Amministrative Valguarnera in corso il “valzer” delle candidature

comune valguarneraValguarnera. In corso da parecchi giorni il “valzer” delle candidature in vista delle amministrative di fine maggio. In pista per la corsa a sindaco sono ancora in tre: Francesca Draià per il PD, Giuseppe Interlicchia, consigliere comunale PD che corre con una lista civica dopo la rottura col suo partito e Laura Scibona per il Movimento 5 Stelle. Si aspetta da un giorno all’altro la candidatura del sindaco uscente Sebo Leanza, che anche se ancora non ufficializzata si ritiene quasi certa. Dopo di che, salvo colpi di scena, ci si fermerà a quattro. Questo per quanto riguarda il sindaco, ma negli ultimi giorni i riflettori sono puntati sui consiglieri comunali uscenti che si vanno piazzando con questo o quel candidato. Per molti di loro la scelta è stata tutt’altro facile. Ad affiancare Interlicchia ci saranno: Filippa Greco eletta nel 2010 con Leanza con 175 preferenze, Carmen Cutrona eletta anche lei col sindaco uscente76 voti, Mario Bruno con 119 e Marco Scarpaci con105, questi ultimi due eletti col PD. A fare da scudo a Francesca Draià invece ci saranno Francesco Oliveri eletto con Leanza con 161 voti, Alfonso Trovato eletto col PD con 121 e Enrico Scozzarella126, quest’ultimo militante dell’MpA ma eletto nelle liste del PD. Quello che però ha destato maggiore scalpore in questi giorni è stato il passaggio di Enrico Scozzarella dalla lista Interlicchia alla lista del PD, proprio colui che era stato uno dei maggiori sostenitori della candidatura del consigliere comunale. Misteri della politica. Per quanto riguarda invece il sindaco uscente è noto che sta preparando la lista e che l’unico nome certo come sostenitore, sin’ora è quello di Pippo Capuano, uno dei principali suoi competitori alle elezioni del 2010. Chiaramente le polemiche non mancano. Giuseppe Interlicchia, che si presenta con una lista civica, dopo la sconfitta subita alle primarie PD da Francesca Draià, spiega in una nota i motivi di tale scelta: “Diventa utile ricordare- afferma- come la Draià non fosse stata mai tesserata al PD e la sua provenienza fosse riconducibile all’UDC – per cui si è proceduto a celebrare primarie di coalizione e non di partito. Il sottoscritto, vista l’indifferenza della direzione politica locale, avrebbe potuto invalidare l’indizione delle primarie ma le manifestazioni di vittoria schiacciante, che prevedevano un risultato bulgaro a favore della candidata Draià e gli sfottò nei confronti dei ragazzi a supporto, mi hanno indotto a subire le primarie. Nonostante siano scese in campo la numerosissima famiglia Draià e le truppe del PD locale, il sottoscritto, si è affermato con 578 voti vincendo di fatto le primarie di partito e perdendo le primarie di coalizione peraltro mai indette. Avrei potuto ricorrere sia sulla procedura della indizione delle primarie ed anche sullo svolgimento delle stesse ma l’ondata di entusiasmo e il pressapochismo del cosiddetto PD locale ci hanno portato ad una lista civica che poteva contare su una base di più di 500 preferenze espresse”.

Rino Caltagirone