Medicina Enna. Dunarea: Mirello HA VINTO, “la rivincita di Crisafulli”. Crocetta no al numero chiuso


ENNA. Quando parte l’inno nazionale scattano tutti in piedi. Risvegliati, romeno, dal sonno della morte/Al quale ti hanno sprofondato i barbari tiranni! Poi le note di un classico accademico: Gaudeamus igitur. Il più gaudente, oltre che gongolante, è lui. Mirello Crisafulli è disorientato. Non sa da che parte girarsi a guardare. Alla sua sinistra, emozionati dentro i camici bianchi, ci sono quelli che lui chiama «i miei ragazzi». Le 52 matricole del secondo anno accademico della Dunarea de Jos, facoltà di Medicina romena importata a Enna. Quasi tutti siciliani, ma qualcuno anche da Calabria e Piemonte; molti figli di medici, alcuni di politici e di proprietari di cliniche private. Quasi tutti esclusi dai test d’ammissione di facoltà statali, hanno frequentato il corso intensivo di romeno (tre mesi), per poter affrontare il test d’ingresso, le lezioni e gli esami: tutto nella lingua di Ceausescu e Ramona Badescu.

Pagando 2.300 euro per il corso d’ingresso, in attesa di sborsare una retta annuale di 9.400 euro. Il ministero dell’Università, con l’ex titolare Stefania Giannini e l’ex sottosegretario Davide Faraone, s’era opposto alla gemmazione del corso romeno a Enna, sia a colpi di carte bollate sia minacciando il mancato riconoscimento del titolo in Italia. Durissimo fu il contrasto dei tre rettori siciliani: «La facoltà è illegale». Ma tant’è: da ieri parte l’anno accademico, alla presenza del rettore, del direttore amministrativo e del sindaco di Galati, cittadina che ospita l’ateneo. «E adesso verranno da noi a fare ciò che in Italia non è consentito: la sperimentazione in laboratorio sui cadaver», dicono orgogliosi i romeni, qui «per fare istruzione e non polemica». Ma Crisafulli volge lo sguardo anche a destra. Laddove, appollaiato nelle prime due file, c’è tutto lo stato maggiore del Pd e del centrosinistra siciliano. Totò Cardinale è andato via, prima dell’arrivo di Rosario Crocetta. Puntuale e fisso c’è Gianpiero D’Alia.

Poi, a rendere omaggio al Barone Rosso ci sono: assessori regionali (Cracolici, Marziano, Barbagallo, Lantieri); il vicepresidente dell’Ars Lupo e il capogruppo del Pd, Anselmo; i deputati nazionali Berretta, Capodicasa, Greco e Zappulla, i deputati regionali Alloro, Digiacomo, Fiorenza e Raia. Mancano Faraone e i faraoniani: non c’è l’asses – sore Gucciardi (in compenso c’è l’ex Massimo Russo, che parla fitto con l’ex preside Elio Cardinale), il direttore generale dell’Asp Vittorio Virgilio, oltre che un certo numero di manager, primari e medici. Per l’UniMirellu è la festa di liberazione dalla sindrome accademica del brutto anatroccolo. L’anno scorso, all’apertura dell’anno accademico maledetto dalle istituzioni nazionali e siciliane, erano in pochi. Fra questi, oggi come ieri, il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, oltre che gli assessori Barbagallo e Marziano. Ed è proprio quest’ultimo, titolare dell’Istruzione in Sicilia, a sdognarare definitivamente l’università made in Crisafulli: «Sono sempre stato convinto della legittimità di questa realtà. Che c’è ed è bellissima». Crisafulli è sul palco assieme al fedelissimo Peppe Arena (avvocato e consigliere del Fondo Proserpina, partner locale dell’ateneo di Galati), entrambi sono ancora indagati dai pm di Enna per truffa aggravata nell’inchie – sta sul traslocodella facoltà romena.

Ma quest’anno c’è un nuovo ingresso: Max Crisafulli, uno dei figli di Mirello, che in città chiamano The Young Pope. Capello da dandy, abito optical a quadri gessati, Stan Smith bianche ai piedi. Laureato e sposato da poco (moglie e suocera lo riprendo col telefonino), l’erede del ras Pci-Pds-Ds-Pd di Enna ci dice che «non ho alcuna intenzione di fare politica». Fa il manager accademico, coordinando le attività di Proserpina. E parla, citando Vittorini, in nome del padre. Di «liceità, correttezza e limpidezza» di una facoltà «di altissima qualità» che ha vinto sul «mero ostruzionismo». La ciliegina sulla torta di Crisafulli viene a piazzarla Crocetta. Che, dopo un siparietto con l’ex senatore («Noi litighiamo un giorno sì e uno no», dice il governatore; risposta: «No, litighiamo un giorno sì e l’altro pure») definisce la facoltà romena di Enna «una delle poche buone cose che ha fatto Mirello». E, precisando ovviamente che «non sono mai stato contro», oltre alla consueta frecciata all’odiato Faraone («dobbiamo risolvere le distorsioni della Buona Scuola che hanno provocato proteste di massa e calo del consenso per il governo nazionale») si spinge oltre: «Da qui deve partire una campagna nazionale, raccogliendo firme nelle scuole e nelle famiglie, contro il numero chiuso nelle università italiane, che è contro la Costituzione». Musica, per le orecchie di studenti e genitori che sono qui dentro proprio a causa della bocciatura nei test d’in – gresso.

Ma gli aspiranti camici bianchi dell’UniMirellu sono orgogliosi della scelta. Come Enrica Gandolfo, palermitana, che si sente «privilegiata» non per aver dribblato il numero chiuso ma «per stare in un corso di qualità superiore a quelli italiani, in un ambiente a misura di studente». Accanto a lei Carlotta Epaminonda, catanese, assieme a papà Antonino. «Ero scoraggiata dalle notizie dei media, ma ho trovato una realtà eccezionale», dice lei. Il genitore annuisce. Aggiungendo: «E poi c’è il senatore Crisafulli. Una forza della natura. Non si ferma davanti a niente. È come Pannella…». Mirello li ascolta ammirato. Prima il selfie di benvenuto. Poi lo sguardo si fa severo: «Ora andate a studiare!». Non si sgarra. Qui siamo in Romania. Anzi: a Enna. A Mirellolandia. Mario
Mario Barresi per la Sicilia

Il gotha della politica siciliana abbandona le polemiche e “benedice” l’ estensione didattica dei corsi di area medica della Dunarea de Jos di Galati in Romania, attivi ad Enna ormai da due anni. Accanto all’ amministratore unico della “Proserpina” Mirello Crisafulli che si occupa della logistica dei corsi di laurea, c’ era ieri anche il governatore Rosario Crocetta, che liquida con una battuta le difficoltà incontrate dicendo: «Quando sentivo degli ostacoli che incontrava pensavo: Ma come, lo attaccano per l’ unica cosa buona che ha fatto nella sua vita?».
Per Crocetta va rimosso il numero chiuso per l’ accesso a Medicina. Dice infatti: «Questa università è un atto di ribellione contro il numero chiuso, che viola il diritto degli studenti e la loro libertà di scelta» e per dare forza alla sua tesi ha letto l’ art. 3 della Costituzione. «Enna – ha aggiunto – credo sia naturalmente vocata alla crescita universitaria.

È stata una bella scelta fare qui questa università e crearvi un polo universitario imponente». Bruno Marziano, assessore regionale alla Formazione, da sempre favorevole alle attività dell’ ateneo straniero in Italia, ha rinnovato il suo sostegno dicendo che bisogna «prendere atto che questa realtà esiste e che può essere un importante momento di scambio nel panorama sanitario siciliano e non soltanto».
Max Crisafulli (consulente della “Proserpina”) ha tracciato un breve bilancio di questi primi due anni: «Siamo qui per restare. Per formare operatori e medici di primo ordine. Stiamo ampliando i locali ele attrezzature per potenziare l’ offerta formativa». Gli interventi sono stati introdotti da Giuseppe Arena, docente universitario, avvocato e componente della “Proserpina”. Fiducia nel futuro nelle parole del rettore dell’ ateneo di Gala ti, Gabriel Iulian Birsan: «Credo che gli studenti aumenteranno sempre di più e che il prossimo anno riempiranno tutta la sala». Le distanze tra Enna e Galati si accorceranno ulteriormente perché, come confermato da Cataldo Salerno, presidente della Kore, sarà presto stipulato un accordo per un percorso Erasmus che coinvolgerà docenti e studenti. Salerno ha sottolineato: «L’ università è nata senza confine.

In Europa è nata così con docenti disposti ad insegnare è allievi che vogliono imparare. I muri non possono appartenere a questo percorso».
Con un videomessaggio Lucian Georgescu, vice ministro dell’ Istruzione in Romania, già presidente del Senato accademico, ha evidenziato come gli studenti dell’ estensione didattica ennese stiano «costruendo l’ Europa» con il loro impegno quotidiano. La scommessa italiana viene rilanciata dal direttore dell’ ateneo di Galati, Cesar Bichescu: «Nel 2013 abbiamo iniziato, nel 2017 è una realtà, nel 2020 sarà una certezza». Nessun discorso dal patron Crisafulli: per lui ieri hanno parlato i fatti.
Tiziana Tavella per La Sicilia

Intervento del consulente giuridico del Fondo Proserpina, Maximiliano Crisafulli, per la cerimonia apertura anno accademico 2016/2017

Innanzitutto salutiamo e ringraziamo di essere qui: il console rumeno in rappresentanza dello stato della Romania, il rettore ed il direttore amministrativo dell’università “Dunarea de Jos” di Galati, lutti i docenti, il presidente del senato accademico della Dunarea de Jos che, fresco di nomina a vice-ministro della pubblica istruzione romena non potrà qui oggi ma ci saluterà dopo con un video messaggio, salutiamo e ringraziamo il presidente della regione Sicilia, gli onorevoli assessori del governo regionale presenti, i deputati nazionali e regionali presenti, i vicepresidenti del parlamento regionale, il presidente dell’università.Kore di Enna, i medici dell’ospedale Umberto I di Enna, la delegazione della Croce Rossa italiana per la provincia di Enna, tutte le autorità presenti, i ragazzi iscritti e i loro genitori. Oggi è una giornata speciale, Siamo qui per inaugurare il secondo anno accademico dell’università Dunarea de Jos di Galati nella sua sede di Enna e noi come Fondo Proserpina siamo davvero orgogliosi di essere parte integrante di questo progetto. Realisticamente in pochi avrebbero creduto che saremmo potuti arrivare ad una tale traguardo viste le molteplici problematiche che hanno caratterizzato la nascita di questa realtà nel nostro territorio. Non vogliamo qui soffermarci né tantomeno polemizzare sulle varie difficoltà che abbiamo trovato sulla nostra strada da quando abbiamo cominciato questa avventura, oggi è una giornata di festa, quello che però ci teniamo a dire è che la liceità e la correttezza della nostra attività si sono chiaramente mostrate nella loro limpidezza, e quindi siamo ancora qui e ci siamo per restare. L’obbiettivo che ci siamo dati è quello di diventare uno dei poli di riferimento per l’insegnamento medico/scientifico in Sicilia per potere formare medici e operatori sanitari di alto profilo. Proprio in quest’ottica stiamo procedendo all’acquisìzione di nuovi locali e nuove attrezzature di ultima generazione come il tavolo anatomico digitale che ci permetteranno di potere garantire un ampliamento e un miglioramento “tout court” dell’ offerta formativa. Ma non solo. Vogliamo garantire alti livelli anche in relazione ai tirocini formativi. Abbiamo da tempo aperto un dialogo con l’azienda ospedaliera ennese Umberto I per una collaborazione che gioverebbe sicuramente al nostro territorio, allo sviluppo proprio della struttura ospedaliera ed alla qualità dell’ esperienza del tirocinio in sé. Ci auguriamo che presto si possa giungere ad un esito positivo della vicenda superando il mero ostruzionismo di alcuni che nei fatti non fa che ledere senza alcun motivo il diritto allo studio dei nostri ragazzi. Noi comunque andiamo avanti ed è proprio in questo senso che abbiamo avviato, in alcuni casi già da tempo, collaborazioni con partner prestigiosi come la clinica “Morgagnì” di Catania, la clinica Santa Barbara di Gela o in ambito Ennese con la Fisio-project sport di Pietro Tamburo al fine di offrire un servizio sempre migliore. Rispetto al primo anno della nostra attività abbiamo registrato un netto aumento delle iscrizioni e questo ci fa capire che sia finalmente passato il messaggio che questo ateneo è un’istituzione di qualità con insegnanti competenti e con un metodo di insegnamento ed un’ offerta formativa di altissimo livello. Tutto ciò non fa che palesare finalmente che questa città è divenuta sede di due atenei, uno nazionale ed uno internazionale, ancorché in aula remota. E tutto ciò ci rende orgogliosi. Concludo prendendo in prestito le parole dello scrittore siciliano Elio Vittorini: “la cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo”. Grazie a tutti.


Lettera dei sindacati dei medici su Tirocini presso Ospedale di Enna studenti Dunarea de Jos
Le organizzazioni sindacali di Aaroi Uil, Anaao, Cisl-Medici, Nursind, Cosmed dopo l’articolo del luglio scorso, in cui veniva manifestata una grande apertura da parte dell’amministrazione dell’ASP per la collaborazione della struttura Ospedaliera con l’università Dunarea de Jos, apprendono con rammarico che, con la richiesta di numerosi pareri a varie Istituzioni, cosa che, in prima ipotesi, potrebbe sembrare ostruzionistica, si tende ad impedire l’espletamento dei suddetti tirocini degli studenti della Dunarea de Jos presso l’ASP 4. Come già ribadito nel comunicato stampa delle sottoscritte OO.SS. del 03/09/2015, che si allega in copia:… “la collaborazione con l’Ospedale Umberto I° di Enna, non policlinico ma parte integrante del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, può dare alla formazione medica un contributo fondamentale, orientando i nuovi professionisti verso il “saper fare” e verso quei valori di qualità, efficacia, appropriatezza, corretto uso delle risorse e attenzione al sociale che possono rendere equo e sostenibile il servizio sanitario pubblico in un’epoca di risorse economiche limitate”. Questa opportunità della formazione la struttura pubblica dell’ennese e i dipendenti della stessa non la possono perdere a vantaggio di strutture private che, ancorché qualificate, accrescerebbero la loro qualità. La collaborazione con l‘università Dunarea de Jos rappresenta l’ultima occasione del territorio ennese per uscire dalla spirale delle dismissioni di strutture e dell’abbandono del territorio dal punto di vista sanitario. La contrazione delle risorse economiche, maggiore anche rispetto alle altre provincie siciliane, ha causato un mancato rinnovo di tecnologie e di risorse umane con una grande sofferenza nell’offerta sanitaria. La presenza della facoltà di medicina ad Enna non può che rivitalizzare, sia dal punto di vista scientifico che umano le prestazioni della struttura per rispondere ai bisogni sanitari del popolazione ennese e di tutto il Centro Sicilia. Peraltro il continuare, da parte della Direzione Aziendale, in questo atteggiamento ostruzionistico fuori dalla normativa vigente sarebbe veramente bizzarro, essendo a costo zero per l’ASP e per il pubblico. Le OO.SS. con la presente chiedono Al Presidente della Regione Sicilia ed all’Assessore Regionale alla Formazione della Regione Sicilia un provvedimento che riporti la vicenda nella legalità nell’interesse della collettività del Centro Sicilia.


Foto a cura di Angelo Cappa