Archeoclub punta i riflettori sul “Fondaco Cuba” di Catenanuova

Il presidente della sezione ennese dell’Archeoclub dott. Pierfrancesco Battiato richiama la necessaria attenzione sul “Fondaco Cuba” – nei pressi di Catenanuova – chiedendo iniziative di tutela per l’immobile e chiedendo che venga ripristinata la lapide posta nella facciata dello storico edificio per ricordarne le vestigia e gli illustri viaggiatori che vi pernottarono.
Tra questi Johann Wolfang Goethe, il famoso scrittore e poeta tedesco che la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 1787, provenendo da Castrogiovanni con la sua comitiva, “vi dormì comodamente con soddisfazione”. La notizia è riportata dallo stesso Goethe nel volume “Viaggio in Italia” con cui l’autore fa il resoconto del lungo tour italiano compiuto tra il 3 settembre 1786 ed il 18 giugno 1788 (Per inciso si tratta dello stesso libro in cui l’insigne letterato esprime il famoso detto secondo il quale “L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto”).
Fondaco Cuba
“U funnacu a Cubba” – come lo chiamano gli abitanti del luogo – era dunque un’importante stazione di posta per i viaggiatori che percorrevano la regia trazzera da Catania a Palermo e viceversa. Là era possibile trovare ristoro, fermarsi per la notte ed effettuare il cambio dei cavalli nelle diligenze prima di procedere il faticoso viaggio per le sconnesse strade dell’isola.
Simili locande di campagna – e la “Cuba” pare sia l’ultima rimasta in piedi – erano dislocate a distanze regolari lungo il percorso e fungevano da indispensabili “stazioni di servizio” per i viandanti dell’epoca. L’intrinseco valore storico dell’edificio era stato adeguatamente sottolineato con la pietra marmorea – distrutta dai soliti vandali – posata per desiderio dello storico locale Nicolò Bua. E di quella pietra oggi l’Archeoclub col suo Presidente ne chiedono la ricollocazione. L’epitaffio originale posto sulla lapide era il seguente: “Questo Fondaco Cuba esisteva nell’epoca bizantina-araba-normanna. Nel 1693 si apparteneva a Ignazio Paternò principe di Biscari, che dopo il terremoto di quell’anno lo fece restaurare. Nell’ottobre 1713 vi pernottò il re di Sicilia Vittorio Amedeo II di Savoia con la regina Anna Maria e la sua corte. La notte del 30 aprile 1787 vi dormì Giovanni Wolfango Goethe scrittore tedesco ed autore del Viaggio in Sicilia. Nel 1935 subentrato nella proprietà il comm. Mammano Prospero, uno dei fondatori della Pia Opera di Centuripe, trovatolo cadente per vetustà lo restaurò. Questa epigrafe a ricordo perenne e per desiderio del compianto rag. Bua Nicolò”.
Il Fondaco Cuba, vicinissimo a Catenanuova ma ricadente nel territorio di Centuripe, è ricompreso tra gli edifici di valore storico giacché dichiarato tale dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Enna nel 1985.