Nicosia: Scuole chiuse per i rifiuti, Lizzo chiede gli atti

melo lizzo - megafonoNicosia.  Sussistevano le condizioni di grave rischio igienico e sanitario che hanno portato alla chiusura per tre giorni delle scuole cittadine? Per accertarlo il consigliere Melo Lizzo ha chiesto l’accesso agli atti.

La polemica sulla chiusura delle scuole disposta il 22 ottobre  dal sindaco Malfitano per una presunta emergenza rifiuti, era stata subito feroce e anche molti cittadini avevano lamentato che in realtà non si era in una situazione tanto critica da sospendere le attività scolastiche. In quei giorni effettivamente in città erano presenti cumuli di spazzatura di ogni tipo, ma nei pressi delle scuole e degli uffici pubblici i rifiuti venivano comunque rimossi.

Il consigliere di minoranza Melo Lizzo ha adesso chiesto agli uffici comunali l’accesso agli atti che hanno determinato l’ordinanza, per accertare se, effettivamente, ricorrevano i motivi gravi di pericolo per la salute che devono essere alla base di un provvedimento di questo tipo. Il consigliere Lizzo ha chiarito di non avere ancora avuto la possibilità di visionare gli atti richieste e che, qualora dovessero trascorrere i 30 giorni previsti dalla legge, procedere ad un formale esposto alla Procura. Tra Lizzo e Malfitano c’era anche stato un acceso botta e risposta, dopo che il sindaco aveva accusato il consiglio comunale di avere determinato l’emergenza rifiuti per la mancata approvazione della Tari entro i termini. Lizzo aveva replicato sollevando dubbi sulla legittimità dell’ordinanza, considerato che davanti alle scuole la spazzatura veniva rimossa regolarmente ed aveva poi aggiunto che a determinare la raccolta a singhiozzo era il ritardo con i pagamenti all’Ato di ben 5 mesi, oltre che di una somma residua del 2013 da parte dell’amministrazione. In effetti la giunta solo due giorni fa ha saldato gli arretrati da luglio con l’Ato Ennaeuno, deliberando le anticipazioni per costi e stipendi.

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