Calascibetta. L’abbraccio degli xibetani al reliquiario di Santa Rita

calascibetta-reliquiario-di-s-rita-3Calascibetta. “Preghiamo per due papà di Calascibetta, con problemi di salute, ma anche affinché santa Rita da Cascia guarisca le nostre coscienze. Oltre quella fisica occorre la guarigione dello spirito. E’ anche importante, inoltre, che molte famiglie ritrovino, attraverso l’intercessione di santa Rita, la serenità e la strada che conduce a Dio”. A pronunciare queste parole, davanti la reliquia della santa delle grazie impossibili, è stato l’arciprete di Calascibetta, don Giuseppe Di Rocco, il quale si è impegnato in prima persona affinché il reliquiario, contenente una parte di osso della mano destra di santa Rita, che dalla scorsa settimana e sino al prossimo sabato si trova nel capoluogo ennese, sostasse anche a Calascibetta. Un evento solenne, quello dell’altro ieri, che ha visto la comunità xibetana partecipe.
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Diverse centinaia di fedeli, tra loro anche molti bambini, hanno assiepato la chiesa Maria Santissima del Carmelo. Prima e dopo la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arciprete, si sono vissuti momenti toccanti, quelli che rimarranno impressi nel ricordo degli xibetani: il bacio del reliquiario. Un pomeriggio di fede iniziato con la testimonianza della responsabile della Pia Unione Primaria di Santa Rita da Cascia- sezione di Enna- il notaio Filomena Greco che, insieme al prete della chiesa “Sant’Anna” di Enna Bassa, Giuseppe Fausciana, ha voluto fortemente che la reliquia giungesse tra i devoti di Enna. La vicenda del notaio Greco è di quelle forti. calascibetta-reliquiario-di-s-rita“Non riuscivano ad avere figli-dice- mi sono rivolta in preghiera per un lungo periodo alla santa e dopo tredici anni di matrimonio sono rimasta incinta”. La figlia oggi ha 15 anni, si chiama Rita e, come ringraziamento per il grande dono ricevuto, ogni anno tutta la famiglia si reca a Cascia dove riposano le spoglie della santa. Una storia bella da raccontare, dove eccelle la fede e il dono della vita, vissuta da una donna che si definisce “innamorata di santa Rita”. Oltre due ore di preghiera che Calascibetta sicuramente annovererà tra le sue più belle pagine religiose. E prima che la reliquia facesse ritorno a Enna c’è stato anche il tempo di una sosta all’interno della chiesa della casa di riposo “Boccone del Povero” per una preghiera con gli ammalati del posto.

Francesco Librizzi