Catenanuova: cittadini protestano per i continui atti di vandalismo

catenanuova palma OggiCatenanuovesi davvero stanchi di assistere ad atti di vandalismo giovanile perpetrati nella piazza Municipio, tutte le sere ed in forma sempre crescente. Di ieri, l’ultima petizione-denuncia fatta dai residenti (48 cittadini firmatari) ed indirizzata al sindaco Biondi al Consiglio comunale e giunta, alla stazione carabinieri e polizia municipale di Catenanuova, avente per oggetto: “deresponsabilizzazione/intolleranza civica!”. In tal senso i firmatari della petizione fanno rilevare che già il 16 luglio 2013 e il 21 agosto 2013, avevano segnalato il degrado di piazza Municipio,che oggi si allarga a Piazza Matteotti, via Roma,via S.Giuseppe, via Chiesa, P.Umberto, Matisi, Duilio. Una successiva segnalazione venne inviata l’8 agosto 2014 anche alla Questura di Enna, Sig Prefetto e Procura di Enna. Nel tempo -è segnalato nella petizione- qualche intervento della volante dei carabinieri che mettono in soggezione i ragazzi che si allontanano temporaneamente per poi ritornare. Evidentemente il disturbo della quiete pubblica per questi giovani non è un reato e si permettono di giocare con palloni nelle piazze, usano la piazza come viabilità di motocicli e auto, urlano e alzano il volume dello stereo delle macchine, provocano danni materiali ad edifici privati e strutture pubbliche, stress alle persone anziane, mentre anche i locali utilizzano aperture di orario oltre la mezzanotte, mentre molti giovani assumono comportamenti al di fuori delle regole di convivenza civile. Tutto questo – è scritto ancora nella petizione – viene svolto sui gradini anche delle nostre abitazioni, senza il controllo dei genitori, diventando quasi difficile uscire dal proprio portone. Per noi residenti la situazione può definirsi “fuori controllo” e oggi attendiamo che le autorità interessate in indirizzo prendano i provvedimenti dovuti, perchè vogliamo vivere in santa pace come richiede il senso di civiltà. Abitare in centro (piazza o via principale) non vuol dire essere disagiati, poichè la sopportazione porta all’esaurimento nervoso ed è giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

Carmelo Di Marco





Riprendiamo e pubblichiamo dal quotidiano La Sicilia