Enna. Altro che crisi, qui ridiamo e scherziamo, ma…non si sa ancora “cu canta ppa Madonna”.

Qui ridiamo e scherziamo sulla crisi di governo al Comune, ma nel frattempo non si sa ancora “cu canta ppa Madonna”.

E già carissimi, questo è un dilemma di non poco conto perchè il concerto del 2 Luglio è tradizione di città e guai a togliere agli ennesi certi punti di riferimento ed è giusto che sappiano con il dovuto anticipo chi salirà sul palco in piazza Europa dove quest’anno si dovrebbe entrare con il conta persone. Per tutto il resto ovviamente c’è tempo e non è neanche il caso di interessarsene, tanto meno di preoccuparsene.

In fondo poco importa se in atto c’è una faida politica per chi vuole comandare quelle che, di questo passo, saranno le quattro pietre della città.

Cantatevela e suonatevela voi, “tanto pooooiii alle elezioooni, alle eleeeziiooni ve lo facciamo vedere noi quando venite per il voto” perchè questa, in fondo, è la solita cantilena dell’ennese ormai abbandonato sulla propria poltroncina ad aspettare che accada chissà cosa e ad aspettare che l’amico gli vada a raccontare “cchi sta succidinnu”. E meno male che c’è quel benedetto facebook che ci informa su tutto, meglio del New York Times, in fondo, si sa, facebook è la via della verità. Su facebook si denuncia “a scaffa”, l’erba, i rifiuti e ci si chiede pure “cu canta ppa Madonna”.

Al di là dell’umorismo però nessuno sa, o forse si è solo pigri, che ad esempio quelle buche che si postano su facebook possono essere segnalate sul sito del Comune per richiederne la manutenzione, pochi sanno il perchè quei rifiuti sono lì sul ciglio della strada ma giudicano con la saccenza di chi, invece, pretende di sapere tutto ma dimentica che la bolletta “al risparmio” degli anni scorsi non copriva il costo del servizio “ma tant’è…io pagavo poco, ora invece sti disgraziati ci fanno pagare tanto e la città è pure sporca”, non tenendo conto che quella bolletta “ragionevole” in questi anni ha prodotto milioni di euro di debiti e indovinate chi li pagherà?
E chissà che adesso qualcuno su facebook non faccia partire il sondaggio: “Era meglio pagare poco e mutu cu sapi u jucu” oppure “Preferisco pagare di più ma il costo reale purchè la città sia pulita”.

Troppo impegnativo come discorso. Meglio sapere “cu canta ppa Madonna” e quanto dureranno i fuochi d’artificio. Ma vi prego non parlateci di crisi al Comune che già mi viene l’emicrania. Anche perchè, dirà il cittadino comune, “tanto pensano solo al loro interesse”.

Ed è qui l’errore, perchè se l’ennese seguisse di più la politica cittadina si renderebbe conto di ciò che c’è in atto, di ciò che tiene una città bloccata su sé stessa, un città ferma tra i capricci di chi vuole a tutti i costi comandarla e ci rifiutiamo volutamente di utilizzare il termine “governare” perchè la “civitas” è tutt’altra cosa che un feudo da tenere per sempre sotto controllo.

Da settimane, probabilmente sarebbe più corretto dire da due anni, quei pochi ennesi che seguono le vicende politico-amministrative sentono risuonare sempre le stesse parole “sfiducia-sfiducia”, un disco rotto che adesso sembra essere arrivato al punto finale almeno così ci si toglie questo dente e la città saprà il proprio destino. Perchè al cittadino comune non interessa un “fico secco” delle voglie di rivalsa, al cittadino interessa che la città venga Governata e inorridisce al solo sentire “meglio un commissario che…”.

È questo il bene che si vuole per la città? Certo, del bene è stato fatto, ed anche tanto in certi casi, nell’ultimo bilancio comunale dove alcuni sono riusciti a trovare dei fondi per il recupero di strutture fieristico/agricole, per il recupero di luoghi di culto o di “lampioni” e tanto altro ancora e ce ne faremo una ragione se, ad esempio, abbiamo tolto i soldi al randagismo, quello stesso “fenomeno” per cui, ci dicono, si sono svolte decine di riunioni per risolvere il problema e quando, leggiamo in questi giorni, il sistema era entrato nei giusti binari quei fondi li togliamo pure perchè se il problema lo monitoriamo e lo teniamo sotto controllo poi… su facebook cosa diavolo leggiamo? Di cosa diavolo accusiamo? Un problema lo dobbiamo pur tenere vivo per avere dei cattivi da inseguire e magari avere così un motivo per … “andare a comandare”, ma non come intende Fabio Rovazzi.

Forse è meglio fermarci qua senza tirare in ballo magari chi in questi giorni è talmente oberato dal ricevere comandi sul da farsi che potrebbe confondersi ancor di più. Meglio di no. Meglio tornare su facebook, magari trovando novità sul concerto e mi rilasso un po’, sperando di non incontrare fedelissimi utili alla causa. In quel caso passo a Twitter.