Legambiente Enna contesta impianti eolici alle porte di Cacchiamo, Milletarì e Villadoro

“Alle Autorità di valutare se non vi sia stata una palese “distrazione” degli organi preposti all’esame delle documentazioni fornite, consentendo così di giungere ad una decretazione che essere di gravissimo nocumento per l’integrità dei luoghi e per ogni possibile futura utilizzazione ai fini turistici degli stessi” è la richiesta del Circolo Legambiente Erei di Enna,
avendo constatato che in contrada Polizzello del Comune di Gangi ma a pochissimi metri dal confine comunale dello stesso Comune di Gangi con quello di Nicosia e quindi a ridosso delle case delle frazioni di Villadoro e Milletarì, abitate nel complesso da poco meno di un migliaio di cittadini, è in atto la costruzione di un impianto di produzione eolica con pale del tipo “minieolico” di altezze non inferiori a 25 metri.
Serra del Vento
Legambiente sostiene che avendo avuto notizia che sia stato decretato positivamente il progetto di realizzazione di un parco eolico ricadente nei territori comunali di Gangi e Bompietro, Palermo, ma in posizione estremamente vicina ai confini del territorio comunale di Calascibetta (EN), la cui progettualità sembrerebbe prevedere ben 14 generatori eolici di 145 metri di altezza lungo la direttrice Serra del Vento – Monte Polizzello.
In considerazione della intervisibilità della stessa direttrice dalle alture dell’ennese ed in particolare dal Monte Altesina, Riserva Naturale Orientata, area archeologica sottoposta a vincolo e SIC ai sensi della normativa europea.
Vista la persistenza a meno di un chilometro in linea d’aria dal progettato impianto non solo delle frazioni abitate di Cacchiamo, Milletarì e Villadoro, ma anche dell’importante geosito dei “Coralli di Cacchiamo” e del geosito “paleovalle di “Menta”, classificati come geositi del Rocca di Cerere Geopark.
Visto il dettato della LEGGE Regionale 11 aprile 2012, n. 25 “Norme per il riconoscimento, la catalogazione e la tutela dei geositi in Sicilia”, nella quale all’art. 3 così si recita: Al fine del raggiungimento degli obiettivi di cui agli articoli 1 e 2 la Regione riconosce come interlocutore istituzionale per la politica del sistema regionale dei geositi l’European Geopark Network (EGN).
In considerazione di quanto sottoscritto dal Governo italiano nella “Carta di Siracusa” ed in particolare l’impegno preso dai governi sottoscrittori affinché nella programmazione infrastutturale si tenga conto di “evitare o ridurre qualsiasi impatto negativo sulla biodiversità derivante, tra l’altro, dall’attuazione di programmi di sviluppo delle infrastrutture”.
Considerato quanto a suo tempo evidenziato con apposita nota da parte del Presidente pro tempore del Rocca di Cerere Geopark, del quale Legambiente è partner con gli allegati scientifici relativi al grave impatto paesaggistico dei suddetti impianti sul crinale che divide l’ambito madonita da quello ereo, ed in particolare:
La complessa realtà geologica e geomorfologica dei luoghi soggetti a vasti movimenti franosi;
L’esistenza di diverse aree archeologiche ancora tutte da sottoporre ad indagine;
L’esistenza di diversi beni culturali di notevole valore come la Villa Masseria ed il Villaggio di Cacchiamo, la Torre di Bordonaro Soprano, il Castello rupestre di Regiovanni, il borgo di Fondazione di Passarello-Villadoro;
L’esistenza, in loco, di notevoli presenze naturalistiche diffuse e delle vicine aree protette e SIC di Monte Altesina, Monte Zimmarra, Bosco di Sperlinga”.