Valguarnera. E’ diventato allarmante il fenomeno del randagismo

randagismo enna ott 2014 (3)Valguarnera. E’ diventato allarmante il fenomeno del randagismo in paese, tanto da indurre un gruppo di cittadini capitanato da Arcangelo Santamaria, a promuovere una petizione popolare che sarà inviata al sindaco Francesca Draià, al Prefetto di Enna e alla Procura della Repubblica. “Nelle diverse arterie urbane –è scritto- a tutte le ore del giorno i cittadini si trovano a dovere fronteggiare branchi di randagi alla ricerca di cibo. Tale pericolosa situazione era stata già portata recentemente all’attenzione del Comune e della Polizia Municipale di Valguarnera, con missiva firmata da alcuni cittadini estremamente angosciati per il diffondersi del fenomeno. In tempi recentissimi la situazione si è ulteriormente aggravata con due accertate aggressioni e molteplici testimonianze di situazioni in cui alcune persone sono riuscite a scamparla a malapena.” Lo scorso 11 gennaio, infatti, un tranquillo passante veniva aggredito da un cane randagio nella centralissima via S.Elena tanto da essere costretto a ricorrere alle cure mediche per le ferite riportate. Come se non bastasse, la mattina successiva una bambina veniva, a sua volta, aggredita in via Garibaldi e solo il pronto intervento di alcuni commercianti ha evitato conseguenze peggiori. “Va assolutamente censurata –sottolineano- la condotta di coloro i quali ritengono che preparando esche avvelenate per i cani si possa risolvere e/o limitare il problema. Gli animali vanno tutelati (domestici e non) nel rispetto delle leggi vigenti e dei diritti dei cittadini. In tal senso, destano ulteriore preoccupazione le recenti notizie che parlano della morte di animali domestici avvenuta dopo avere ingerito esche avvelenate.” Alle Istituzioni, ognuna per quanto di competenza –chiedono- “di applicare la legge e di prevenire il randagismo, nel rispetto e nella tutela dei diritti dei cittadini e degli animali. I cittadini hanno il diritto di potere liberamente circolare sul territorio urbano senza che possano essere vittime di aggressioni di cani randagi organizzati in branchi. Gli animali, devono essere collocati nelle strutture preposte, garantendo loro la possibilità di essere adottati da privati responsabili o di essere affidati ad associazioni animaliste o di restare in strutture che garantiscano agli animali buone condizioni di vita, condannando e perseguendo ogni vile atto di avvelenamento”.

Rino Caltagirone