scontri ideologici. Sostenendo il “buon lavoro” e non la precarietà, offrendo a chi perde il lavoro più formazione e non solo sostegni passivi, favorendo la contrattazione e la partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali e non alimentando conflitti e antagonismi, riducendo le tasse sul lavoro e sull’impresa e non sulle rendite di varia natura.Occorrono politiche per l’attrazione di investimenti, e anticicliche, per rivitalizzare l’economia locale, politiche di risanamento e riduzione degli sprechi, l’utilizzo efficace delle risorse per mettere in moto economia locale, e per offrire servizi adeguati a sostenere il disagio sociale crescente.