Barrafranca. Il Regolamento del paradosso: un Paese “off-limits” per i cani

adozione caniBarrafranca. Un articolo del regolamento dell’anagrafe canina che non solo è contraddittorio ma che, se applicato alla lettera, di fatto renderebbe impossibile a tutti i barresi tenere cani e gatti. La vicenda scaturisce da un lungo contenzioso tra vicini. Una famiglia adisce a tutte le possibili vie perché non vuole che il vicino tenga i cani nel cortile e alla fine, ad un certo punto, il regolamento comunale viene modificato, in modo da favorire la famiglia che non ama i cani, ma contemporaneamente da penalizzare tutti i cittadini. Roba da scatenare le ire delle associazioni animaliste, ma anche da violare i diritti fondamentali delle persone. così la famiglia costretta, in virtù del contestato articolo, si rivolge all’avvocato maria Concetta Bevilacqua che ha chiesto formalmente al sindaco ed al consiglio comunale di modificare l’articolo “incriminato”. La famiglia ha due cani che vivono nel cortile dell’abitazione, area di esclusiva proprietà.   “E’ nell’interesse di tutti i cittadini barresi che detengono animali da affezione, comprendere alcune norme del regolamento comunale che appaiono poco chiare e contraddittorie. Se negli anni il ministero della Salute, anche in ottemperanza a principi dettata dalla Convenzione del Consiglio d’Europa ha incrementato le misure a tutela del benessere e della salute degli animali da compagnia, tra i quali il cane, l’art. 8 comma 5 del regolamento comunale in questione, ponendosi in conflitto con le parti sul maltrattamento di animali, crea forti limitazioni al possesso degli animali anche nella propria abitazione, non specificando peraltro, quali siano i criteri per detenere correttamente un animale a casa propria”. I due commi dello stesso articolo vietano di detenere animali in spazi angusti, sporchi, con carenza di cibo ed acqua e in abitazioni diverse da quelle di residenza. In sostanza i cani possono essere tenuti solo nella casa principale. Il regolamento però prosegue con il divieto assoluto di tenere cani ed altri animali “all’esterno della propria abitazione di residenza in terrazze, balconi, corti e cortili comuni e attigui ad altri edifici”. Il regolamento però impone anche a chi tiene animali in casa di consentire la quotidiana attività motoria con regolari uscite giornaliere. Come rileva l’avvocato Bevilacqua questa è una delle tante contraddizioni perché da un lato si impongono spazi idonei, dall’altro si vieta di tenerli nei cortili attigui ad altri edifici. Una norma che dovrebbe essere chiarita perché di fatto vieta al proprietario di tenere un animale nel cortile della  propria abitazione di residenza, quindi all’aperto, e legittima, la detenzione dei cani a casa, cioè dentro l’immobile dove non hanno gli spazi idonei necessari. “E’  illogico negare addirittura la detenzione di un animale in uno spazio aperto della propria abitazione di residenza solo perché, accanto vi è altro cortile a altro immobile. Inoltre – aggiunge il legale – pensiamo ai condomini dove gli appartamenti sono contigui ad altre proprietà”.  Troppe contraddizioni e un regolamento che se applicato rende quasi impossibile tenere un cane mentre un numero crescente di Comuni garantisce sgravi sulle imposte comunali a chi adotta un randagio.

Articolo pubblicato da La Sicilia. www.lasicilia.it

RICEVIAMO DAL CONSIGLIERE COMUNALE ANGELO PATERNO’ (in data 31/10/2014 ore 11.49) E PUBBLICHIAMO
(ad ogni buon fine i firmatari sono i Consiglieri:
SALVATORE CUMIA (PRIMO FIRMATARIO) – FARACI ALESSANDRO – CUMIA LIBORIO – NICOLOSI SALVATORE – ANGELO PATERNO’ – SPATARO SALVATORE – PATTI GIOVANNI – SALVAGGIO ALESSANDRO – FABRIZIO FERRIGNO
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