Acqua. Comitati cittadini: sindaci incapaci di dare soluzioni a legittime richieste cittadini

cappioEnna. “Si è consumata l’ennesima beffa per i cittadini. Il presidente dell’ATI convocava i rappresentanti delle associazioni dei consumatori ed i Sindaci per dibattere sulle problematiche del servizio idrico.
Tutti presenti alle ore 9.30 i rappresentanti delle varie realtà locali dell’ex provincia regionale, cittadini associati e non, più o meno impegnati, tralasciando i loro impegni, hanno risposto all’invito per manifestare ai Sindaci la valenza che la problematica acqua ha sulla collettività provinciale. Assenti ingiustificati i sindaci; presenti solo: Dipietro (Enna), Biondi (Catenanuova) ed il V.Sindaco di Troina. Alle 10.00 dopo la fatidica e normale mezz’ora di attesa il Sindaco Dipietro, forse, con un certo imbarazzo, apriva la seduta. Certo, poi via via altri nove sindaci si sono aggregati, evidentemente, perché interessati alla problematica che si dibatteva o, forse, perché nel prosieguo si sarebbe tenuto un successivo incontro con Acquaenna, ritenuto, forse, più importante dell’incontro con i cittadini. Le associazioni dopo aver evidenziato che per la prima volta, nonostante le evidenti assenze della maggioranza dei sindaci, la politica ascolta i rappresentanti dei cittadini, hanno esposto i problemi esistenti nel servizio idrico ed unanimemente hanno manifestato la richiesta della sospensione delle partite pregresse che la società gestrice del servizio idrico inserisce nelle bollette nonostante le sentenze dei Giudici di Pace hanno più volte ribadito la loro non debenza.

Messo da parte il problema giuridico che dà ragione ai cittadini ricorrenti, permane il problema politico che si vuol far ricadere sui cittadini. Acquaenna, infatti, rivendica il mancato guadagno per difetto di notizie poste nel bando di gara, dove si prevedeva un consumo annuale di 15 milioni di metri cubi di acqua, mentre nei fatti ne sono stati venduti solo 8 con un evidente mancato guadagno. Da sottolineare che la gara ed il bando non è stato posto in essere dai cittadini che non hanno alcuna responsabilità, bensì dalla Sogesid Spa che per conto dell’ATO ha formulato il bando di gara con dati risultati sopravvalutati. Se l’errore è stato determinato, dalla Sogesid e dal committente ATO nel 2004, allora a pagare dovrebbe essere lo stesso ATO idrico.

Ecco perché i Sindaci hanno deciso di non decidere, forse, preoccupati dalle possibili conseguenti responsabilità dei comuni in quanto soci dell’ATO idrico.
Gli errori perpetrati nel 2004, oggi, si vogliono far pagare ai cittadini, camuffando come conguagli/partite pregresse uno scostamento tra i dati di gara e i dati reali che determinano il mancato guadagno di Acquaenna.

Ecco perché, allora, i Sindaci non decidono nulla, perché se non pagano i cittadini dovranno pagare i Comuni e coloro che hanno determinato, volontariamente o meno, non è dato sapere, una tale situazione.

Si sta ripercorrendo la stessa situazione determinatasi a Caltanissetta, dove Caltacqua ha chiesto il ripiano degli scostamenti tra i dati previsionali di gara e gli effettivi consumi, in cui il collegio arbitrale appositamente nominato ha dato torto ai comuni. Se gli scostamenti li ha determinati la Sogesid Spa provocando un danno ad Acquaenna, quale responsabilità ha il cittadino?
La convenzione e la carta dei servizi non parla in nessun articolo di addebito di scostamenti in capo ai cittadini, i quali debbono solo pagare il corrispettivo di un servizio di fornitura di acqua attraverso la tariffa, esagerata, stabilita in convenzione e non gli errori di calcolo effettuati dalla Sogesid che operava per conto dell’ATO i cui soci, va sottolineato, sono i Comuni che, come è avvenuto a Caltanissetta, saranno, eventualmente, chiamati a dover ripianare i mancati guadagni del gestore. Certamente tutto quanto enucleato di cui siamo venuti a conoscenza fa chiarezza, ma getta un’ombra sull’operato dei Sindaci di allora e su coloro che oggi erano al corrente dei fatti. Una cosa emerge, inconfutabile, non possiamo pagare noi cittadini per gli errori della politica che nel 2004 ha determinato tale situazione.

Ecco perché i Sindaci non decidono, perché se i cittadini non pagano, possibilmente, Acquaenna rigira il conto all’ATO e di conseguenza ai Comuni”.

Documento a cura delle Associazioni:
Assoconsumatori-AssoConsum (Pippo Bruno), Mondo Operaio (Totò La Terra), Centro Studi ”Sen. Antonino Romano” (Mario Orlando), Comitati Cittadini Ennesi aderenti al Forum Regionale acqua pubblica e beni comuni (Carlo Garofalo).