Valguarnera a distanza di un anno e mezzo non si muove foglia sul progetto di ristrutturazione del poliambulatorio comunale

Valguarnera. Non si muove foglia sul progetto di ristrutturazione del poliambulatorio comunale “Sebastiano Arena”. E’ passato un anno e mezzo dalla chiusura forzata del plesso avvenuta ad opera dell’Asp 4 per ragione di igiene e sicurezza rilevata dai Nas, ma ancora, nonostante numerose lettere, risoluzioni, solleciti, interrogazioni parlamentari, informazioni al Prefetto, da parte di tutti: dell’Amministrazione Comunale, dei gruppi consiliari PD e “L’Altra Voce”, dello stesso consiglio comunale che aveva chiesto un tavolo tecnico per trovare una soluzione, di varie associazioni e del comitato cittadino tutto ancora oggi tace. E dire che la stessa Asp, tramite i propri vertici, aveva preso impegno o quanto meno aveva promesso di ristrutturare entro un tempo ragionevole l’intero plesso. Si parlava di computo metrico già pronto e di richiesta di finanziamento, di tecnici che stavano elaborando il progetto, ma quelle promesse, visto il lasso di tempo trascorso dalla chiusura, sembrano essere diventate carta straccia. Tra le ipotesi che circolavano si era parlato pure per accelerare i tempi, in attesa che venisse ristrutturato l’intero plesso, di rendere agibile, con costi sostenibilissimi il piano terra, considerato che dopo il trasferimento della Guardia Medica e del 118 in altri locali, esso avrebbe potuto ospitare comodamente tutte le branche esistenti. Ma anche questa ipotesi sembra essere caduta nell’oblio e nell’indifferenza più assoluta. Attualmente, come è noto, i servizi sanitari a Valguarnera dopo mesi di peregrinare a Piazza Armerina ed Enna, sono attivi presso i locali del Boccone del Povero, il cui contratto di locazione è però agli sgoccioli e in paese gira la voce che già sono pronti altri locali da prendere in affitto, nonostante il “Sebastiano Arena” di proprietà dell’Asp, faccia bella mostra di sé all’ingresso del paese e che ha bisogno solo di essere ristrutturato. Il rischio è che assieme ad altri immobili, possa diventare nel tempo una cattedrale nel deserto. Quel plesso come si ricorderà fu donato assieme a terreni circostanti da un grande benefattore che divenne pure sindaco della città, Sebastiano Arena, che al momento del lascito al presidio sanitario dell’epoca vincolò la struttura ed alcuni terreni circostanti di sua proprietà (venduti successivamente dall’Asp) a scopi esclusivamente sanitari, a beneficio della città di Valguarnera. Sull’argomento interviene il portavoce dei comitati cittadini Carlo Garofalo che afferma: “a nostro modo di vedere quelle somme dovrebbero essere vincolate per ristrutturare e mettere in sicurezza l’edificio, il quale è stato donato per alcune finalità e non può essere lasciato a sé stesso. Dobbiamo inoltre precisare che l’ASP, dopo un incontro avuto con il Comitato Cittadino si impegnò lo scorso mese di gennaio a predisporre un progetto per la ristrutturazione quanto meno del piano terra, ma ad oggi nessuna notizia. Il Comitato Cittadino chiederà immediatamente un incontro ai vertici ASP di Enna per sapere a che punto è il progetto e in quella sede chiederà ufficialmente che fine hanno fatto i soldi ottenuti dalla vendita dei terreni. Chiediamo alla collettività- conclude Garofalo- di stare in allerta, perché questa battaglia non possiamo vincerla senza il sostegno della popolazione”.

Rino Caltagirone