M5S. Cancelleri, Di Maio e Di Battista a Pietraperzia. Perché i Cinquestelle non hanno la vittoria in tasca

Riprende il tour M5S #atuttaSicilia. Dopo la sosta di una settimana ricomincia il “giro di Sicilia” – giro elettorale – dell’isola a bordo di due pulmini elettrici, che il candidato 5 stelle alla presidenza della Regione Siciliana, Giancarlo Cancelleri, sta facendo a fianco del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e del deputato a Montecitorio Alessandro Di Battista.
E, nel giro dei prossimi comizi tappa a Pietraperzia, in piazza Vittorio Emanuele, giorno 27 agosto

Da un lato l’entusiasmo di Luigi Di Maio, deputato e vicepresidente alla Camera, a proposito della campagna elettorale in Sicilia: “Il Movimento 5 Stelle – dice Di Maio – con Cancelleri candidato alla presidenza della Regione, ha già resentato il programma di Governo della Regione e ha composto in maniera partecipata le liste di tutti in candidati all’Assemblea Regionale Siciliana. Dall’altro, l’analisi del Sole 24 ore, che tira fuori tutte le falle del movimento pentastellato in Sicilia, vicina al voto del 5 novembre, e sottolinea che “nella prima regione a Cinque Stelle, la prova di governo negli otto comuni dell’Isola amministrati dai grillini – Alcamo, Augusta, Bagheria, Grammichele, Favara, Pietraperzia, Porto Empedocle e Ragusa (c’era anche Gela, ma il sindaco è stato espulso dal Movimento pochi mesi dopo la vittoria) – si è rivelata molto dura”.
E a fare da eco al ‘Sole’ è il deputato del Partito democratico, Michele Anzaldi, che ricorda: “In Sicilia, il 50% dei Comuni è in dissesto finanziario, un sindaco espulso pochi mesi dopo le elezioni, due indagati per abuso d’ufficio su otto, faide interne. Il quadro che emerge dalle amministrazioni targate M5s in Sicilia è disastroso e mostra quali sono le credenziali del partito di Beppe Grillo nel momento in cui aspira a governare la Sicilia. Per questo Cancelleri, di Maio e Di Battista si vergognano dei loro sindaci e li tengono lontani dalla campagna elettorale”.
“Su 9 Comuni vinti dai Cinquestelle in Sicilia – aggiunge Anzaldi – 4 sono in dissesto finanziario (Bagheria, Porto Empedocle, Favara e Augusta), due primi cittadini sono sotto inchiesta della magistratura per abuso d’ufficio (Alcamo e Bagheria); il sindaco di Gela e’ stato espulso e quindi continua a governare disconosciuto dal suo stesso partito; a Ragusa si sono dimessi già tre assessori e la Giunta si regge per un solo voto dopo faide e scontri interni. A Bagheria il sindaco, cresciuto in una casa abusiva e con un assessore dimesso proprio per un’inchiesta per abusivismo, si è dovuto scusare dopo un servizio delle Iene, ma il partito lo ha premiato: il suo regolamento per garantire sanatorie a chi vive in una casa abusiva è diventato il modello M5s a livello nazionale. Altro che ambientalismo, sicurezza delle abitazioni e tutela del paesaggio. Ad Augusta – prosegue il deputato – il sindaco M5s ha dato il via libera all’hotspot per i migranti, andando nella direzione opposta rispetto alla linea predicata da Grillo e Di Maio: e la campagna di Cancelleri lo ha escluso dal tour elettorale. Insomma: a livello nazionale e nelle trasmissioni tv dicono una cosa, ma quando poi sono chiamati a governare in prima persona fanno l’opposto. Esattamente come a Roma con Virginia Raggi”.
“Di fronte a questa lunga serie di fallimenti – prosegue Anzaldi – e dimostrazioni di incapacità amministrativa, la campagna elettorale per le regionali del M5s ha evitato accuratamente che il candidato Cancelleri si facesse vedere con i suoi stessi sindaci: si vergognano dei loro risultati e quindi li hanno tenuti lontano dal palco delle sue iniziative. Dicevano di essere in vantaggio, di avere già vinto, ma poi hanno iniziato a sparare una balla dopo l’altra, a sfruttare la Sicilia per mire nazionali, a inanellare gaffe e scivoloni, a strizzare l’occhio all’illegalità riproponendo il peggio della vecchia politica”. (by Eco del Sud)

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Candidato M5S di Piazza Armerina, che si battè per la fuoriuscita dalla provincia di Enna, in caso di elezione chi rappresenterà?
Mentre su Sindaco Pietraperzia una vera svolta del movimento non si è vista, anzi c’è chi afferma che sui grandi temi della politica provinciale in merito a gestione acqua e rifiuti (fa parte del CdA dell’Ato Rifiuti) non si è sottratto alle logiche della locale vecchia politica.