Comitati cittadini ennesi in allarme per accordo tra Commissario provincia e Acqua Enna

caro acquaLa notizia trapelata nelle ultime ore, di un accordo bonario tra il commissario liquidatore di Ato idrico Pietro Lo Monaco e il gestore privato Acqua Enna, mette in allarme i comitati cittadini ennesi, soprattutto dopo il lancio della petizione popolare per l’acqua pubblica e a poche ore dell’assemblea dei sindaci convocata per domani lunedì. Accordo- sottolinea il coordinatore provinciale dei comitati cittadini Carlo Garofalo- in cui dovrebbe essere trattato, come richiesto da diversi sindaci della provincia, della rescissione del contratto, in rispetto dell’art. 19 della convenzione e non di interessi legali o moratori. Noi ci auguriamo che le notizie possano essere solo l’espressione del pensiero del singolo rappresentante nominato delle istituzioni ennesi che nella sua qualità di nominato, non rispecchia e non rispetta il pensiero e la volontà politica di parecchi sindaci votati dalla gente, ma soprattutto non rispetta la volontà sovrana dei cittadini ennesi, che rivendicano la gestione pubblica del servizio idrico. Se qualcuno vorrebbe stupirci con effetti speciali- continua il coordinatore ennese dei comitati cittadini- con la riduzione della tariffa, la captazione di sorgenti per evitare di acquistare l’acqua da Siciliacque o l’incremento dei finanziamenti pubblici, ricordiamo che il metodo tariffario è stabilito dall’autorità garante (AEGG) e il costo degli investimenti non può gravare sulla bolletta, tra l’altro principio sancito dalla Corte costituzionale.” I comitati cittadini, se la notizia fosse vera, minacciano azioni legali. “Noi chiediamo al commissario liquidatore di tenere conto di tutto ciò- ribadisce Garofalo- riservandoci ogni azione in sede amministrativa nel caso in cui non venga applicata la clausola prevista dall’art. 19 della convenzione ed invitiamo i sindaci favorevoli di non abbassare la guardia e fare rispettare le leggi ed i contratti, di non desistere e di continuare questa battaglia. L’occasione è troppo ghiotta e forse l’unica per riportare le lancette al 2004, quando il servizio veniva svolto e curato dai Comuni o loro Società.” E proprio a 15 giorni dal lancio della petizione popolare sull’acqua pubblica i comitati cittadini ennesi tirano le prime somme sull’attività svolta in provincia. L’obiettivo di raccogliere almeno 10 mila firme alla fine di luglio sembra facilmente raggiungibile nonostante in parecchi Comuni ancora la raccolta firme non è partita. Ad oggi- hanno comunicato- sono state raccolte circa il 25% di firme rispetto all’obiettivo. La petizione chiede al Commissario liquidatore dell’ATO idrico e agli organi preposti di rescindere il contratto con Acquaenna in virtù del canone concessorio non corrisposto e per il quale vi è la risoluzione automatica del contratto, così come prevede l’art.19 della convenzione; ma si rivendica anche il mancato rispetto del piano di investimenti previsto nel piano d’ambito e tutta una serie di inadempienze ancora oggi vigenti nel sistema idrico come la mancata erogazione 24/h e la scadente qualità del liquido.

Rino Caltagirone