Cisl: mancata realizzazione Nord-Sud, colpo letale alla Sicilia interna

guarino consiglio comunale nord sudIl territorio della Sicilia centrale si stringe ad una delle poche possibilità di sviluppo economico, al suo anello di congiunzione: la Nord-Sud, Santo Stefano di Camastra-Gela, tra le province di Enna e Messina, opera pubblica progettata circa quaranta anni addietro e che rischia di trasformarsi nell’ennesima incompiuta.

La Cisl ha apprezzato e condiviso, anche con la partecipazione del Segretario Territoriale Cisl di Enna Tommaso Guarino, del Segretario Regionale e interprovinciale degli Edili Cisl , Santino Barbera e di Franco Iudici, l’iniziativa della convocazione straordinaria dei consigli comunali di Nicosia, Mistretta e Leonforte e dei rappresentanti istituzionali di tutto il territorio, dove è stata votata all’unanimità la delibera per intraprendere un’azione congiunta tesa a sollecitare, a tutti i livelli, lo sbocco dei lavori della Nord-sud.

Erano presenti tanti Sindaci e rappresentanti dei comuni dell’Ennese e del Messinese.

Assenti ingiustificati, o meglio ancora non pervenuti, la Regione e l’Anas.

La richiesta di Tommaso Guarino, Segretario Cisl, è stata quella di alzare il livello di attenzione e di protesta per evitare che su questa zona centrale della Sicilia arrivino i titoli di coda.

Se occorre, continua Guarino, bisogna avviare delle azioni eclatanti , affinché la Regione che, fino ad oggi, ha fatto calare il sipario, attraverso il silenzio più assoluto, “corra in soccorso al capezzale dell’ammalato prima che qualcuno chiami il prete.”
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C’è il rischio, evidenzia il Segretario Cisl, che il deserto economico e sociale avanzi inesorabilmente, se gli investimenti diventeranno mera utopia e i territori delle aree interne della Sicilia non potranno sopportare questa ulteriore mortificazione, questo ulteriore colpo letale alla propria economia.
Se qualcosa non cambia, il territorio è ad un passo dal baratro: pende il cartellino rosso.

La Regione e il Governo nazionale, conclude Tommaso Guarino, devono aprire i cordoni della borsa, affinché riprenda l’attività produttiva, evitando una ulteriore offesa al comprensorio, che ha legato il suo destino anche a questa infrastruttura.
La tensione rimane alta.
I lavoratori e le città difendono un diritto inalienabile: il diritto al futuro, il diritto al lavoro.