Per Nicosia, UNESCO si o no?

Si è svolto nel pomeriggio del 25 novembre nella camera consiliare del Municipio di Nicosia, l’incontro tra Ray Bondin, esperto qualificato per il riconoscimento dei siti UNESCO, le associazioni nicosiane e la giunta comunale al completo. L’incontro è stato promosso ed organizzato dal Comune di Nicosia e dall’Associazione Ecomuseo Pietra D’Asgotto, allo scopo di concorrere, insieme ad altri candidati di altri splendidi siti siciliani, all’inserimento nelle liste del patrimonio dei Siti Rupestri del paese baronile.
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Il diplomatico ha esposto in apertura del convegno l’importanza rinnovata dell’Istituto UNESCO, che nell’evoluzione ai giorni nostri si sta occupando dell’inserimento di patrimoni che vanno oltre alle mere caratteristiche storico/architettoniche, ma che si inseriscono in un contesto di conoscenza dell’essere umano attraverso la trasformazione che ha attuato nel territorio che ha abitato e di come lo ha trasformato in relazione al suo passaggio mantenendone immutate le caratteristiche naturali originarie.
A presentare Nicosia sotto il profilo delle sue ricchezze rupestri è stato il Dott. Giovanni D’Urso, attraverso un excursus di quelle che sono le eccellenze territoriali in ambito di siti rupestri, dettagliando ed analizzando le diverse caratteristiche che le contraddistingue per era, popolazione ed utilizzo dei siti; qualificandone l’importanza che hanno svolto nel territorio e con la popolazione del momento. Partendo da siti di origine indubbiamente Bizantina, passando per il tardo Medioevo, arrivando ai nostri giorni, il Dott. D’Urso ha dettagliato gli usi e le caratteristiche che hanno assunto nel tempo, di volta in volta fondamentali per chi le abitava. Nicosia ne è ricca ed eterogenea nel demanio, e nella storia popolare hanno sempre avuto importanza fondamentale, dalle abitazioni come alle necropoli.
Il Dott. Bondin ha molto apprezzato l’esposizione e la particolare natura del patrimonio di Nicosia, e si è detto piacevolmente incantato da cotanta storia ed autorevole bellezza ‘umano/naturalistica’, e si è auspicato un buon risvolto della richiesta di concorrere nell’inserimento, conscio di star osservando una rarità di pregio e valore che si traduce nel moderno pensiero dell’UNESCO: il concetto di “Paesaggio Culturale”, da cui l’iter d’inserimento avvia il processo.

Dina La Greca