Si è dimesso il Sindaco di Nicosia, la relazione di Sergio Malfitano

nicosia malfitano_sindacoNicosia. A meno di due ore della votazione da parte del Consiglio comunale sulla mozione di sfiducia al primo cittadino, il Sindaco Sergio Malfitano si è dimesso.
Sedici i consiglieri che hanno posto la firma sul documento protocollato l’undici novembre.
Con le dimissioni del Sindaco, la Giunta rimane in carica per ordinaria amministrazione, sino all’arrivo di un Commissario che sarà nominato dalla Regione. Il Consiglio Comunale rimarrà in carica, sino alle prossime elezioni.

Si ritiene opportuno riportare la relazione dell’ormai ex Sindaco

“Il 6 e 7 maggio 2012, la città di Nicosia, in occasione delle elezioni amministrative, con il suo voto, ha voluto manifestare la volontà chiara di cambiamento, attribuendo, al sottoscritto, un ampio consenso che lo ha portato ad essere eletto Sindaco di Nicosia. Tantissime e numerose sono state le difficoltà che fin da subito si sono presentate: la mancata attribuzione del premio di maggioranza in Consiglio Comunale: il sottoscritto, difatti, fin dal primo giorno del suo mandato, non ha mai avuto la maggioranza in questo consesso civico; la spending review del sen. Monti che, in appena tre mesi (da giugno ad agosto 2012) ha tolto circa 700 mila euro di trasferimenti al comune; i debiti lasciati dall’Amministrazione Catania (circa 300 mila euro), proprio quella che dal palco, durante la stessa campagna elettorale, “predicava”, invece, di aver lasciato in perfetto ordine le casse comunali.
Tutto questo non ha scoraggiato minimamente l’azione dell’Amministrazione. Infatti, già dal mese di maggio 2012 ci siamo immediatamente occupati, prima di tutto, del problema relativo alla sicurezza della discarica comunale di C.da Canalotto, lavorando, fin da subito, per una sua messa in sicurezza e bonifica. Altra problematica che abbiamo, da subito, affrontata è stata quella della gestione dei rifiuti e della trasparenza e regolarità della rendicontazione dell’Ato rifiuti EnnaEuno, nei confronti del Comune. Una vera e propria battaglia che ha portato, ad oggi, il nostro Comune, ad essere il primo comune della provincia di Enna a riappropriarsi della gestione dei rifiuti con l’istituzione dell’Aro di Nicosia. Una nuova gestione come i vecchi tempi, col sistema “porta a porta” ma con la novità della raccolta differenziata quotidiana. E per raggiungere il valore del 50% di raccolta differenziata entro la fine del 2015, ci siamo anche avvalsi della collaborazione dell’Ecopunto attraverso la stipula di un’apposita convenzione. A tal proposito, sento il dovere di chiarire a tutti quanti che, la momentanea chiusura dell’Ecopunto di Nicosia, è dovuta solo ed esclusivamente alle responsabilità dell’Ato rifiuti EnnaEuno il quale non è stato disposto al ritiro quotidiano e programmatico delle frazioni di differenziata presso lo stesso centro e tale situazione rimarrà, probabilmente, in questa situazione di stallo, fintanto che la gestione del servizio non tornerà definitivamente al Comune di Nicosia (pensiamo sia ormai questione di qualche mese).
Abbiamo lavorato intensamente, con gli uffici comunali, per cercare di intercettare quanti più finanziamenti possibili. Tanti sono stati i progetti finanziati e con i bandi di gara, ad oggi, quasi tutti espletati (alcuni già appaltati e in fase di consegna dei lavori): il Centro di Esperienze e Museo Multimediale della Montagna Siciliana da realizzarsi, al Campanito, nella Caserma S. Martino (€ 493.373,74 – lavoro già consegnato alla ditta aggiudicatrice); gli arredi per la Casa di Accoglienza “S. Felice” (€ 534.719,40); l’Orto delle Idee, laboratorio di attività per soggetti diversamente abili, da realizzarsi nel vecchio Macello comunale (€ 1.312.226,49); la ristrutturazione delle “Case Comuni” al Campanito – decreto già firmato ( € 466.000,00); la manutenzione di una vecchia casa donata al comune per la realizzazione di un Punto Turistico in C.da Milletarì, nella frazione di Villadoro (€ 119.930,63 – lavori già ultimati); gli interventi di ristrutturazione per risparmio energetico nell’Asilo Nido Magnana (€ 60.000,00); l’avvio della gara, attualmente in fase di espletamento, per la redazione del PAES, con un contributo (€ 20.000,00 circa), nell’ambito del patto dei Sindaci; i lavori già ultimati di consolidamento del muro di sostegno a ridosso della palestra comunale del campo sportivo “Stefano La Motta” (€ 100.000,00); altri piccoli interventi di consolidamento hanno interessato via Sant’Anna e strada San Basile (€ 50.000 circa); interventi nel settore agricolo (€ 20.000 circa); l’escussione della polizza fideiussoria per la bonifica e messa in sicurezza della discarica comunale di C.da Canalotto ( € 1.837.450,00); l’informatizzazione del centro Turistico comunale di Piazza Garibaldi grazie ad un finanziamento del Gal delle Madonie pari ad € 6.000,00; i seguenti interventi finanziati dal Miur: € 160.000,00 scuola “Dante Alighieri”, € 110.000,00 scuola “S. Elena” ed € 50.000,00 scuola “Luigi Pirandello”; la realizzazione di loculi al V Viale del cimitero per un importo pari a circa € 500.000,00; l’avvio della devoluzione della somma destinata inizialmente alla realizzazione del parcheggio di Piazza S. Maria di Gesù per la realizzazione di interventi straordinari e urgenti per la nostra rete viaria urbana ( già impegnati i primi 90 mila euro dei complessivi € 2.200.000,00 circa). A tutto questo bisogna aggiungere il grande lavoro svolto nel settore sociale: sono state recuperate in extremis, dal rischio di perenzione, con una necessaria riprogrammazione, le somme delle annualità 2010-2012 che ha permesso di realizzare il Centro di Aggregazione sociale Polivalente nella ex sede del Liceo Classico “F.lli Testa” (€ 483.321,66 per 3 anni); il buono socio sanitario 2011, il riavvio dell’assistenza domiciliare annualità 2009 ripresa nel 2012; le gite di socializzazione per gli anziani del distretto; abbiamo ottenuto un finanziamento per la Pac infanzia (€ 62.000,00) che ha consentito di poter affidare ad una cooperativa la gestione del nostro asilo comunale, in aggiunta al lavoro che già prestano i nostri dipendenti comunali. Questo sta già comportando, di fatto, il prolungamento dell’apertura dell’asilo nido comunale fino alle ore 18.00 e tutta l’intera mattinata del sabato, comprese le festività di Natale e di Pasqua e l’intero mese di Luglio. Nell’ambito dei finanziamenti per la PAC, il Distretto di cui Nicosia è capofila ha ottenuto un contributo per la PAC anziani ( di € 363.000,0) che ha consentito di avviare, con la collaborazione dell’ASP, l’assistenza integrata socio-sanitaria per gli anziani non autosufficienti. Inoltre siamo stati in grado di ottenere un finanziamento per l’assistenza domiciliare di tutti gli ex dipendenti pubblici e loro familiari dall’Inps (€ 170.000,00 circa). Abbiamo, inoltre, fornito (con i soldi destinati all’indennità del sindaco) le consulenze geologiche necessarie per poter fruire dei circa 700 mila euro di finanziamento dei progetti Pon stanziati per due dei nostri istituti scolastici, somma anch’essa a fortissimo rischio di perenzione per l’inerzia della precedente amministrazione. Altresì, sul sito del Ministero , sono stati già pubblicati gli atti del 2° Riparto finanziario del PNSC Anziani e Infanzia datati 07/10/2014, con i quali sono stati assegnati al Distretto 23 (quello a cui fa parte il comune di Nicosia quale comune capo fila) rispettivamente € 429.875,00 per gli Anziani non autosufficienti ed € 433.856,00 per l’Infanzia. Si aggiunga che dalla Regione Sicilia è stato finanziato il piano di zona presentato dal Distretto 23 a marzo ’14, per l’avvio delle attività in esso contenuto.
Il tutto per un ammontare di oltre 8 milioni di euro di finanziamenti, escluso il mutuo acceso dalla precedente amministrazione per la realizzazione del parcheggio di S. Maria di Gesù, oggetto della devoluzione da parte dell’attuale Giunta municipale!
A questo si aggiunge il risultato del rinnovo dei contratti dei terreni della nostra montagna che ha registrato l’aumento più del doppio della quota di canone, fino ad allora pagato (elemento non trascurabile alla luce della difficile situazione debitoria dell’Azienda Speciale Silvo Pastorale) e che, nel contempo, ha visto l’insediamento di nuovi soggetti e di ben 23 nuove aziende. L’amministrazione ha anche lavorato a lungo riuscendo ad attivare, in zona Campanito, il Centro cinologico, il cui decreto regionale di concessione era già stato firmato ben oltre un decennio fa.
Per ultimo, in rispetto della cronologia temporale degli atti, faccio menzione dell’avvio del progetto finanza di ampliamento dell’area cimiteriale per un importo pari ad € 12 milioni. Un’opera che, oltre che a risolvere in maniera definitiva la disponibilità di posti per loculi e cappelle, certamente rappresenterà un rilevantissimo ed importantissimo volano per la nostra economia locale, soprattutto in termini occupazionali. Ci tengo a rimarcare che si tratta di un’opera di ben 12 milioni di euro che vedrà la realizzazione di oltre 5000 posti fra cappelle private e loculi, di un inceneritore (il primo nella zona, con una ricaduta economica non indifferente), di una nuova cappella e di un nuovo ossario. Basta pensare che è già fissata per il prossimo 17 dicembre la prima conferenza di servizi relativa all’opera.
Tutto questo dimostra la volontà dell’Amministrazione volta a voler accelerare, il più possibile, l’iter di questa importantissima opera.
Ci siamo opposti, ancora, con tutte le forze, all’azione dei tagli lineari imposti dal Governo centrale che ha comportato la chiusura di alcuni presidi, salvando, nel contempo, tutto quello che era possibile salvare!
Si ci riferisce alla permanenza dello sportello dell’Agenzia delle Entrate con il mantenimento in sede di tutto il personale (ben 13 unità); al mantenimento del Distaccamento della Polstrada, della sede dell’Inps e della sede del Commissariato di Nicosia oltre alla riapertura pomeridiana, dopo molti anni di chiusura, degli sportelli dell’Ufficio Postale di Via Bernardo Di Falco.
Per non parlare delle numerosissime missioni romane e siciliane rivolte alla salvezza del nostro Tribunale e del nostro Carcere.
Purtroppo, ad oggi, non solo l’amministrazione Malfitano, ma nessuna amministrazione siciliana si è potuta opporre alla chiusura selvaggia e irrazionale dei nostri presidi di giustizia e legalità!
Ma, nonostante la chiusura di questi due presidi, l’Amministrazione ha continuato a perseguire tutte le strade possibili per una possibile riapertura del nostro Tribunale in un’azione comune con i vertici della Corte d’Appello di Caltanissetta, anch’essa a rischio di soppressione. Si è chiesto ed ottenuto, inoltre, un’interlocuzione con il Ministero di Giustizia per il recupero della nostra Casa Circondariale, un’attività intensa portata avanti insieme alla preziosissima collaborazione dei vertici dell’Ance provinciale di Enna che, ad oggi, ha ottenuto la promessa di un’imminente sopralluogo, da parte dei funzionari del Ministero, per verificare la possibilità di realizzare, attraverso una conversione della struttura del nostro carcere, una scuola di polizia penitenziaria regionale.
Quanto sopra esposto, rappresenta solo una parte del grande lavoro che l’Amministrazione, insieme agli Uffici comunali, è riuscito a produrre; tante altre iniziative sono state già avviate. Si ci riferisce, ad esempio: alla possibilità di poter recuperare le case abbandonate del nostro centro storico; all’avvio con delibera di Giunta Comunale del Patto di fiume, che, quale accordo negoziato tra enti per lo sviluppo del territorio, rappresenta un canale privilegiato per futuri finanziamenti; all’iter di stabilizzazione dei lavoratori precari del nostro Ente, che, non si è potuto concretizzare da subito poiché appena insediati abbiamo trovato diverse segnalazioni della Corte dei Conti che richiamavano l’attenzione sulla violazione dei parametri di spesa del personale, che rendevano impossibile qualsiasi assunzione anche mediante la stabilizzazione. Infatti le diverse riorganizzazioni adottate da questa amministrazione erano dovute, da un lato alla necessità del rispetto delle norme come suggerito dalla Corte dei Conti, dall’altro all’esigenza di riportare l’ente ad una situazione favorevole alle stabilizzazioni. Evidenzio come, in passato, quando vi erano meno vincoli normativi e di spesa, nessuna amministrazione si è posto il problema di stabilizzare, come fatto, invece da tanti comuni Siciliani, preferendo mantenere il personale nella precarietà.
Siamo ben consapevoli che, in questi 31 mesi, non siamo stati capaci di pubblicizzare, come dovuto, quanto di buono fatto insieme ai nostri Uffici comunali!
Probabilmente, il numero ridotto degli assessori in giunta (4 anziché 6, come nell’Amministrazione precedente) ha avuto un peso non indifferente in termini di tempo e di disponibilità.
Oggi, tuttavia, il percorso iniziato il maggio del 2012, giunge al suo epilogo!
Non le parole ma i fatti e i risultati evidenti e inconfutabili, appena esposti, dimostrano che la mozione di sfiducia è solo un’azione strumentale, completamente priva di ogni fondamento, la cui unica ragione è liberarsi ad ogni costo, e il più presto possibile, del Sindaco Malfitano.
Proprio di quel Sindaco che, con il grande lavoro degli uffici comunali e insieme alla sua Giunta, è riuscito a scardinare il perverso meccanismo dell’Ato rifiuti, macchina infernale capace di creare soltanto disservizio ed enormi costi a carico dei cittadini nostri e dell’intera provincia di Enna. Saremo il primo comune ennese che, nel giro di qualche settimana, abbandonerà l’Ato rifiuti: siamo già giunti alla fase di aggiudicazione del bando di gara per affidare il servizio, come Aro di Nicosia, ad una ditta esterna che si sostituirà in tutto e per tutto all’attuale gestione dell’Ato rifiuti, con una raccolta giornaliera porta a porta della frazione differenziata e non differenziata. Tutto ciò comporterà, già nel breve tempo, un notevole e importante risparmio per i cittadini nicosiani (è pensabile che, entro un anno dall’inizio della gestione dell’Aro di Nicosia, sia possibile già risparmiare circa 300 mila euro).
Ci siamo, inoltre, opposti, con tutte le nostre forze, ai lavori di rifacimento della condotta idrica del nostro comune effettuati dal gestore Acqua Enna. E questo non per partito preso ma perché ritenevamo non “a regola d’arte” gli interventi, soprattutto di ripristino, che si stavano portando avanti nel nostro territorio. Siamo stati convocati anche ad un tavolo tecnico presso il Dipartimento regionale a Palermo per il momentaneo fermo che avevamo imposto ai lavori ma anche in quella sede avevamo rivendicato le nostre ragioni affermando che tutta l’Amministrazione era, certamente, a favore degli interventi di rifacimento della condotta idrica del nostro comune ma, che gli stessi, dovevano essere effettuati a “regola d’arte” e non come, viceversa, stava di fatto accadendo. A tal fine siamo riusciti ad ottenere, primo comune in provincia, per quanto riguarda i lavori effettuati da Acqua Enna, l’istituzione del Collaudatore in corso d’opera, figura che, sin dalla sua prima verifica sui lavori effettuati, ha evidenziato come fondate le doglianze portate avanti fino allora dall’Amministrazione comunale.
Ben si comprende, allora, il vero perché di questa mozione di sfiducia: questa Amministrazione, evidentemente, ha dato serio fastidio a qualche “potere forte” proprio perché ha messo le mani in due settori “intoccabili” quali acqua e rifiuti. Settori così “intoccabili” da far dire ai più attenti di “faccende ennesi” : ”Guai a chi li tocca!”
Non solo, ma non crediamo sia reato pensare che la forte battaglia portata avanti da questa Amministrazione per staccarsi dall’Ato rifiuti abbia trovato una rabbiosa resistenza da parte di qualche soggetto locale che ha visto, nel Sindaco Malfitano, un nemico da abbattere solo perché, con la fuoriuscita del comune di Nicosia dall’Ato rifiuti di Enna, ci sarebbe potuto andare di mezzo il proprio posto di lavoro quale amministrativo dell’Ato Ennaeuno, sistemazione ottenuta senza un concorso pubblico ma, per meriti di altra natura, il cui stipendio è “profumatamente” pagato dalle tasche dei nicosiani.
Il vero paradosso è proprio questo: il Sindaco Malfitano, senza aver mai una sola volta toccato o intascato un solo spicciolo di denaro pubblico, viene “mandato a casa” proprio da chi, viceversa, continua a campare alle spalle della politica, grazie anche ad assunzioni che non hanno nulla a che vedere con la giustizia sociale.
Sapevamo benissimo, fin dall’inizio che, come un bravo pescatore che ha pescato un grande pesce, nel suo ritorno al porto, avremmo dovuto affrontare i rischi rappresentati dagli “squali”, pronti ad aggredire il bravo pescatore e a cercare di ridurre a semplice lisca il pesce appena pescato!
E precisamente ci riferiamo agli oltre 22 milioni di euro (8 milioni di finanziamenti intercettati + gli oltre 2 milioni e 200 mila euro per la devoluzione + i 12 milioni della finanza di progetto per la realizzazione della nuova area cimiteriale) che rappresentano il miele dove tutte le api si vogliono posare.
E’ possibile gestire questa enorme montagna di soldi avendo al governo del paese una persona onesta che non scende a compromessi che sanno di ricatti con nessuno e che ha, come pretesa unica il rispetto della legge e delle norme?
Assolutamente no!
Allora lo si deve mandare a casa con urgenza e immediatamente prendere il suo posto con il solito gruppo di “amici” per decidere come gestire la “torta” di oltre 22 milioni di euro.
Ecco i veri perché della presentazione della mozione di sfiducia!
Si sfiducia un’Amministrazione comunale ma ci chiediamo: ”Cosa ha prodotto il Consiglio Comunale in questi due anni e mezzo?
Soltanto un esborso considerevole di gettoni di presenza e concessione a dismisura di permessi di licenza giustificativi per permettere, ad alcuni di questi consiglieri, per commissioni o convocazioni di Consiglio comunale, di potersi impunemente assentare dal proprio posto di lavoro!
Quanti e quali atti sono stati consumati da questi consiglieri comunali per il Bene della città?
E proprio questi sarebbero i “signori” che vorrebbero sfiduciare e mandare a casa una persona onesta che ha rinunciato alla sua indennità e che ha sempre avuto a cuore il Bene di questa città?
No grazie!
Per questo motivo, nella consapevolezza di aver operato solamente nell’interesse del Bene Comune della nostra Città, con animo sereno mi dimetto dalla carica di primo cittadino, ancor prima della votazione della mozione di sfiducia consapevole che spetta al popolo sovrano il giudizio vero sul nostro operato.
Sento innanzitutto il dovere di ringraziare tutta la città per aver dato, a tutti noi, la possibilità di “spendere” le nostre professionalità e ogni nostra energia al servizio del Bene Comune della nostra amata Nicosia.
Per prima cosa, rivolgo un sentito ringraziamento al Sig. Segretario Generale del Comune, dott.ssa Mara Zingale, per la Sua rara professionalità messa costantemente a disposizione dei Dirigenti, degli Uffici comunali e dell’intera Amministrazione, con un’abnegazione non comune.
Un grazie sincero, inoltre, a tutti i Dirigenti e i dipendenti comunali, al Corpo di Polizia Municipale, sempre disponibili e pronti nel lavoro di tutti i giorni.
Un particolare pensiero di gratitudine e stima si rivolge a tutti coloro che, in ogni momento, in questi lunghi 31 mesi, hanno collaborato, col sottoscritto, nel difficilissimo ruolo di assessore, dal primo all’ultimo, con grande coraggio e determinazione.
Un pensiero particolare di gratitudine è certamente rivolto a chi, fin dall’inizio del mandato elettorale, ha svolto il difficilissimo compito di Vice Sindaco, con grandissimo spirito di sacrificio e di rinuncia, sempre pronto alla quotidiana opera di mediazione politica con i consiglieri comunali e con le stesse forze politiche.
Un ultimo pensiero sento di rivolgerlo alla mia famiglia e a quelle dei miei collaboratori di Giunta che, con grande sacrificio, hanno condiviso il peso di una così grande responsabilità.
A tutti quanti il più sentito grazie!”.


nota di redazione:
Malfitano, ovvero, della Politica e del bene comune
Malfitano si è dimesso, il Sindaco del plebiscito, della Nicosia che insorge e che cerca un nuovo futuro ha lasciato la poltrona di Palazzo.
Malfitano, già sui generis nel suo ruolo di Consigliere Provinciale castigamatti, pronto a far diventare incandescenti gli argomenti trattati, fossero questi le beghe di partito (per quel piccolo lasso di tempo in cui un partito ha potuto tenere a bada un simile carattere) o le questioni della gestione della cosa pubblica, non ha accettato i tempi ed i modi della politica.
Leggere le sue parole nella lettera di dimissioni fa da un lato male per come sembra finire una pagina della democrazia partecipata di questa provincia, dall’altro bene per una quasi sorniona capacità dello stesso Sindaco a farsi beffe dei giochi di potere (e poi che potere) di chi è avvezzo alla politichetta del partito unico provinciale.
Malfitano punta l’indice verso chi, ed i lettori leggeranno subito nome e cognome, senza pudore ha per questi due anni opposto una strenua resistenza agli attacchi che venivano portati al sistema ATO, qualcuno che da Consigliere Comunale ed ex amministratore avrebbe dovuto sospendere ogni attività proprio laddove invece più forti rendeva i toni del dibattito. Non si può esser amministratore e come tale difendere la propria poltroncina soprattutto laddove la stessa non è altro che il frutto di una “chiamata” diretta per affinità politiche.
L’ATO, sempre l’ATO rifiuti, leit motiv della politica locale. Malfitano ha, come chiunque amministra, sbagliato, se dovesse chiederlo direi che ha sbagliato nell’impulsività di certe scelte, nella scarsa capacità di passare dalla enorme simpatia che la gente nutre nei suoi confronti, alla condivisione dei percorsi amministrativi. Ha sbagliato nel modificare troppe volte la rosa degli Assessori rendendo ancor più fragile la macchina amministrativa. Ma Malfitano ha un grande merito, ha fatto politica senza mai scendere a compromessi contro il partito dell’ATO rifiuti.
Andrà a casa? Si ricandiderà? Sarà votato nuovamente, non lo sappiamo, pensiamo che, sorridente, inizierà di nuovo l’attacco alle trincee del PD e soci, pronto ad un’altra stagione, magari meno confusionaria ed irruenta, ma sempre “malfitaniana” che traghetti Nicosia via dal sultanato.
Noi, briganti, in questi Sindaci speriamo, nella malfitaniana irruenza e nella ferma, composta, ferrea volontà del Bivona che da oggi è sceso in strada contro i tagli assassini, del Venezia che si sospese proprio dal PD, del Costanza che dice chiaro “i tempi dei privilegi son finiti”, del Leanza che procede a marce forzate per la SRR, del Sinatra che accerchiato continua a piantare le bandiere dell’indipendenza.
Gente diversa, venuta da diverse strade, da diverse esperienze, ma conscia del momento, della necessità di voltare pagina.
Speriamo poi che la gente, la gente delle strade, delle piazze quasi negate, divenga un poco più brigante, senza schioppi e senza coltellacci, ma con la voglia di voltar pagina, di guardare al bene comune, a Nicosia come nelle altre diciotto splendide cittadine di Sicilia.


Stilauto