Acqua. Assoconsumatori: nell’attesa dell’accordo bonario!

AcquaEnna. “Come era ipotizzabile la riunione dei Sindaci con il Commissario dell’ATO idrico n. 5 Dott. Ing. Lo Monaco, già consulente nel 2004 dell’ATO idrico di supporto al R.U.P., si è risolta con un semplice nulla di fatto, essendo necessario e prioritario conoscere i termini dell’accordo bonario, per valutare le azioni da intraprendere. L’ipotesi di rescissione della convenzione come auspicato dai cittadini, per il mancato pagamento, da parte del gestore, dei canoni di gestione, non ha visto nessuna soluzione”. Queste le considerazioni iniziali di Pippo Bruno delegato provinciale di Assoconsumatori Enna.
Bruno fa presente che “di tale accordo, concluso con Acquaenna, nessuno conosce i termini e contenuto, come se si tattasse di una transazione tra privati. Certo, è emblematico che il commissario liquidatore:
1) abbia deciso, valutata l’urgenza, (quale?), di stipulare l’accordo bonario, definendo la questione, in modo difforme da come i Sindaci parevano orientati e non abbia ritenuto opportuno confrontarsi con loro.
Forse aveva “timore” di una soluzione diversa?
2) abbia incontrato i primi cittadini senza produrre l’accordo bonario, di cui pare siano a conoscenza solo l’Ing. Lo Monaco ed Acquaenna o peggio è ancora in corso di elaborazione?
Certamente i buoni propositi di alcuni sindaci di rescindere la convenzione si sono scontrati con l’annuncio di tale accordo da parte del commissario liquidatore, perché ancora ad oggi di tale accordo non si è visto alcunché.
Il commissario liquidatore che, non dimentichiamolo, è lo stesso consulente nominato dal RUP nel 2004 per giudicare la congruità delle offerte per l’aggiudicazione della gara. Ed è altrettanto strano che in quella sede il Dott. Ing. Lo Monaco si fosse espresso sulla congruità dell’offerta della società, oggi Acquaenna, a scapito dell’altra ditta concorrente che aveva formulato un’offerta più economica per i cittadini. Come risulta altrettanto strano la dichiarazione del Dott. Lo Monaco che, oggi, afferma che le tariffe sono alte e che è opportuno adoperarsi per abbassarle. Viene spontaneo chiedersi come mai nel 2004, quando espresse il giudizio a favore di Acquaenna, non si accorse delle tariffe elevate? Forse il poco tempo per consegnare una relazione, così complessa, (quattro giorni) non gli hanno
permesso un giudizio più obiettivo? Sembra, proprio, un caso che ogni volta che Acquaenna si trova in difficoltà arrivi un “deus ex machina” per risolvere il problema!”.
Andreotti diceva: ”a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca”. Conclude il delegato di Assoconsumatori che in difesa dei cittadini continuerà la sua azione invitando i Sindaci a seguire l’esempio di quei sindaci che diffidano i gestori ad effettuare dei distacchi per morosità per cifre irrisorie poiché l’acqua è un bene primario dell’individuo e diritto costituzionalmente garantito.