Non dà tregua né pace ai cittadini dell’ennese la bolletta dell’acqua

bolletta acquaNon dà tregua né pace ai cittadini dell’ennese la bolletta dell’acqua che puntualmente ogni trimestre arriva sempre più esosa. E questo nonostante molte famiglie, in un momento di grande difficoltà economiche, cerchino di far scorrere il prezioso liquido il meno possibile dai loro rubinetti. A testimoniare come il problema sia diventato ormai una croce per migliaia di utenti sono stati ieri i rappresentanti dei comitati cittadini che, provenienti da diciannove comuni, si sono incontrati presso la sede di Mondoperaio per discutere sui due aspetti «molto importanti che riguardano la richiesta del deposito cauzionale e le partite pregresse, conguaglio 2005-2010».
«La prima richiesta – ha detto il coordinatore dei comitati, Carlo Garofalo – è stata fatta ad aprile-maggio scorso nel silenzio più assoluto dei sindaci, mentre l’altra è stata approvata a maggioranza dagli stessi in quanto soci dell’Ato. Sul deposito cauzionale dopo l’incontro in prefettura tra prefetto, sindaci e Acquaenna nel quale si decise di sospendere il pagamento sino al 31 ottobre nell’attesa che si fosse chiarita la legittimità di tale pretesa, a tutt’oggi non abbiamo avuto nessuna risposta. Intanto però agli utenti incominciano ad arrivare le diffide da parte del gestore. Ora chiediamo al prefetto, che dovrebbe essere il garante del territorio, e agli stessi sindaci cosa hanno fatto da giugno ad oggi. Hanno approfondito la situazione legale? La pretesa di Acquaenna del deposito cauzionale è legittima oppure no? ».
Per quanto riguarda le partite pregresse, prima di intentare una qualsiasi azione legale o intraprendere ricorsi l’assemblea ha deciso di acquisire tutta la documentazione ufficiale dell’Ato idrico e capire se vi sono illegittimità sulle tariffe.
«Comunque al di là di questi due aspetti per i comitati cittadini è importante – è stato affermato – capire se Acquaenna ha rispettato il piano d’ambito, se sono stati fatti gli investimenti previsti nel contratto di affidamento del servizio, chi li ha controllati ecc.. A questo proposito Garofalo ha dato notizia che la IV commissione dell’Ars presieduta da Trizzino del M5s circa 20 giorni fa ha accettato una loro proposta».
«In pratica – ha detto Garofalo – si farà un tavolo paritetico, ma non prima che la stessa commissione abbia acquisito tutta una serie di documentazione, tale di avere un quadro generale di tutta la situazione. Quindi di tutta la documentazione propedeutica alla gara d’appalto e alla sua relativa aggiudicazione, per capire se fu condotta a termine di legge o meno; il piano d’ambito; il regolamento dei servizi; i bilanci del gestore dall’inizio dell’attività a oggi dove si denotano se sono stati fatti gli investimenti e come sono stati fatti; i verbali di consegna delle reti e delle infrastrutture da parte dei comuni; la situazione del personale dei comuni prima dell’affidamento al gestore del servizio; il passaggio del personale al gestore e la documentazione contrattualistica; i bilanci dell’autorità d’ambito dalla sua costituzione ad oggi; tutte le delibere degli organi sociali dell’Ato e dell’assemblea dei soci; il personale impiegato dall’Ato, l’elenco con le mansioni e le retribuzioni e le modalità di assunzione; eventuali accordi bonari sottoscritti tra Ato e gestore; il piani d’investimento realizzato e la verifica delle opere; il punto sulla depurazione e quali gli impianti funzionanti e non; tutta la documentazione in possesso del Dipartimento acque della regione».
Insomma, lo hanno detto a chiare lettere, se si dovessero raffigurare inadempienze di una certa gravità «la battaglia di tutte le battaglie deve essere la rescissione del contratto con Acquaenna».

Giacomo Lisacchi