Riunione dei lavoratori precari a Nissoria

precariUna riunione, quella svoltasi a Nissoria, su iniziativa di Giuseppe Regalbuto e Sebastiano Nicastro ed il presidente regionale Uil Calogero Falcone che ha visto la presenza di tantissimi lavoratori del reddito minimo di inserimento provenienti da tutta la provincia per discutere della problematica relativa al mancato finanziamento delle prossime mensilità per i cantieri regionali. Presenti alcuni sindaci, Francesco Sinatra di Leonforte, Salvatore Lupo di Barrafranca, Carmelo Cucci di Calascibetta, Armando Glorioso di Nissoria, che ha concesso l’uso dell’Auditorium, e numerosi Assessori provenienti da tutta la provincia, Angelo Plumari di Regalbuto, Santo Trovato di Agira, Gaetano Aleo di Assoro, gli Assessori di Gagliano Castelferrato e Troina in rappresentanza dei rispettivi Sindaci, Salvatore Zappulla e Fabio Venezia. L’incontro ha consentito di programmare una serie di azioni da portare avanti per difendere gli interessi dei lavoratori e degli stessi cantieri regionali, che sono oggetto di sopravvivenza per centinaia di famiglie. Tra la province di Enna e Caltanissetta sono circa 1600 i fruitori di tale forma di sostegno al reddito. La Regione siciliana non ha mai affrontato questa situazione predisponendo un piano di stabilizzazione o di espulsione dal precariato. E’ stato evidenziato nei vari interventi che la Regione non ha mai neanche riconosciuto a questi lavoratori lo status di lavoratori, attività che di fatto svolgono alla stregua degli altri lavoratori pubblici. Molti di questi operai non sono nelle condizioni di salute per potere lavorare eppure neanche per questi la Regione ha mai pensato di trasformare le misere indennità mensili in pensioni di invalidità costringendo molti di questi a recarsi sul posto di lavoro anche solo per garantire la presenza. Una recente, ma non molto vantaggiosa riforma legislativa, aveva prefigurato la possibilità di collocare questi lavoratori anche presso aziende private che in cambio avrebbero avuto vantaggi economici e fiscali. Sicuramente anche questa volta come in passato il Governo regionale troverà le poche risorse necessarie per finanziare questi cantieri di servizio. Rimane però il fatto che la questione del precariato in Sicilia non trova ancora una intelligente soluzione e viene pure il dubbio che in fondo questa situazione faccia comodo a molti.