CGIL Enna: “La carenza infrastrutturale penalizza il turismo”

Alfredo Schilirò

Alfredo Schilirò

“La Sicilia – dichiara il Segretario Generale della Fillea Cgil di Enna Alfredo Schilirò – è la regione italiana più ricercata per le vacanze estive, nondimeno però il turismo incide sul PIL Siciliano solo per il 4%.
Ma – continua Schilirò – c’è qualcosa che non torna, c’è qualcosa che non funziona, perché – a nostro parere – il turismo doveva rappresentare per questa martoriata terra la risorsa principale per il benessere dei siciliani.
Non è così purtroppo. Da noi, difatti, si può arrivare solo in aereo perché l’autostrada Salerno Reggio Calabria, dopo tantissimi anni, non è ancora completata.
Una volta giunti in Sicilia diventa un vero e proprio calvario tentare di arrivare alle aree interne.
Oramai sono diversi mesi che noi della Fillea – aggiunge il Segretario Generale – denunciamo lo stato in cui versano le nostre strade e la misera condizione in cui vivono i nostri lavoratori edili.
Su 120 strade in provincia di Enna ben 50 sono chiuse al traffico veicolare e ci sono grossi problemi sulla A 19 Catania Palermo. Dopo la chiusura della suddetta autostrada a Tremonzelli è di questi giorni la notizia del pericolo di un altro tratto di autostrada. Difatti, un’altra importante arteria, la SP 4 che collega Piazza Armerina Valguarnera ed Aidone con l’autostrada A 19, svincolo Dittaino è sotto la lente di ingrandimento dei tecnici per danneggiamento ai piloni che sostengono il viadotto Mulinello. I piloni che reggono il viadotto, risultano fortemente danneggiati dalle intemperie del tempo che potrebbero minarne la stabilità.
Il ponte Cinque Archi, nel nisseno, è stato sequestrato dai carabinieri.
Il viadotto non è sicuro: i piloni, sull’alveo del fiume Salso, sarebbero stati intaccati dall’azione erosiva delle acque, tanto da incidere sulla loro stabilità. Il tratto, in direzione Palermo, era stato chiuso dall’Anas il 7 maggio. Il comune di Villarosa è quasi isolato.
Ci ritroviamo – aggiunge Alfredo Schilirò – un territorio sporco, rete stradale, autostradale e ferrata dissestata e fatiscente, centri storici in decadenza, beni culturali abbandonati a se stessi, carenza di depuratori, carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti.
Pare che gli aeroporti siciliani, l’anno scorso, hanno visto la presenza di 10 milioni di passeggeri, ma non è abbastanza. Si potrebbe fare molto di più.
Anche grazie al nostro clima alla originalità del territorio e alla bontà dei nostri prodotti tipici, si potrebbe lavorare per incrementare il turismo, cercando di attrarre gli anziani del Nord Europa o puntando sui viaggiatori provenienti dalla Russia o dalla Cina.
Perché questo avvenga, occorrerebbe cambiare rotta e migliorare alcune condizioni.
Necessiterebbe ripulire e bonificare il territorio, occorrerebbe mettere in sicurezza il territorio e i centri storici dei comuni. Pertanto, risulta essenziale puntare su un piano infrastrutturale adeguato alle necessità di tutti i cittadini ma anche dei visitatori.
Serve un piano di restauro e ristrutturazione dei beni archeologici e monumentali.
Con il Piano del lavoro nel 2013 la Cgil ha voluto dare il suo contributo di idee di programmi di proposte per uscire dalla crisi e ha cercato di chiedere con forza alle istituzioni di mettere al centro dell’agenda politica il Lavoro.
E ancora una volta – aggiunge Schilirò – chiediamo, di intervenire con un forte intervento pubblico per creare un serio piano di infrastrutturazione e di messa in sicurezza del territorio
A nostro parere – conclude Schilirò- è opportuno che si investa sulle piccole cose come il consolidamento delle strade secondarie che collegano i piccoli centri storici, si investa sulla manutenzione delle autostrade esistenti consentendo altresì lo sblocco occupazionale in edilizia sia per le imprese edili locali sia per i lavoratori edili”.