Prefetto Enna istituisca osservatorio su ordinanze sindacali su rifiuti. Ambienti criminogeni potrebbero condizionare scelte di tecnici ed amministratori

rifiuti pallaIn questi giorni, dopo un lungo periodo di assoluto silenzio, registriamo un attivismo senza precedenti nella gestione dei rifiuti sul territorio provinciale.
E’ avvenuto quello che si temeva, provocare l’emergenza per gestire il fenomeno in deroga alle norme che regolano il conferimento dei servizi a ditte esterne e cosa ancora più grave in deroga alle norme sull’ambiente e sulla sicurezza. Il tutto senza tenere conto della salute dei cittadini, del costo del servizio e dei principi elementari di trasparenza sulle procedure adottate dai vari enti per affrontare l’emergenza.
In tempi non sospetti avevo affermato che il problema dei rifiuti se non gestito dai rappresentanti istituzionali, sarebbe stato condizionato da soggetti esterni alla pubblica amministrazione pronti a “mettersi a disposizione” a condizione che venga garantita l’esclusività del rapporto.
In un contesto cosi fatto è facile che ambienti criminogeni possano condizionare le scelte di tecnici ed amministratori che pur di risolvere il problema sarebbero disponibili ad omettere sistematicamente il rispetto delle norme di riferimento.
E’ legittimo chiedersi, la Regione in esecuzione alla legge 9/2010 quali iniziative ha assunto per uniformare sul territorio il sistema integrato dei rifiuti e quali sono state le azioni di controllo effettuate se non quelli di nominare Commissari negli ATO/SRR il cui effetto è stato quello di aggravare il costo del servizio, non risolvere il problema e non compiere alcuna azione coerente con le funzioni delegate.
Perché i lavori della discarica di Cozzo Vuturo, programmati sei anni fa, non hanno avuto inizio per tempo? La discarica di Cozzo Vuturo s’intende utilizzare per un comprensorio che va oltre i comuni del Consorzio Ennese? Quali i riflessi sulla sanità pubblica nel territorio circostante?
Perchè non sono stati Commissariati i Comuni che non avevano costituito le ARO e provveduto ad organizzare sul territorio le modalità di conferimento e di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti?
Perché non si è provveduto a riparare i mezzi di trasporto dei rifiuti parcheggiati nelle officine e a chiedere il dissequestro di quelli pignorati e si è preferito ricorrere, in nome dell’urgenza, al noleggio con ditte esterne e magari con le stesse ditte che hanno attivato le procedure di sequestro, pagando, nel lungo termine, un costo che supera il valore reale del mezzo locato?
Un comportamento ondivago da parte della Regione e dei Commissari che si sono avvicendati che ha provocato emergenza anche nella nostra provincia e che oggi è diventato il presupposto per l’emissione di ordinanze in deroga a tutto, anche al buon senso.
Basti pensare alla violazione sistematica dei contratti di lavoro, dei pagamenti effettuati ad alcuni lavoratori ed altri no, alla violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al fatto che in alcuni realtà non esiste neanche la sede fisica del cantiere.
Ci si chiede perché si è dimesso il Commissario Amato ed il suo successore?
Chi sta verificando le procedure d’urgenza adottate dai Sindaci nel conferire incarichi a ditte esterne sulla base di ordinanze emesse ai sensi dell’art. 54 del TUEL e quindi sottoposte alla visione del Prefetto?
Chi ha revocato la normativa regionale di riferimento che prevede la definizione della dotazione organica della SRR e la predisposizione del piano d’ambito all’interno del quale vanno inseriti i piani d’intervento predisposti dai comuni?
La SRR non può svolgere un ruolo passivo, deve ritornare ad essere protagonista e guidare i processi di definizione del sistema integrato dei rifiuti sul territorio.
Un ulteriore rischio che intravediamo è relativo ai benefici economici della raccolta differenziata, se non gestita direttamente dai comuni vanno alle ditte private mentre i costi per l’attivazione ricadono sul pubblico.
Continuare a parlare del fatto che il problema dell’ATO sia il costo del personale e fuorviante, il problema vero è la gestione e l’assoluta mancanza di programmazione
Per queste personali considerazioni si ritiene indispensabile che gli organi di controllo, a tutti i livelli, siano vigili ed attenti al fine di evitare che soggetti esterni organizzati, determinino le modalità ed il costo del servizio, il cui effetto sarà notificato ai comuni con l’aumento della bolletta sulla TARSU, senza considerare gli aspetti morali e di trasparenza dalle quali le pubbliche amministrazioni non dovrebbero poter derogare.
Ritengo che sia opportuno che la Prefettura istituisca un osservatorio permanente sulla problematica rifiuti che monitorizzi tutte le azioni che vengono svolte sul territorio, al fine di prevenire possibili azioni criminogene e clientelari.

Sebo Leanza, già Sindaco di Valguarnera ed ex Presidente SRR Enna



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