Caltagirone (Ct). Ulteriore proroga per la mostra del fischietto “Giochi e giocattoli antichi” che, promossa e organizzata dall’associazione culturale “Terra Erea” in collaborazione con i Musei civici e il patrocinio del Comune di Caltagirone e allestita nelle sale esposizioni temporanee dell’ex Corte Capitaniale, in via Duomo 7, chiuderà i battenti mercoledì 31 maggio (è visitabile tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30).
Giunta alla sua quarta edizione, la mostra mira a conservare e trasmettere una forte e radicata tradizione locale alle giovani generazioni. I ceramisti aderenti all’iniziativa sono: Giovanni Apuzzo, Antonio Barletta, Ilaria Biffara e Giampaolo Santoddì, Irene Cabibbo, Ivano Agatino Carpintieri (scultore di Mascalucia), Giacomo Cusumano, Vincenzo Forgia, Santa Grimaldi, Duglas Mauro, Mario Milazzo, Antonino Navanzino, Luigi Navanzino, Mara Romano e Vincenzo Velardita, oltre agli studenti dei licei artistici di Caltagirone e di Militello.
“Il tema di questa nuova edizione – dichiara Omar Gelsomino, presidente dell’associazione culturale Terra Erea – si propone di analizzare i giochi e giocattoli antichi, che sino alla metà del secolo scorso allietavano le giornate dei bambini e dei ragazzi caltagironesi e non solo, e che raccontano la semplicità e la genialità, con la sempre feconda arte dell’arrangiarsi di chi, senza i vantaggi della nostra era tecnologica, realizzava passatempi per l’infanzia e l’adolescenza usando materiali poveri o anche riciclati, che allora si potevano trovare in ogni angolo del paese. Si tratta, quindi, di un ritorno al passato e alla nostra storia più genuina e autentica”.
“Riteniamo sia importante sostenere una manifestazione già consolidata che mira alla riscoperta e alla valorizzazione di un’antica tradizione locale – spiega il sindaco Gino Ioppolo -. La mostra del fischietto rappresenta un ulteriore momento dell’offerta turistica della nostra città durante il periodo della Santa Pasqua”. “L’auspicio – sottolinea l’assessore alle Politiche culturali e della Tradizione, Vito Dicara – è che manifestazioni così importanti possano contribuire a far riconquistare al settore ceramistico i gloriosi fasti di un tempo, valorizzando e facendo conoscere le nostre tradizioni”.