Argento con la scorta e Crisafulli indagato. Il PD con l’On. Carbone? in stand – by

Argento con la scorta, e Crisafulli indagato.
Il PD con l’ On. Carbone? In stand – by

di Enzo Cimino

Alessandro-D’Avenia-Luci-ed-ombreDelle Ombre si posano sul minuto mondo della politica ennese, di per sé da alcuni anni spazio angusto, e a volte inospitale, per chi vuole viverla con la forza delle passioni civiche e dei programmi locali di buon governo. Si formano nei nostri chiusi Luoghi per fluire nella routine della cronaca che non scuote, tanto è sparpagliata la pigrizia d’ogni genere.

 

Parliamo di due fatti che, in quanto tali, dovrebbero, se non preoccupare, far pensare. Da una parte, minacce con stile mafioso all’avv. Argento, che vive a Roma, in busta chiusa di solita mano ignota; dall’altra l’indagine per truffa della Procura campana d’Aversa sull’ex sen. Crisafulli, definito il Barone Rosso con feudo in Enna e contrade (specifichiamo dichiarazione legale Crisafulli: “del tutto estraneo”).

 

Sono le due facce di una foto che sarebbe il PD nostrano? E’ da rigettare un simile schizzo deviante della politica locale poiché questo partito pure è storia e centro d’idee e valori, e sarà forza propulsiva del cambiamento se vorrà tenere la barra dritta. Ma torniamo ai fatti menzionati.

 

Argento, sia pur non risiedendo da lustri a Enna, è da settimane costretto a spostarsi sotto scorta. Immaginiamo l’angoscia dei suoi cari e le sue umane ansie, per cui non resta che esprimergli rinnovata vicinanza e ancor più solida amicizia. Il suo impegno politico è noto per essere riferimento attivo di coloro che vogliono uscire dal dominio crisafulliano sul PD (il PD sono Io!), colpire quell’azione prepotente del potere (la Kore sono Io!) e cancellare l’idea d’un territorio chinato (Enna sono Io!). Da renziani, pensano di “cambiare verso” alla Politica sfidando il decadente apparato personalizzato finora dominante.

 

Crisafulli, anche se oggi solo pres. della “Proserpina s.n.c.” (quella dei corsi rumeni di laurea in medicina), è sotto tiro con l’ennesima inchiesta giudiziaria, il che ci scuote anche per l’ipotesi di reato. È vero, diverse Procure -Enna, Caltanissetta, Messina, Palermo, Roma- ed ora quella d’Aversa, hanno avviato indagini, ma mai sono giunte a sentenze di condanna. Sono tuttavia troppe, e per chi fa vita pubblica e istituzionale inammissibili. Stavolta ha reagito con energia, e questo va a suo onore giacché, oltre a dichiarare d’essere estraneo alla tenebrosa vicenda, ha preso l’impegno di sporgere querela. E noi vogliamo credere stavolta, essendo ormai evidente che di questo passo Crisafulli sarà la vera vittima del personaggio “Mirello”, quello amato o irriso o sfregiato dalla stampa. Anche se c’è sempre qualcuno, con stile alla P. Buttafuoco pronto a scrivere con tema “I love you, Mirello”, è chiaro che i suoi spazi politici si sono ristretti per farne un Re nudo.

 

Le vicende personali, dai segni molto dissimili, di Argento e Crisafulli non possono non riflettersi sul PD locale, dallo scorso anno commissariato e, come era prevedibile, in una fase vissuta in chiave congressuale con poche idee forti messe in circuito. Però, qualcosa si muove con posizionamenti interni di vecchi dirigenti di seconda battuta e con l’azione dinamica e intensa di quanti si richiamano a Renzi. I primi, anche se a volte danno l’idea di voler solo aprire bottega pur d’entrare nei circuiti del PD siciliano ma con ruoli da gregari, stanno alleggerendo il peso enorme di un partito ad personam che ora li comprime col pericolo di schiacciarli. I secondi, aprendosi ai giovani e a quanti sono stati respinti o messi alla porta ad ondate dal 2009, pensano di proporsi come la nuova dirigenza dei Democratici ennesi con buona dose d’ambizione e, ancora vago, pensiero e volontà di cambiamento.

 

Il congresso provinciale, prima o dopo, si dovrà datare. Naturalmente, dopo aver garantito trasparenza al tesseramento, verificato i vecchi e serrati assetti organizzativi e corroborato il corpo il partito con dosi di Politiche del Territorio. Già, perché Enna e la Sicilia Interna hanno bisogno di questo, e non dell’elettoralismo dei mediocri.

 

Conta tanto come arrivare a questo appuntamento, e i fatti recenti possono condizionarlo, se non comprometterlo agli occhi degli ennesi. Rischi che deve disattivare il commissario on Carbone, il cui compito non può essere burocratico. Presenze ad Enna da toccata e fuga a bimestre, assenza di rapporti financo con la Stampa, incontri pubblici contati con le dita della mano, mancanza d’iniziative parlamentari e politiche, vuoto di programmi di governo del territorio fanno male al PD. Per dirla alla maniera di Renzi, se si vuole “rottamare e cambiare verso” il motore comunque va tenuto in accelerazione. Tenerlo solo acceso con freno a mano tirato, è illogico per gli iscritti, e deludente per il suo elettorato.