Enna. Fillea Cgil su misure antisismiche e sviluppo edilizia

alfredo schilirò“Il terremoto che ha drammaticamente devastato il centro Italia ha colpito tutti e l’unica reazione possibile ora, è quella di mobilitarci per aiutare le popolazioni coinvolte” – è quanto dichiarato dal Segretario Generale della Fillea Cgil di Enna Alfredo Schilirò.
“Ma quanti morti ancora dovremo piangere prima che venga messo in sicurezza il territorio? – aggiunge il segretario degli edili della Cgil di Enna.
A nostro parere, l’attività di prevenzione deve partire da subito e deve prevedere un approccio complessivo , che sappia tenere insieme le politiche urbanistiche , una diversa pianificazione dell’uso del suolo , una pianificazione delle zone a rischio e la realizzazione di interventi mirati.
Si chiama “seismic retrofit”, ovvero adeguamento sismico : un complesso di tecniche per intervenire sui vecchi edifici esistenti e renderli più sicuri contro i terremoti. Un campo in cui gli ingegneri italiani sono all’avanguardia a livello mondiale anche se tuttavia solo in rarissimi casi queste misure sono applicate al nostro paese.
E’ certamente un problema di risorse – aggiunge il Segretario degli edili della Cgil Schilirò- ma è anche un problema di volontà politica ovvero di scelte come spendere i soldi. I vari governi, in realtà fino ad oggi, hanno voluto spendere i fondi per le emergenze e per le ricostruzioni che costano molto di più rispetto alla messa in sicurezza.
Le politiche di bilancio adottate fino ad adesso sono state indirizzate in altri capitoli di spesa: … si è voluto investire in aerei e in navi da guerra; si è voluto mirare verso le TAV e il ponte sullo stretto, si sono create inutili grandi opere.
La corruzione legata a molte di queste opere, tuttavia, la dice lunga sul perché esse continuano a essere al centro dei progetti della politica.
Per l’adeguamento degli edifici privati non ci sono obblighi di legge, solo gli incentivi fiscali del 65% per i Comuni inseriti nelle zone 1 e 2. Per gli edifici definiti strategici gli obblighi invece ci sarebbero, eppure in tutto l’epicentro del sisma nel centro Italia non è rimasto più un edificio pubblico agibile. Dove è stato fatto , come a Norcia in Umbria, ha dimostrato la sua efficacia. La forza del terremoto è stata solo di poco inferiore a quella di Arquata del Tronto. Quest’ultima è distrutta, mentre a Norcia non c’è stato un solo morto.
Secondo quanto dichiarato dai geologi, la Sicilia è la regione più a rischio pertanto è di vitale importanza – conclude il Segretario degli edili della Cgil Schilirò – intervenire con un grande “Piano di Interventi” che punti alla messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati per evitare altre stragi e per dare uno slancio all’occupazione in edilizia. L’Art. 9 della Costituzione Repubblicana dispone che la “ Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio artistico della Nazione” e realizzando questo “Piano” si attuerà il dettato Costituzionale”.