Assoconsumatori: Segnalazione per eventuale assunzione di responsabilità su deposito cauzionale acqua

bolletta acquaEnna. L’associazione Assoconsumatori dopo un attento approfondimento sulla tematica del deposito cauzionale ha ribadito che gli utenti non possono e non debbono pagare due volte un deposito precedentemente versato ai Comuni o all’ente gestore del servizio idrico. Su tale argomentazione l’associazione interverrà nelle sedi istituzionali al fine di garantire i cittadini e per evidenziare e conoscere che fine hanno fatto i depositi precedentemente versati. Il contratto tra utente ed ente gestore del servizio è un contratto privatistico che nei fatti è stato fatto transitare dai comuni o dai precedenti gestori ad Acquaenna e con esso dovevano essere stornate le somme introitate così come chiaramente esplicitato dall’art.12 c.2 della legge 36/94. Tale passaggio, sembra, non sia avvenuto, ma certamente le somme del deposito cauzionale, in questione, non possono essere fatte ripagare ai cittadini. “I sigg. Sindaci a cui ci rivolgiamo – conferma il delegato provinciale di Assoconsumatori Pippo Bruno – nell’adempimento del loro mandato, debbono rimettere ad Acquaenna le somme che erano state introitate sotto forma di deposito cauzionale onde evitare una trattenuta impropria di siffatte somme. I consiglieri comunali, quali rappresentanti dei diritti dei cittadini, possono, anzi debbono, sollecitare le amministrazioni affinché il deposito già pagato sia trasferito al nuovo gestore”. Assoconsumatori ribadisce l’illegittimità del deposito cauzionale richiesto da Acquaenna ai vecchi utenti, come i conguagli, arbitrariamente, effettuati e sottolinea che il mancato pagamento del deposito e delle partite pregresse non può determinare nessun distacco del servizio idrico configurandosi come immotivato interruzione di pubblico servizio, in considerazione che il prezioso, è il caso dirlo, liquido è stato regolarmente pagato. E’ assodato ormai un concetto che i problemi che investono direttamente i cittadini, cioè: acqua e rifiuti dipendono sostanzialmente dai soci degli ex-ATO, appunto, i sindaci che promettono mirabolanti soluzioni dei due problemi e poi non li affrontano con la giusta attenzione basta pensare che la perequazione 2005/2010 è stata approvata dall’ATO – idrico nel 2012 quando alcuni anni erano già prescritti e per questo non esigibili, ma certo a pagare non sono i sindaci che sbagliano ma le tasche dei cittadini sempre più povere.