Il Ministero dell’Interno avrebbe diffidato i tre sindaci di Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera su realizzazione centro islamico

moschea ennaCi sarebbero delle clamorose novità sulla paventata costituzione del famoso “King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic Center”, da realizzarsi nei centri di Aidone, Piazza Armerina e Valguarnera, con annessa moschea in quest’ultimo centro, che secondo il progetto dovrebbe essere per grandezza, la 2^ d’Italia dopo quella di Roma. Il Ministero degli Interni, alla luce del protocollo d’intesa sottoscritto l’8 maggio scorso dai sindaci Vincenzo Lacchiana (Aidone), Filippo Miroddi (Piazza Armerina) e Francesca Draià (Valguarnera) con un alto esponente del governo saudita, avrebbe stoppato i tre sindaci a intraprendere, senza averne i requisiti, ulteriori iniziative. Sin’ora la partita si era giocata tra le mura domestiche, ma adesso il gioco pare prendere tutt’altra piega. Il progetto, che come è noto, prevede nei tre centri investimenti per 30 milioni di euro, da alcuni mesi è nell’occhio del ciclone per gli impatti negativi che potrebbero registrarsi in una provincia tranquilla come quella ennese. Per scongiurare il pericolo a Valguarnera e Piazza Armerina è nato da alcuni mesi un comitato intercomunale per il “No” che ha intrapreso diverse iniziative, tra le quali numerose assemblee pubbliche e perorato due interpellanze parlamentari al Ministero degli Interni e al Ministero degli Esteri; interpellanze della senatrice Ornella Bertorotta del M5S e di Ignazio La Russa di Fratelli D’Italia. Ebbene, proprio ieri attraverso la rete i due responsabili del comitato Fabrizio Tudisco e Arcangelo Santamaria hanno fatto sapere che da fonti attendibili e riservate si è venuti a conoscenza che: “i sindaci di Piazza Armerina, Valguarnera e Aidone avrebbero ricevuto una nota di diffida dal superiore Ministero degli Interni, a non dare alcun corso, non avendone alcun requisito, ad atti e iniziative con il Governo dell’Arabia Saudita”. Il sindaco di Valguarnera Francesca Draià, interpellata, smentisce categoricamente l’esistenza di questa nota (n.d.r.: siamo oramai abituati alle sue smentite, che poi alla luce degli eventi viene di solito sempre smentita). “Ad oggi – dichiara- riguardo al problema, non è pervenuto nulla, se qualcosa arriverà sarò per prima io ad informare la cittadinanza. Da parte mia, ho sempre informato tempestivamente, su tutti i passaggi effettuati in materia, le superiori istituzioni. Non capisco – ha poi commentato- come la notizia, qualora fosse vera, possa pervenire prima ad altri e non al sindaco del Comune”. Ma che essa sia attendibile lo confermano i responsabili del comitato Arcangelo Santamaria e Fabrizio Tudisco: “Lo abbiamo appreso – conferma Santamaria – da fonti attendibilissime, aspettiamo solo l’ufficialità che dovrebbe arrivare a giorni. Tuttavia – sottolinea- invito ancora una volta i tre sindaci a far prevalere il buon senso e accantonare definitivamente questo progetto. Fare un passo indietro significa venire incontro alle aspettative delle tre cittadine che hanno ribadito più volte un secco “no” a questo progetto. Rivedere a volte la propria posizione, non significa uscirne sconfitti, ma tutt’altro”. Santamaria, fa poi sapere di aver chiesto al Comune di Valguarnera l’intero incartamento sulla vicenda e di aver ricevuto solo documenti parziali. Ne mancherebbe all’appello uno importantissimo, la nota della Presidenza del Consiglio del 14 luglio scorso. Fabrizio Tudisco invece, su questo documento mai venuto fuori, insinua seri dubbi: “Le bugie – afferma via rete – hanno le gambe corte. La nota della presidenza del Consiglio, nella richiesta di accesso agli atti, non è stata consegnata al Comitato dal Comune di Valguarnera. Essa verosimilmente è la diffida a non dar corso ad alcuna iniziativa al protocollo d’intesa. Ovviamente nessuno dei sindaci, per non perdere la faccia, ha fatto mai accenno a questo documento che blocca ogni progetto islamico. Consegniamo alle tre cittadine – conclude – una vicenda “tragicomica” che grazie alla pronta reazione e informazione del Comitato, pare essere naufragata ingloriosamente”.

Rino Caltagirone