Aidone e Morgantina obiettivo pacifico del Community Relations del NAS di Sigonella

Mercoledì 29 ottobre si è svolta in Aidone la visita dei militari della base americana di Sigonella; 50 giovani, età media vent’anni, di tutti i colori e di tutte le razze, hanno prestato la loro giornata lavorativa al Museo di Aidone, dove hanno svuotato la cripta della chiesa di San Francesco, da anni trasformata in locale di sgombero e ora liberata per essere in un prossimo futuro resa fruibile; quanto tolto è stato sistemato nei locali della Scuola elementare Torres Truppia, da poco meno di un anno ceduta al Museo; un secondo gruppo di marines si è spostato a Morgantina dove sotto la guida dell’infaticabile dottoressa Adriana Acciaro e la collaborazione di volontari dei Rangers, di giovani di colore dello SPRAR Aidone e di alcuni giovani universitari di Enna e Palermo, hanno ripulito il Teatro e il canalone che convoglia le acque dell’agorà.
aidone marines morgantina
Promotore di tutta l’operazione è stato l’architetto Alberto Sposito, che è stato presente in tutte le fasi di preparazione e di realizzazione del progetto, collaborato dal giovane laureando Daniele D’Alessandro e dall’arch. Giorgio Faraci ricercatore all’Università di Palermo. Sposito, orgoglioso del risultato conseguito ci tiene a sottolineare che “Nei gesti che sono stati compiuti non vi sono stati né distinzione o disuguaglianze d’età o sociale, né diversità di lingua, di nazionalità o di razza; non ci sono stati operai, professori universitari, studenti, giovani o anziani, ma solo persone che hanno offerto il proprio contributo; così l’importante non è stato il Museo o Morgantina, ma chi vi ha lavorato e ha reso vivi questi luoghi, chi è stato attore, anzi motore di comunione”
Lo stesso entusiasmo di Sposito è espresso dai giovani partecipanti, dai due cappellani e dai due graduati che hanno accompagnato il gruppo. Una giovane marine, Dana, che da qualche anno lavora alla base di Sigonella e parla un italiano fluente dice che “Ci reputiamo molto fortunati di essere qui dentro e di essere parte del vostro progetto, siamo contenti e onorati di essere qui, entrare qui dentro e vedere la bellezza e la cultura ci ha entusiasmato tutti ed è anche una delle ragioni per cui facciamo questi progetti: arrivare dentro la cultura ed ammirare il passato”.
aidone marines museo
Il Dott. Alberto Lunetta, responsabile della comunicazione della base militare (NAS) racconta come nascono questi interventi, nell’ambito del progetto Community Relations (COMREL), e quale finalità si propongono: “Il progetto di oggi rientra in un programma che vede impegnati tutti i militari americani in tutte le parti del mondo, sono circa 150 all’anno; vengono impegnati tutti i militari della base, qualunque ruolo essi rivestano, essi mettono a disposizione la loro forza lavoro per interventi di volontariato nella manutenzione di siti di interesse ma anche in attività ricreative tra i bambini nelle scuole e nelle case famiglia; queste attività vengono fatte per ricambiare l’ospitalità che i siciliani offrono loro dal 1959, è un modo per mostrare amicizia. Questo in particolare è un progetto nel progetto, lo abbiamo lanciato da qualche anno; rispondendo agli appelli dei soprintendenti che lamentano la carenza di manodopera, abbiamo deciso di focalizzarci sui siti archeologici: così abbiamo pulito il tempio di Imera, e più volte il teatro greco e l’anfiteatro romano di Catania; ora siamo a Morgantina, per la prima volta tocchiamo il territorio di Enna. Lo scopo è di dare la possibilità a questi giovani, tutti americani, di fare volontariato durante l’orario di lavoro, di conoscere il territorio che li ospita e trascorrere una bella giornata, anche se lavorativa, fuori dalla solita routine; donano una giornata di lavoro alle comunità locali, vengono a contatto con la storia, la cultura italiana e le tradizioni e condividono con altri volontari italiani questa esperienza. Quando sono stato contattato dall’architetto Sposito per inserire tra le nostre attività Morgantina e poi quando ho parlato con la dott.ssa Maniscalco ho appreso della presenza americana a Morgantina fin dal 1955, con le varie missioni archeologiche, un motivo in più sceglierla, torneremo in primavera e ci concentreremo sul sito”. Il cappellano militare Edward Erwin, che collabora con l’ufficio di Lunetta, si è adoperato per mettere insieme questa squadra “Oggi per noi è una benedizione – dice emozionato – e un onore essere qui, in questo bel museo e in questo bellissimo sito archeologico e poter dare una mano. Siamo molto onorati” . La prima parte della giornata si è conclusa piacevolmente con una salsicciata e la degustazione di prodotti tipici: hanno contribuito il comune di Aidone, la cooperativa Valle del Dittaino, il Centro Form, la macelleria Papa, la pasticceria Maracuja e l’Archeo club che ha anche fatto dono di riproduzioni monetali di Morgantina, in bronzo ai capi e in terracotta a tutti i militari, che hanno anche ricevuto dalla direttrice Laura Maniscalco la pubblicazione recentemente presentata sugli Argenti della casa di Eupòlemos.
Alla fine della giornata la dott.ssa Maniscalco si dichiara soddisfatta della esperienza che ha giudicato nel complesso molto positiva, quasi un test che ha esitato preziosi spunti che permetteranno di sfruttare al massimo le future due giornate previste per febbraio e maggio. La Maniscalco ha poi accompagnato i giovani in una visita guidata a Morgantina.
Franca Ciantia



Riceviamo e pubblichiamo
Propaganda di guerra ad Aidone: Il Comitato No MUOS No WAR di Piazza Armerina i Marines costretti a occuparsi del sito di Morgantina
Strappati alle loro abituali operazioni belliche, sono stati utilizzati per la campagna di propaganda considerata strategica per la guerra in atto
No MUOS No WARPare davvero singolare il tono utilizzato dalle autorità locali per descrivere in modo esaltatorio uno dei tanti, ripetitivi e simili, episodi programmati dagli USA per far dimenticare ai siciliani, semmai fosse possibile, la vergogna dell’impianto NTRF con le sue 46 antenne dentro la sughereta di Niscemi e le mostruose parabole del MUOS all’interno del suddetto impianto. A chi fa finta di aver dimenticato, ricordiamo che, a pochi chilometri dal territorio ennese, dentro una stupenda sughereta, unica al mondo e violata dagli USA nel peggior modo possibile, vi sono 46 antenne che emettono, dal 1991, onde elettromagnetiche per orchestrare le operazioni di guerra e di aggressione verso i popoli più poveri del mondo. Come se non bastasse, nonostante l’opposizione della gente che sta pagando in prima persona per il proprio coraggio e sempre grazie alla cecità di una classe politica e istituzionale che, per briciole di potere, ama prostrarsi all’aggressore, gli Usa hanno montato le famigerate parabole del MUOS (Mobyl User Objective System) con cui coordineranno le comunicazioni tra tutte le unità di attacco, truppe, sommergibili, navi, satelliti, singoli soldati e chi più ne ha, più ne metta in questo allucinante scenario di guerra permanente che vede nel Mediterraneo il fulcro delle operazioni attuali e future. Perché la cosa vergognosa al pari della guerra è far credere che essa sia un gioco, per mistificare la realtà e trattare come eroi chi viola la pace, la salute, il territorio e la sovranità dei popoli. Per gli interessi di guerra degli eroi, una sughereta è stata profanata, la salute è in pericolo, intere popolazioni sono martirizzate dagli attacchi militari dell’economia di rapina che si arricchisce grazie alla legge del più forte. Operazioni di squallida e inefficace propaganda bellica non potranno mai far dimenticare le guerre in atto, le basi con i missili nucleari in casa nostra, i popoli in fuga, né tantomeno la visione infernale del MUOS e delle 46 antenne.