Denuncia – esposto dei cittadini di Catenanuova per carenza approvviggionamento idrico

acqua non potabileI catenanuovesi sul piede di guerra per avere l’approvviggionamento idrico costante nei servizi igienici interni e nei locali pubblici. Non succedeva da anni che l’opinione pubblica si sollevasse per il problema della penuria d’acqua, imputando tutte le colpe ai disservizi creati dal gestore del servizio, l’Ato AcquaEnna. Una situazione davvero preoccupante che dura da diversi giorni e che ha convinto i residenti di diversi quartieri di Catenanuova di accompagnare le lamentele verbali, con una formale denuncia indirizzata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, al Prefetto di Enna, al comando stazione Carabinieri Catenanuova, alla Polizia Municipale ed al sindaco di Catenanuova. A firmare la denuncia i titolari delle utenze della zona che va da piazza Matteotti a piazza Marconi, via P.Umberto, via IV Novembre, 24 Maggio e via V.Emanuele, segnalando che, non avendo ricevuto fornitura di acqua dal 3 luglio sino ad oggi, acqua necessaria alle proprie famiglie e alle attività commerciali. Per evitare problemi dovuti alle carenze igienico-sanitarie, con la presente – chiediamo, l’intervento urgente delle autorità in indirizzo per scongiurare ulteriori problemi ed il rimborso delle spese sostenute per l’approvviggionamento e per i mancati guadagni nelle attività commerciali. Denunciamo altresì la società AcquaEnna per la mancata fornitura di acqua nella zona sopra indicata, nonostante che in altre zone,l’acqua viene fornita tutti i giorni. Noi sottoscritti, abbiamo più volte segnalato ad AcquaEnna e all’amministrazione di Catenanuova del sindaco Biondi, tale carenza, ma fino ad oggi con nessun risultato. Vogliamo capire se i disservizi sono da ddebitare alla loro incapacità, a quella dei propri impiegati e funzionari o piuttosto per loro semplice mancanza di volontà nell’agire?. Una denuncia dunque che va ad aggiungersi alle tante altre denunce partite in questi giorni dai quartieri catenanuovesi, dai cittadini esasperati, per i disservizi, per le bollette d’acqua da 3.30 euro al m3, dalle riflessioni che i pozzi di captazione alle falde dell’Etna appartengono per acquisto ai tre comuni Centuripe Regalbuto, Catenanuova (ex acquedotto intercomunale), che la capacità di captazione, dai cinque motori di tiraggio iniziali è scesa ad un solo motore. Sicuramente altro fattore da addebitare al disservizio, anche la mancanza di conoscenza del sistema idrico sul territorio, da parte degli addetti, prima centralizzato ed oggi sottoposto a regole di pressione, di deviazioni, allacciamenti, irrigazioni, perdite mai opportunamente ripristinate e con cantieri di lavoro sempre pronti ad intervenire. Insomma, davvero una rete colabrodo che necessita interventi drastici e risolutivi, compresi quelli dei sindaci verso le società d’ambito, una volta definiti ottimali e che oggi “assaltano” i bilanci familiari offrendo pochi e davvero precari servizi.

Carmelo Di Marco





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