Patto (pacco?) per la Sicilia: numeri e risorse. Cosa porterà di buono nell’ennese?

patto-pacco-siciliaIl Patto per la Sicilia firmato sabato scorso dal Governo Renzi e dal governo Crocetta porta in dote 5 miliardi e 745 milioni distribuiti su 5 linee di intervento.
Preliminarmente occorre precisare che non vengono stanziate somme aggiuntive (nuove risorse) ma si tratta di risorse già da anni disponibili (FSC-Fondi UE 2014/2020) non spese dalla regione. Anche i progetti non sono nuovi interventi ma interventi che da anni, in alcuni casi decenni, vengono proposti al finanziemtno o sono stati destinatari di finanziementi che poi non si è riusciti a sviluppare.
Ciò detto, il Patto si propone di dare impulso, con una regia nazionale, all’utilizzo di risorse individuando interventi cantierabili entro il 2017 e tanto, per quanto sia cosa diversa dal messaggio che i media hanno dato del Patto, è di per sè una buona cosa, stante la perdurante incapacità di spesa della regione e degli enti locali siciliani.
Le linee di intervento previste sono:
1.Turismo per invisetimenti pari a 267 milioni
2. Infrastrutture per investimenti previsti pari a 1 miliardo e 873 milioni
3. Sviluppo economico per investimenti pari a 965 milioni
4. ambiente per investimenti pari a 2 miliardi e 521 milioni
5. sicurezza, legalità e vivibilità per investimenti pari 119 milioni

Nell’ambito del turismo spiccano gli interventi sui siti cultirali ed archeologici che assorbono 166 milioni; nell’ambito delle infrastrutture la parte del leone è delle infrastrutture austostradali che assorbono oltre 1,2 miliardi; nell’ambito sviluppo è la banda ultralarga ad assorbire le maggiori risorse per 364 milioni; tra gli interventi ambientali è invece la depurazione ad avere il primato con 1.1 miliardi; gli interventi in tema di sicurezza,legalità e vivibilità sono invece più lineari nella distribuzione con 60 milioni per la riqualificazione di edifici pubblici dedicati e 52 milioni per impiantistica sportiva.

Questa breve illustrazione già da sola lascia comprendere come gli interventi non rivestano alcun carattere innovativo o siano la ricaduta di un piano che sappia offrire un orizzonte, una visione della sicilia.

Nell’ambito di questi interventi “strategici” le risorse assegnate a quelli proposti dagli enti locali ennesi o comunque ricadenti nell’ambito dei comuni del compronsorio ammontano a poco più del 3,5 %, appena 200 milioni.

Una sostanziale esclusione dell’intero comprensorio dal Patto, anche in considerazione del fatto che dei 200 milioni previsti ben 121 sono assegnati all’ammodernamento della SS117 (Itinerario Nord-Sud), infrastrutture immediatamente cantierabile (in un caso già appaltata) che viene però sistematicamente finanziata al solo scopo di impegnare risorse senza che poi si traducano in reali interventi.
Nel dettaglio gli interventi ricadenti nell’ennese sono
Asse Turismo:
-museo aidone € 846.000
-enna-chiesa s.michele € 500.000
-nicosia -tetto ligneo virtuale € 400.000
-piazza armerina- villa del casale € 6.000.000
Asse Infrastrutture:
– nord-sud € 121.000.000
– ss121 € 610.000
– ss192 € 500.000
– Strade ex provincia € 1.977.000
– Riqualificazione centri storici €. 11.881.000 così suddivisi:
Agira € 1.000.000 – Aidone € 1.100.000 – Calascibetta € 271.000 – Pietraperzia € 1.210.000 – Nicosia € 1.500.000 – Troina € 1.099.000 – Regalbuto € 790.000 – Cnturipe € 1.100.000 – Cerami € 361.000 – Enna € 762.000 – Leonforte € 515.000 – Valguarnera € 999.000 – Nissoria € 380.000 – Piazza Armerina € 1.594.00
In tema di Sviluppo economico gli interventi sono previsti in area ex asi e area artigianale di Enna per 5,5 milioni ed a Pasquasia per 1,2 milioni
Sull’asse 4 – Ambiente previsti interventi a:
Agira (1.389.000) Aidone (4.096.000) Barrafranca (6.071.000) Leonforte (1.518.000) Sperlinga (274.000) Troina (5.669.000) Villarosa (2.000.000) Enna (10.733.000) Pietraperzia (775.000) Regagalbuto (1.558.000).
Per il rifacimento reti idriche sono previsti interventi ad Enna (6.767.000) Valguarnera (3.016.000) Cerami (972.000) Aidone (1.634.000)
Infine sull’asse sicurezza, legalità e vivibilità sono previsti 652 mila euro per la Caserma CC di Gagliano e 1,5 milioni per il Campo di Calcio in erba sintetica di Aidone.
In conclusione occorre evidenziare che sui 5 miliardi e mezzo di interventi programmati con il Patto, 2,3 miliardi sono coperti con il FSC 14/20, 950 milioni con Fondi Comunitari ed i restanti 2,3 miliardi dovrebbero essere il cofinanziamento della regione, sulla cui disponibilità si possono nutrire forti dubbi.


renzi-ad-agrigentoPirrone (ANCE) critico sulle scelte del Patto della Sicilia firmato sabato scorso.
“E’ come se fossimo stati colpiti territorialmente da iattura, una sorta di punizione da cui non riusciamo a smarcarci perche piu’ deboli degli altri e mal rappresentati.”
Così Pirrone – Presidente dell’ANCE – commenta la lettura degli interventi del Patto per la Sicilia previsti nel territorio ennese, “poco meno di 200 milioni di interventi da anni inseriti nei vari strumenti di programmazione finanziaria e che non si sono ancora realizzati per l’indifferenza burocratica e politica degli enti locali regionali.”
Questo Patto per la Provincia di Enna non lo avrei firmato e idealmente non lo firmeremo:
– perché fondato sul nulla;
– perché al ribasso rispetto alle pregresse programmazioni (nelle quali gli investimenti sul territorio erano al 23%);
– perché le somme finanziabili previste sono insufficienti, anzi insussistenti, se raffrontate con le necessità infrastrutturali che emergono dalle note denuncie fatte negli anni dagli Organi locali dello Stato , per la manutenzione delle strade e degli edifici, Provinciali, Comunali e Statali, senza le quali , qualsiasi sviluppo e qualsiasi sicurezza vengono negati;
-perché il lotto C1 della Nord-Sud (€. 400.000.000,00) è stato definitivamente cannibalizzato, nonostante il progetto definitivo pagato e gli espropri pubblicati, e nonostante i tanti annunci di prossime aperture di cantieri;
– perché il problema viabilità che è sotto gli occhi di tutti resta, anzi si aggrava e ci condanna per ragion di Stato (e di clientela) ad un sottosviluppo permanente, con strade chiuse al traffico (panoramica e non solo) pericolose e fuori norma;
– perché continua lo smantellamento e i relativi disinvestimenti dei presidi dello Stato dal territorio (tribunali, carceri, ospedali, agenzie, camere di commercio, uffici provinciali,etc.), senza che vi siano piani, programmazione e motivazioni e senza prevedere alcuna compensazione.
Avevamo ben sperato leggendo un passaggio del patto ove si concordava: “che gli interventi infrastrutturali, sono considerati prioritari anche quelli necessari a risolvere situazioni di pericolo connesse alla viabilità provinciale e comunque, ai collegamenti tra le aree interne, anche a bassa densità di popolazione ed ai presidi di protezione civile (vie di fuga)”, salvo scorrere poi l’elenco ufficioso, per scoprire invece un intento clientelare ed elettorale sulle spalle dei più deboli (noi) che non si concilia con lo sviluppo invocato e necessario.
Nel buio una sola piccola luce, la solita, ed è rappresentata dal Comune di Troina che riesce a proporre progetti degni di attenzione anche in un contesto non favorevole”.

a cura di Gildo Matera