Assoconsumatori-AssoConsum: Ancora un nulla di fatto sulle partite pregresse

Acqua pubblicaNota stampa di Pippo Bruno delegato provinciale di Assoconsumatori-AssoConsum: Ancora un nulla di fatto sulle partite pregresse
“I Sindaci, nell’assemblea del 9, ancora una volta non hanno assunto una determinazione sull’annoso problema delle partite pregresse, val la pena ricordare: ”non dovute” per esplicite e ripetute sentenze dei Giudici di Pace di Enna. Non si comprende il motivo delle esitazioni, dal momento in cui diverse sentenze danno ragione ai cittadini, eventuale, successiva, diversa disposizione sarà presa in considerazione a suo tempo. Le sentenze possono non piacere ma non si discutono si applicano e non vorremmo che qualcuno volesse chiedere qualche parere, come avvenne per i rifiuti, per il quale fu presenta una parcella di 480.000,00 euro tanto a pagare sono i cittadini (n.d.r.: anche per questo articolo il Direttore di ViviEnna è sotto processo, uno dei quindici avvocati, avv. Antonella Pecoraro del foro di Caltanissetta si è costituita parte civile – vedi articolo del 12 ottobre 2012 dal titolo: Siamo stati denunciati. Per una causa ATO Rifiuti nomina 15 avvocati: clientela e sperpero denaro pubblico. Politico per una causa presenta una parcella di 400mila €). Da ricordare che il CGA con sentenza 48/09 diede ragione ai cittadini e la Cassazione confermò nonostante il parere pro veritate richiesto. Noi siamo dell’avviso che le sentenze passate in giudicato vanno rispettate ed applicate, non può il parere di un funzionario mettere in dubbio le sentenze dei giudici e, quindi, alcuni sindaci possono anche non condividere ma devono accettare la sentenza e applicarla o altrimenti dicano espressamente di fare gli interessi di Acquaenna. Come del resto fanno tutti i partiti politici che disconoscendo l’esito del referendum popolare ancora oggi non hanno messo in campo un disegno di legge serio che possa rendere nuovamente pubblica la gestione dell’acqua che non necessariamente, come dicono i fautori della privatizzazione, deve essere deficitaria se si rispettano i crismi del buon governo e dell’interesse collettivo, esempio per tutti municipalizzata di Milano dove il costo dell’acqua è il più basso d’Italia, mentre ad Enna il costo è il più caro con l’assenso della politica. Fiduciosi nel buon senso della maggioranza dei Sindaci aspettiamo vigili il percorso iniziato con i chiarimenti chiesti al gestore e con le successive tappe che dovrebbero trovare soluzione in un prossimo incontro nella terza decade di agosto. Certo, in un concetto di trasparenza, auspichiamo che certe assemblee siano pubbliche anche perché si discute dei problemi dei cittadini che i Sindaci dovrebbero garantire, visto e considerato che spesso in campagna elettorale si promettono mari e monti e poi nel chiuso delle riunioni si esercitano altri interessi a scapito degli utenti che debbono pagare sempre le perdite societarie mentre gli utili sono a netto vantaggio del privato”.