Enna. La Cgil allarga i suoi orizzonti, con ampie apertura ai giovani

enna magnano ritaEnna. La Cgil provinciale allarga i suoi orizzonti, diventa più partecipe nel suo territorio, mette in primo piano il problema del lavoro visto che la provincia di Enna è quella maggiormente penalizzata dalla crisi in atto in tutti i settori operativi. La Cgil, il cui staff dirigenziale, presieduto dal segretario generale Rita Magnano, si è riunito a Pergusa, presente Monica Genovese della segreteria regionale, si sta preparando per raccogliere la sfida del cambiamento che la società aspetta. Il segretario provinciale Rita Magnano davanti agli oltre 100 delegati partecipanti, responsabili dei vari settori, lancia il messaggio di rinnovamento, in simbiosi con il segretario nazionale Susanna Camusso che ha avviato un percorso che porterà ad una riorganizzazione radicale della Cgil in tutto il paese sia in termini di servizi che di risorse umane e finanziarie. Una riorganizzazione generale i cui risultati si conosceranno in occasione della conferenza organizzativa nazionale del prossimo mese di settembre. Rita Magnano, nell’aprire i lavori della conferenza, ha voluto precisare che ad Enna la Cgil per certi versi già da tempo ha un nuovo volto. “Da tempo abbiamo aperto le porte ai giovani – ha dichiarato Rita Magnano – e guardiamo con molta attenzione alle nuove figure atipiche che presenta oggi il mercato del lavoro e che hanno pochissime tutele rispetto ai lavoratori classici. Il fatto stesso che abbiamo affidato ai giovani dell’associazione universitaria Giosef lo sportello Sol di orientamento al lavoro la dice lunga. Non abbiamo voluto invitare alcuna figura istituzionale e sindacale ma solo rappresentanti di associazioni giovanili che collaborano con noi come Terramatta, che utilizza i nostri locali per fare scuola agli immigrati, l’Arci e l’Anpi con cui abbiamo organizzato diverse iniziative culturali e di carattere sociale. Questa è la Cgil che proponiamo ai cittadini, ai lavoratori, ai pensionati, ai disoccupati ai giovani laureati e non alla ricerca di una prima occupazione”.