Enna. Dipietro ad un anno dal voto.
Luci e penombre. NO all’annacamintu
di Vincenzo Cimino
Il suo fu un messaggio inequivocabile: o con me o contro di me!! La maggioranza rispose CONTRO, e non solo di lui. Fu rottura di un sistema resosi totalizzante negli ultimi 15 anni? Di certo, fu un NO per dire SI ad una voglia di cambiamento. Gli esiti del NO non si fecero aspettare. Direttore generale del MIUR, Prefetto e Procuratore (spesso distratti su fatti di dubbia legalità) intervennero sulla Fondazione Kore (dominio dell’ex senatore) e sulla Fondazione Proserpina dei corsi rumeni di medicina. Il PD commissariò il Partito locale. Taluni poteri politico-burocratici palermitani allentarono la presa su Enna. Infine, con accortezza Salerno staccò il cordone che legava Fondazione Kore e Università Kore.
In questo anno il cambio di passo c’è stato, è indubbio. S’è ripreso a camminare per altra direzione, difatti Dipietro è stato eletto presidente dell’ATO ACQUE, l’Università non è diretta dalla Fondazione crisafulliana e il PD ennese non è partito ad personam. Piccoli passi per lunghi viaggi? L’impressione è questa, perché se non si va spediti avendo chiare le prospettive di sviluppo, ci troveremo nel 2020 una Città dimenticata, invisibile e nascosta.
Prevalsero, dunque, le ragioni del NO al candidato del 3 IO… Fu tanto, ma ora è il tempo della conquista dei SI ad un programma di buon governo del Municipio, ad azioni di contrasto a chi spinge alla marginalità la Sicilia interna, e alla ricerca d’ una centralità nuova di Enna nell’Isola. Ciò indica la messa in circuito d’idee e progetti, che occorre assumere iniziative e prendere decisioni su fatti e vicende, delle quali alcune sono al limite dello scandalo. Il movimento alla siciliana dell’annacamintu non può valere per Dipietro, oltreché per le forze e soggetti che l’esprimono. Annunciare e non fare, manifestare volontà e stare al palo snaturano ruoli e funzioni dettati dal voto 2015, il cui senso va solamente ritrovato per una convinta ripartenza.
Servono energie e passioni, che solo la POLITICA può assicurare. Ma essa non c’è, oggi come oggi non è di casa. Cosa è, se non necessità pubblica di partecipazione per obiettivi condivisi.
È vero, la POLITICA ovunque non sta dietro l’angolo, e il vento non spinge in suo favore. Anzi, il vento della sfiducia è in poppa dell’antipolitica e della non politica. Per non finire sui loro scogli la nave di Dipietro non può che veleggiare in mare aperto per toccare quel porto non lontano e buttare l’ancora. È il porto della POLITICA A COSTO ZERO e dagli utili alti.
Adottare il Piano Regolatore; ripulire i servizi “Acqua” e “Rifiuti” favorendo gli utenti per qualità di gestione e risparmio; gestire il bosco di 250 ettari Rossomanno- Rossomannello; riattivare l’Autodromo aprendo ai privati del settore sportivo; tutelare le pendici richiamando la Regione; salvare il Castello di Lombardia con la sua area dall’abbandono; organizzare eventi per qualificare la Città; rafforzare i rapporti Comune – Università…..
L’elenco è lungo, anzi interminabile! È certo, però, che per risolverli non necessitano le casse comunale, ma idee e volontà.
Se la POLITICA senza spese dà molto, quelle che comportano investimenti può dare ancor di più. E qui si viaggia avendo chiare prospettive di crescita e orizzonti di sviluppo, ancora non ben definite. A beneficio di Dipietro sono i 4 giri di boa che ancora gli restano.