Acqua. Partite pregresse: nulla la sospensione deliberata dalla maggioranza dei Sindaci

Enna. Un mese dopo la decisione di alcuni sindaci dell’Assemblea territoriale idrica di sospendere per sei mesi le partite pregresse tutto ritorna in discussione complice una nota del dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti che giudica non di competenza dell’Ati una simile decisione. Questa nota è chiaro che rimette in discussione tanti ragionamenti fatti fino ad ora dai sindaci e dalle associazioni dei consumatori.
E sempre in tema di partite pregresse non meno importante è il ricorso notificato da “AcquaEnna” all’Ati proprio contro la sospensione.
Nella nota regionale invece si fa leva su un aspetto semplice: l’Ati non può assumere una simile decisione finchè non sarà completato il passaggio dall’Ato. Altro particolare di non poco conto, la Regione che ha inteso sostituire l’Ato idrico con il nuovo assetto organizzativo non ha ancora dato all’Ati gli strumenti giusti per completare il passaggio per cui, volendolo ridurre in termini più semplicisti, è il classico caso del cane che si morde la coda. Sta di fatto che quella sospensione votata il 28 febbraio non è valida dice qualche sindaco: «Lo sapevamo ed è per questo che in cinque avevamo proposto di rinviare la votazione in attesa del parere della Regione, di chiedere contetualmente ad Acquaenna di sospendere volontariamente l’applicazione della clausola delle partite pregresse e allo stesso tempo chiedere ai cittadini di diffidare AcquaEnna a non applicare la clausola delle partite pregresse nelle more della statuizione della certezza del diritto». A questa proposta votarono a favore i sindaci di Assoro, Nissoria, Centuripe e Cerami.
C’è adesso da capire cosa intenderà fare l’Ati che aveva deciso per la sospensione di sei mesi in attesa di capire se le partite pregresse chieste da AcquaEnna fossero legittime. La Regione, infatti, non è intervenuta sul merito della questione ma sulla legittimità della scelta da parte dell’Ati per cui bisognerà attendere la prossima mossa dell’Assemblea territoriale idrica, se cercherà di revocare in autotutela la sospensione e se vorrà seguire la strada di un accordo di “non belligeranza” con AcquaEnna almeno fino a quando non verrà fatta chiarezza anche perchè senza un nuovo atto, questa volta valido, le partite pregresse non dovrebbero aver subito nessuna sospensione. Da qui la necessità di alcuni sindaci a fare chiarezza in fretta.

William Savoca per La Sicilia