Villarosa. Alunni piantano bulbi di Crocus recitando commoventi poesie in memoria dei bambini ebrei

crocus-gialloVillarosa. Momenti di grande commozione, ieri, si sono vissuti all’Ic “Vincenzo De Simone” dove, per il secondo anno consecutivo, si sono piantati bulbi di Crocus. A vivere questa fantastica esperienza, visto il successo dell’anno scorso, anche la scuola primaria e quella dell’infanzia. Infatti, nei plessi scolastici prima del Silvio Pellico, poi del De Simone e infine della sezione staccata di Villapriolo gli alunni di tutti e tre gli ordini di scuola sono stati protagonisti in prima persona del “Progetto Crocus”, piantando nei vasi o nel cortile antistante la loro scuola bulbi di crocus giallo e recitando commoventi poesie in memoria dei bambini ebrei.
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“Il Progetto Crocus –hanno ricordato i giovanissimi studenti difronte alla dirigente scolastica Maria Silvia Messina, al vice sindaco Katya Rapè e ai numerosi genitori intervenuti alla manifestazione- ci è stato proposto dalla Fondazione Irlandese per l’Insegnamento sull’Olocausto che ci ha fornito i bulbi di crocus gialli da piantare in memoria del milione e mezzo di bambini ebrei che morirono a causa dell’Olocausto e le migliaia di altri bambini che furono vittime delle atrocità naziste. I bambini che sopravvissero sono oggi nonni che hanno trasmesso le loro storie a figli e nipoti. Presto loro non ci saranno più, dobbiamo raccontare noi le loro storie ai nostri figli e ai nostri nipoti. Quando i Crocus sbocciano, ricordiamo i bambini che morirono. Ma la bellezza dei fiori ci ricorda anche che una nuova vita ricomincia; i fiori ci ricordano che c’è ancora bellezza nel mondo e speranza per il nostro futuro. villarosa-bulbi-crocus-scuole1Piantare fiori oggi è triste ma ci dà speranza. Alla fine speriamo che bambini di tutto il mondo pianteranno crocus gialli in memoria di tutti i bambini che morirono nell’Olocausto”. “La partecipazione dei bambini –ha affermato la dirigente Messina- nel piantare i bulbi e osservare la crescita dei fiori incoraggia un apprendimento continuo dell’importanza della tolleranza e del rispetto. Quando qualcuno ammira i fiori, i bambini possono spiegare che cosa rappresentano”. “Per vivere in una società pacifica –ha invece affermato il vice sindaco Rapè- occorre sapere incontrare gli altri; le differenze non fanno la differenza, ma possono solo arricchire le persone”.

Giacomo Lisacchi