Commissario Libero Consorzio Enna si dimette ma poi le ritira

Angela ScadutoEnna. La dottoressa Angela Scaduto, commissario del Libero Consorzio di Enna, ieri pomeriggio, intorno alle 16, ha lasciato l’ex Provincia, accompagnata dagli uomini della Digos, diretti dalla dottoressa Pecoraro, presente anche il capo della Mobile Gabriele Presti, dichiarando di volersi dimettere in quanto non è nelle condizioni di poter gestire questa situazione esplosiva che si è venuta a creare dopo che l’Assemblea regionale ha assegnato al Libero Consorzio ennese la somma di 4 milioni e 200 mila euro, quasi il 22 per cento che rappresenta sicuramente un successo personale dell’assessore regionale Lantieri, somma che non può essere utilizzata per saldare qualche spettanza ai lavoratori in quanto il Libero Consorzio è sull’orlo del dissesto finanziario. La somma assegnata non può essere utilizzata in quanto andrebbe a coprire una parte del dissesto finanziario. Inoltre il commissario Scaduto si è rifiutata di accogliere la richiesta dei rappresentanti sindacali e dei lavoratori precari di firmare i contratti degli stessi precari. Ha dichiarato le sue dimissioni dall’incarico ma poi davanti agli uomini della Digos sono state ritirate. Intanto i precari hanno preso possesso degli uffici di presidenza e della sala convegni e non intendono lasciarla sino a quando non avranno richieste chiare e precise sulla loro situazione che è altamente drammatiche in quanto, rifiutando di firmare i contratti ai 102 precari la situazione rimane molto pesante e piena di incertezze sul futuro di questi dipendenti. Giovanni La Valle, segretario provinciale della Fp Cgil, ha cercato di aprire un colloquio con il commissario invitandola a collaborare per sistemare quello che è il problema più importante: la salvezza del posto di lavoro dei precari. La situazione è diventata esplosiva al massimo perché i precari sanno che di speranze ce ne sono pochissime, i rappresentanti sindacali hanno chiesto le dimissioni del commissario e dei dirigenti; in tutti gli uffici della presidenza occupata la tensione è altissima perché vengono a mancare le residue speranze di una possibile soluzione.