Acqua: Comitato cittadino di Aidone consegna petizione popolare, chiedono al sindaco precisi impegni

asino acquaAidone. Sulla non potabilità dell’acqua il Comitato cittadino di Aidone è impegnato su vari fronti per la soluzione della delicata problematica, vissuta ogni giorno sulla pelle dell’utenza aidonese. Non ultima la consegna della petizione con le oltre seicento firme che è stata protocollata al Comune di Aidone e “consegnata” nelle mani del sindaco Lacchiana sollecitato a risolvere la questione. Una petizione che non si conclude perché le firme vengono ancora raccolte e che ha visto un impegnativo iter iniziato il 2 luglio scorso quando è stata trasmessa al primo cittadino una lettera informativa sulle ragioni che hanno portato alla petizione popolare seguita, pochi giorni dopo, da un consiglio comunale in seduta aperta nel quale si è dibattuto la problematica riguardante lo stato di non potabilità dell’acqua con un intervento anche del Comitato cittadino. “In seno a detto consiglio comunale-afferma il Comitato-sono state prese alcune decisioni ma che allo stato attuale nessuna di queste è stata attuata; ancora oggi le caratteristiche dell’acqua quotidianamente erogata alle utenze sono tutt’altro che in linea con i parametri prescritti, considerato che già a prima vista, difetta di limpidezza e trasparenza e presenta invece un evidente colore rossiccio sintomatico della presenza dell’elemento ferroso in eccesso”. Il Comitato, presidente Licia Minacapilli, ha pure avviato e sono in corso iniziative presso le competenti autorità.”La cittadinanza – sottolinea il Comitato- auspica che il proprio Sindaco affronti il grave problema dell’acqua non potabile, problema che ha risvolti determinanti per la vita quotidiana degli aidonesi, in termini di salute, di igiene, ed in termini economici, poiché la non potabilità dell’acqua, che perdura da anni, ha costretto e costringe l’utente ad acquistare acqua imbottigliata per l’uso domestico ed eseguire continue manutenzione agli impianti ed apparecchiature domestiche, con aggravi consistenti di costi a carico delle famiglie”. Il problema è stato già sollevato dal Comitato a partire dal 2009 e permane ad oggi anche a causa – afferma – “dello scarso interessamento mostrato dell’Amministrazione del tempo”. Con la petizione si richiede un impegno preciso al primo cittadino: l’emanazione di ordinanza di non potabilità dell’acqua, quale provvedimento a tutela della salute dell’intera cittadinanza e la richiesta al gestore del servizio idrico integrato società Acquaenna spa del ricalcolo delle bollette con importo dimezzato, visto il costante stato di non potabilità dell’acqua erogata agli utenti.

Angela Rita Palermo