Enna. Assoconsumatori: bollette acqua: qualcuno vuole creare un clima di tensione?

Grande soddisfazione dell’associazione, finalmente si mette un punto chiaro sull’ annosa vicenda dimostrando che la gestione della cosa pubblica non può prescindere dalla volontà popolare che è sovrana, ma soprattutto non si può prescindere dal rispetto delle regole e dalla legalità. Miope quella politica, miopi quei politici, anche di lungo corso, che pensano, per qualche misero appannaggio, di non tenere in alcun conto la volontà dei loro cittadini che, a gran voce, chiedono il rispetto delle leggi e la giusta tutela da continue vessazioni……!

Era precisamente l’8 marzo del 2016 data in cui Assoconsumatori – Asso-Consum chiese con protocollo 550 dell’ATO, oggi ATI, la sospensione delle partite pregresse, trasmesse per conoscenza a tutti i sindaci, sulla base dei pronunciamenti dei giudici. I Giudici di Pace, IN NOME DEL POPOLO ITALIANO sentenziano dando ragione ai consumatori e condannando Acquaenna alla restituzione delle somme illegittimamente esatte e al pagamento delle spese processuali. Finalmente dopo un anno i Sindaci dopo diversi aggiornamenti di seduta e dopo tentativi maldestri, per non decidere, di acquisizione di pareri dell’assessorato regionale sulla possibilità da parte dell’ATI di sospendere le partite pregresse, inutili, a nostro giudizio, visto lo statuto dall’ATI approvato dagli stessi sindaci meno di un anno fa, in cui all’articolo 3 c.2 veniva stabilito che l’ATI sostituisce in tutto e per tutto l’ATO idrico ormai in liquidazione. L’assemblea dei sindaci riunitasi in data 14 marzo 2017, erano presenti tutte le rappresentanze dei comuni, approvano il verbale n.3 del 28.02.2017, reso immediatamente esecutivo, sospendendo per sei mesi la bollettazione delle partite pregresse. Per tranquillizzare i dubbiosi è notizia che, ancora l’altro ieri un Giudice di Pace ha sentenziato che le partite pregresse del sig. T.S. di Aidone non sono dovute e condanna Acquaenna alle spese processuali. Sembra, poi, oltremodo strano che in correlazione a quanto è stato deliberato dai sindaci facciano seguito, come da nota del direttore generale di Acquaenna, perplessità sulla gestione futura della società, con timore per l’occupazione del personale. Sembra il ripetersi di un copione che l’associazione ha già vissuto quando nel 2006 si pose il problema delle illegittimità nell’affidamento del servizio e le delibere di determinazione delle tariffe 2006 e 2007 con sentenza de CGA n. 48/09 e della successiva ordinanza della Cassazione. Non vorremmo che l’aver sollevato l’illegittimità delle somme richieste agli utenti, a titolo di partite pregresse, conclamata dalle sentenze dei Giudici di Pace e ritenuta fondata, dall’assemblea dei sindaci, che per tale ragione hanno deciso la sospensione, innescasse il meccanismo già vissuto negli anni 2006/ 2010 allorché si pensò bene di alimentare ad arte un conflitto sociale tra i cittadini della provincia di Enna (180.000) ed i lavoratori delle società che gestiscono i servizi pubblici. Non ci faremo intimidire da chi pensa di utilizzare i lavoratori per i propri scopi. Manifestiamo solidarietà ai lavoratori, che non percepiscono lo stipendio, evidenziando le proprie perplessità sulla strana coincidenza degli eventi: decisione dei sindaci di sospendere le partite pregresse, preoccupazione della dirigenza di Acquaenna sul mantenimento dei livelli occupazionali. E’ ora che chi ha sbagliato paghi, magari andando a verificare le procedure di aggiudicazione della gara, ove risiedono tutti gli errori che si vorrebbero far pagare agli ignari cittadini. Si allega verbale della seduta del 28.02.2017

 

 Pippo Bruno delegato provinciale Assoconsumatori – Asso-Consum