Leonforte. Operazione “Effetto Domino” catturato un altro soggetto sfuggito, arrestato all’aeroporto di Catania al rientro dall’Inghilterra


Stamane, la Polizia di Stato ha catturato MANGIONE Giuseppe, classe 1997, domiciliato a Leonforte con precedenti di polizia, in esecuzione di Ordinanza Applicativa della Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Enna, giusta richiesta della Procura della Repubblica di Enna – a conclusione di articolata e complessa attività investigativa coordinata dalla medesima Procura, ed in particolare dal P.M Titolare delle indagini, dott. Francesco Augusto Rio – già eseguita a carico di DOMINA Mariano, RUSSO Mario, alias “Mario Turazzo”, RUSSO Costantino RACCUGLIA Filippo, TROVATO Pietro.

MANGIONE È INDAGATO

DOMINA Mariano, RUSSO Costantino, MANGIONE Giuseppe
A) per il delitto previsto e punito dall’art. 81, 110 cod. pen., art. 73 c. 1, 4 e 6, 80 c. 1 lett. B – in relazione all’art. 12 nr. 4 c.p. – D.P.R. 9 ottobre 1990 nr. 309 (nella formulazione ante L. 49/06 per effetto della Sentenza Corte Costituzionale 32/2014), perché, in concorso tra loro e con un soggetto minore con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, senza l’autorizzazione di cui all’art. 17 e fuori dalle ipotesi previste dall’art. 75 della stessa legge, illecitamente acquistavano, trasportavano e detenevano al fine di spaccio sostanza stupefacente del tipo marijuana;
con l’aggravante prevista dall’art. 73 c. 6 D.P.R. 309/90 di aver commesso il fatto in più di tre persone;
con l’aggravante prevista dall’art. 80 c. 1 lett. b) D.P.R. 309/90, in relazione all’art. 112 n. 4 c.p., di aver partecipato con un minore alla commissione di un delitto per il quale è previsto l’arresto in flagranza;
In Nissoria, dal giugno al settembre 2016
L’articolata e complessa attività investigativa consentiva di accertare come una ramificata ed attiva rete di soggetti dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti (di tipo marijuana e cocaina), che operava nei comuni orientali dell’hinterland ennese e quello di Catania.
Le investigazioni traevano origine dalla continua attività info – investigativa svolta dai poliziotti sul territorio, mirata a stroncare la triste piaga dello spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività tecnica – supportata dai servizi sul territorio, culminati con numerosi sequestri di sostanza stupefacente – condotta nell’ambito del procedimento in parola consentiva di registrare numerose conversazioni, dove, quelle telefoniche, nonostante la particolare cautela e l’utilizzo di un linguaggio allusivo e criptico, risultavano facilmente decifrabili e chiaramente volte a fissare appuntamenti e pianificare l’attività di spaccio; mentre, in quelle ambientali, gli interlocutori parlavano esplicitamente di “erba”, “stecche”, “droga” e della qualità e quantità dello stupefacente disponibile.
Gli esiti dell’attività tecnica, supportati dai classici servizi di osservazione e riscontro sul territorio, consentivano di costruire un chiaro quadro probatorio dell’attività delittuosa posta in essere dal DOMINA in concorso con gli altri indagati, riuscendo a dimostrare, altresì, che proprio il DOMINA Mariano, elemento di spicco su cui si basava l’attività del traffico dello stupefacente, non solo risultava ben inserito nel contesto della criminalità locale, ma denotava una spiccata capacità criminale, palesandola nel modo esperto e disinvolto con cui gestiva l’attività illecita.
Domina Mariano, acclarato conoscitore di diversi pregiudicati dediti al traffico di sostanza stupefacenti, mentre per approvvigionarsi si riferiva ai “fornitori –pusher” del capoluogo etneo RUSSO Mario, detto “Turazzo” ed il nipote di questi, TROVATO Pietro, conseguentemente, per l’immissione dello stupefacente nel mercato locale dei Centri di Leonforte e Nissoria, si avvaleva della complicità dei vari “pusher”, alcuni dei quali coindagati.
RUSSO Mario si dimostrava essere il principale punto di riferimento per DOMINA ed i suoi complici. TROVATO Piero, convivente della figlia del fratello che, dopo l’arresto del RUSSO , lo sostituiva divenendo il referente di DOMINA e dei suoi collaboratori. Dalle intercettazioni ambientali tra il DOMINA e RUSSO Costantino, emergeva che RUSSO Mario da qualche mese si trovava in regime di arresti domiciliari, conosciuto come “Mario Turazzo”. Inizialmente, i contatti telefonici per l’approvvigionamento dello stupefacente intercorrevano tra DOMINA ed il RUSSO Mario il quale, a sua volta, appena ricevuta la “commessa”, nella consapevolezza di essere attenzionato dalle forze di polizia, per la buona riuscita della transazione, contattava il nipote TROVATO Piero.
Il mercato locale per lo spaccio al minuto dello stupefacente veniva poi gestito da RUSSO Costantino e dal MANGIONE Giuseppe.
Nelle diverse conversazioni tra il DOMINA ed il MANGIONE, non solo emergeva il chiaro interesse di quest’ultimo negli “affari” riguardanti il traffico di stupefacenti, ma si riusciva, altresì, ad accertare come il MANGIONE manteneva contatti stabili con DOMINA Mariano, RUSSO Costantino ed anche con lo spacciatore etneo RUSSO Mario.
Con la sua attività di proselitismo dettata dal facile guadagno, Mariano DOMINA era riuscito a creare una rete imperniata sulle capacità di alcuni “pusher”, come RUSSO Costantino e MANGIONE Giuseppe, i quali cedevano lo stupefacente, nel territorio dei Comuni di Nissoria e Leonforte, agli assuntori della zona che in taluni casi in realtà erano anch’essi spacciatori, ovviamente di cabotaggio inferiore.
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La notte del 07 Novembre si dava corso all’esecuzione delle misure cautelari a carico dei citati 5 soggetti, mentre il MANGIONE, parimenti destinatario di provvedimento restrittivo, non veniva rintracciato presso la sua abitazione, sita in Nissoria.

Nella mattina di oggi, il MANGIONE veniva rintracciato ed arrestato dalla Polizia di Stato – ed in particolare dagli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte, con la collaborazione della Polizia di Frontiera presso lo Scalo Aeroportuale di Catania Fontanarossa, dove lo stesso si trovava per aver fatto rientro in Italia con un volo proveniente dall’Inghillterra, Stato estero dove il predetto si era recato in precedenza.

L’arrestato, dopo gli adempimenti di rito, veniva collocato agli arresti domiciliari, come disposto dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna che ha coordinato brillantemente le indagini, nella persona del Sostituto Procuratore Dottor Francesco Augusto Rio.