Cisl Enna: organizzare gli stati generali della salute del territorio ennese

Guarino cislPer la Cisl Ennese, tramite il suo Segretario Tommaso Guarino (nella foto), l’analisi sulla Sanità disegna un quadro di sofferenza del settore in tutto il territorio provinciale, dovuto sia al Piano di rientro ed ai vari decreti assessoriali attuativi che hanno modificato, in maniera sostanziale, l’assetto della sanità provinciale, ma anche determinato da una gestione insufficiente e poco lungimirante.
Per il Segretario Cisl, in un territorio che ha il primato dei viaggi della salute, è fondamentale razionalizzare la spesa, eliminando gli sprechi e combattendo seriamente le logiche affaristiche e quelle clientelari. Solo così si potrà restituire l’organizzazione sanitaria alla sua finalità di elezione: garantire la risposta ai bisogni di salute della popolazione.
Sino ad oggi si è solo pensato “a tirare la cinghia”, afferma Il Segretario Cisl, in nome della razionalizzazione e del risparmio, trascurando le specificità del territorio, le peculiarità delle strutture esistenti, con il risultato inevitabile di un ulteriore deterioramento della qualità delle prestazioni.
Per Guarino, la crisi del sistema sanitario nel territorio è evidente: le liste d’attesa continuano a non essere smaltite; le aree di emergenza dei pronto soccorso continuano a essere congestionate, le risorse per tecnologie, formazione e riqualificazione professionale, sono sempre più scarse. Va anche denunciato il fatto che la medicina del territorio sia rimasta una chimera.
Una riforma tradita e di inefficienze aziendali pagate a caro prezzo dagli operatori sanitari e dai cittadini. Per Tommaso Guarino, se ancora l’offerta sanitaria non è sufficiente, qualitativa e capillare significa che la politica ha fallito. Non è accettabile, aggiunge il Segretario Guarino, assistere ancora a scelte che devono soddisfare esigenze non rispondenti ai bisogni sanitari. Scelte gestionali arbitrarie e unilaterali, che contravvengono agli accordi di programma, alla concertazione e al rispetto degli accordi programmatici.
La Cisl di settore, in questi anni, proprio per dare risposte certe e soddisfacenti ha chiesto, invano, una nuova organizzazione del lavoro, la revisione complessiva della pianta organica (quindi non solo con i dati dei presidi ospedalieri ma anche quelli del territorio), di attenzionare i reparti in forte sofferenza infermieristica e non, armonizzando le esigenze diverse di tutti i presidi ospedalieri.
Purtroppo, come Cisl, dobbiamo constatare che l’organizzazione sanitaria nel nostro territorio è in grande difficoltà. Troppi interessi clientelari, scelte sbagliate, ed un attenzione forte al campanilismo ed alla difesa di interessi personali o di comodo. Con questo modo di gestire, sia dal punto di vista amministrativo che politico, magari si soddisfa qualche esigenza personale di qualcuno, ma non si danno risposte efficaci ai bisogni di salute dei cittadini.
A parere della Cisl confederale Ennese, le legittime aspettative degli operatori di lavorare vicino alla propria abitazione o in ambiti lavorativi più comodi, se da parte dei politici e anche di dirigenti delle OO.SS., sono molto attenzionate, lo stesso non si può accettare che lo siano da parte del management aziendale, in quanto questi soggetti sono stati nominati per rendere il servizio sanitario efficiente e per organizzare e utilizzare in modo ottimale le risorse, affinché siano funzionali e possano soddisfare e valorizzazione sia gli operatori ma sopratutto la tutela della salute dei cittadini.
Per quanto riguarda la Cisl, la sanità deve darsi un’organizzazione che ponga al centro il malato. Inoltre, continua Guarino, proponiamo che finalmente ci sia l’integrazione di tutte le forme assistenziali e la razionalizzazione delle risorse economiche e umane. Vogliamo che il nostro territorio sia dotato di presidi ospedalieri efficienti e rispondenti alle attese legittime dei cittadini, ma anche una migliore sanità sul territorio con i PTA, i Presidi Territoriali di Assistenza e i PTE, i Presidi Territoriali di Emergenza, che devono essere allocati in zone disagiate e/o lontano da ospedali, per garantire i codici di gravità, Gialli e Rossi.
Proprio perché, continua Guarino, riteniamo che il territorio deve diventare il centro delle politiche sanitarie, chiediamo ai Sindaci ed a tutti i rappresentanti istituzionali e sociali che, su questo problema, si apra un dibattito serio. Secondo la Cisl di Enna, il problema non è il direttore generale dell’Asp, se sia bianco o nero, ma come intende, assieme alle comunità locali ed ai suoi rappresentanti, organizzare al meglio i servizi di salute e assistenza per i cittadini.
Proprio per questo, conclude Guarino, invitiamo i Sindaci di tutti i Comuni, che stanno dimostrando grande attenzione alle problematiche sociali delle proprie comunità, di farsi parte attiva per organizzare gli stati generali della salute del territorio ennese, dove tutti gli attori sociali e istituzionali si confrontino per rendere migliore il servizio sanitario nel nostro territorio.