Cinque nuovi depuratori ad Agira, Aidone, Pietraperzia e Troina

agira depuratoreEnna. Sono stati approvati da parte dell’ingegnere Pietro Lo Monaco, in qualità di commissario dell’Ato idrico, cinque progetti di depuratori da realizzare nel territorio provinciale per una spesa complessiva di 9 milioni e 150 mila euro. Sono quattro i comuni interessati a cominciare dal capoluogo ennese, che già un depuratore è in funzione da tanto tempo in contrada Sireri, quindi Agira, Aidone, Pietraperzia e Troina, che di depuratori ne avrà due. Per quanto riguarda il territorio ennese tenuto conto che l’impianto di depurazione di contrada Sireri è un pò vecchiotto e che l’impianto è stato costruito in maniera modulare con questo progetto dell’importo di circa 4 milioni ed 820 mila euro si realizzeranno lavori di ristrutturazione ed ammodernamento dell’impianto. E’ stato anche nominato il Rup che è il dottor Stefano Guccione, direttore dell’Ato Idrico, mentre il geometra Riccardo La Greca e il ragioniere Carlo Roccella saranno i suoi diretti collaboratori. Il miglioramento e la presenza di depuratori è stato chiesto all’Italia dalla Comunità Europea per cui un monitoraggio della situazione depuratori negli altri comuni dovrebbe essere valutata con grande attenzione. Ad Aidone il depuratore sarà realizzato in contrada Canalotto e la spessa sarà di un milione e 77 mila euro. A Troina, dunque, si realizzeranno due depuratori per un importo complessivo di due milioni 470 mila euro. Uno sarà realizzato in contrada Schiddaci mentre l’altro sarà realizzato in contrada San Michele Vecchio. Per quanto riguarda questi due depuratori come Rup è stato nominato l’ingegnere Filippo Patanè, collaborato dal geometra Marco Prestifilippo e dal ragioniere Carlo Roccella. Il depuratore di Pietraperzia sarà realizzato in contrada Favara con un costo dell’impianto di 776 mila euro. Anche ad Agira il costo dell’impianto di depurazione si avvicina alle 800 mila euro. I cinque progetti sono stati approvati in via amministrativa poi il commissario chiederà l’intervento finanziario della Regione, dello Stato e della Comunità Europea. Una procedura uguale a quella seguita per i finanziamenti delle reti idrica, dove Enna fu tra le prime ad avere completato i progetti e a chiedere i finanziamenti ed arrivarono ben 40 milioni di euro.






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