Valguarnera. Chiesto incontro a Prefetto, in rappresentanza dei loro partiti e movimenti, dai capigruppo consiliari di opposizione: “a difesa delle prerogative democratiche dei Consiglieri, delle Associazioni e degli Organi di Stampa”, denunciati sia La Sicilia che ViviEnna

Che la situazione politica a Valguarnera tra maggioranza ed opposizione fosse da un paio di anni incancrenita lo si sapeva ma non si pensava che potesse assumere toni così aspri. A scrivere al Prefetto di Enna chiedendo un incontro, in rappresentanza dei loro partiti e movimenti, sono i capigruppo consiliari di opposizione Giuseppe Speranza de “L’Altra Voce”, Concetta Dragà di Forza Italia nonché il presidente dell’associazione “Insieme per Cambiare” Enrico Capuano. I tre esponenti – attraverso una lettera – parlano della situazione politica- amministrativa locale che stanno vivendo e chiedono alla massima autorità governativa provinciale “un autorevole intervento a difesa delle prerogative democratiche dei Consiglieri comunali, delle Associazioni e degli Organi di Stampa che operano sul territorio e di tutta la cittadinanza”. Nella lettera indicano argomenti che stanno facendo molto discutere come quello sul regolamento che limita ai Consiglieri l’accesso agli atti; sulla gestione dei rifiuti; sulla chiusura del poliambulatorio; sulla incompatibilità di un assessore; sull’incarico esterno al responsabile del settore tecnico; sul Piano Regolatore Generale; sul Piano anticorruzione ed infine, sulla denuncia per diffamazione presentata nei confronti di 5 consiglieri comunali e al quotidiano La Sicilia ed alla testate giornalistica ViviEnna.

Il testo integrale della richiesta al Prefetto:

A Sua Eccellenza il Prefetto
I rappresentanti dei movimenti “L’Altra Voce per Valguarnera”, “Forza Italia” e “Insieme per Cambiare” si rivolgono a Sua Eccellenza per esprimere il profondo disagio politico e istituzionale che, da oltre due anni, si vive nel comune di Valguarnera Caropepe.
Il Consiglio Comunale con delibera n. 66 dell’11/11/2017 ha approvato, su proposta della Giunta Comunale (delibera 82/2017), un regolamento che, di fatto, limita l’accesso agli atti amministrativi dei Consiglieri Comunali.
Durante la trattazione del Regolamento in Consiglio Comunale, i Consiglieri di opposizione hanno manifestato il loro disappunto calandosi sul volto un bavaglio bianco, nella vana speranza di sensibilizzare il governo locale e i colleghi della maggioranza circa la necessità di evitare atti lesivi delle prerogative dei Consiglieri Comunali.
Inoltre la delibera consiliare sopracitata è stata votata da 6 Consiglieri Comunali su un totale di 15 e pertanto risulta essere in contrasto con il comma 1 dell’art. 10 dello Statuto Comunale il quale recita testualmente: ”Il Consiglio Comunale adotta, a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, propri regolamenti per la disciplina e la specificazione del funzionamento del Consiglio e delle commissioni, dell’esercizio delle funzioni e prerogative dei Consiglieri, per l’esercizio della propria autonomia funzionale e organizzativa, nel rispetto della legge, dello Statuto e delle compatibilità economico – finanziarie”.
In linea di principio si è contestato il dato che la Giunta Comunale, la cui attività è sottoposta alla vigilanza del Consiglio Comunale, proponga la regolamentazione dell’accesso agli atti amministrativi dei Consiglieri, ritenendo tale comportamento lesivo delle funzioni del Consiglio Comunale. 
La normativa vigente certifica che l’accesso agli atti è un istituto giuridico “posto al fine di consentire al Consigliere Comunale di poter esercitare il proprio mandato, verificando e controllando il comportamento degli organi istituzionali decisionali del Comune”; l’accesso ai documenti amministrativi è identificato come un “principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurare l’imparzialità e la trasparenza”; quindi un sacrosanto diritto che non può essere limitato da regolamenti comunali creati appositamente con lo scopo di nascondere ai Consiglieri fatti ed atti pubblici, al fine di non consentire un corretto controllo dell’azione amministrativa.
Non vogliamo in questa sede approfondire la normativa in materia, provvederemo seguendo le vie istituzionali, quello che ci preme sottolineare è l’utilizzo del potere politico per limitare la Democrazia all’interno delle nostre istituzioni.
Questa compagine governativa, dal primo giorno del suo insediamento, continua, senza mostrare un minimo di risentimento, a limitare con qualsiasi mezzo l’azione politica di chi la pensa diversamente e ad occultare atti e fatti d’interesse generale.

Rimaniamo stupefatti dal comportamento di alcuni funzionari che consentono, da una parte l’emanazione di provvedimenti libertini che creano la reazione di importanti istituzioni pubbliche e dall’altra assumono, a convenienza, rigidità interpretative al limite dell’abuso.
Le reali motivazioni che inducono questa Amministrazione ad attuare un regolamento limitativo dell’azione dei Consiglieri Comunali, vanno ricercate nella volontà di nascondere atti amministrativi che potrebbero rivelarsi imbarazzanti; a tal proposito citiamo come esempio quanto accaduto durante la sottoscrizione del protocollo per la costituzione del «King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic Center», in tale occasione i Consiglieri Comunali di minoranza sono venuti a conoscenza di un documento che certificava la firma del protocollo da parte del Sindaco, nonostante la stessa abbia pubblicamente smentito di avere sottoscritto, nella qualità, il protocollo d’intesa.
Registriamo nell’opinione pubblica una forma morbosa di attenzione, da parte di ambienti vicini a questa compagine governativa, che si manifesta attraverso “consigli non richiesti” nei confronti di coloro che manifestano dissenso rispetto all’azione politica condotta da questa Amministrazione.
Poniamo all’attenzione della Signoria Vostra alcuni aspetti gestionali che, a nostro avviso, hanno condizionato e condizionano il sistema democratico e gli organi istituzionali del nostro Ente.
 Gestione dei rifiuti:
Il Consiglio Comunale, da oltre due anni, non approva il piano economico e finanziario che riflette sulla TARSU, non si hanno notizie del reale costo del servizio e del sistema di gestione. 
Tra i primi atti compiuti dall’Amministrazione vi è stata l’immotivata revoca dell’ARO e del Piano d’Intervento per la gestione integrata dei rifiuti, deliberato dalla precedente Amministrazione e approvato con DDG n. 245/2015 da parte del Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti. Tale decreto avrebbe consentito una diversa e ordinaria gestione del servizio, invece l’Amministrazione ha preferito emettere varie ordinanze sindacale e affidare la gestione a ditte private sull’onda di dichiarate e non certificate emergenze di tipo sanitario, senza essersi mai attivata a normalizzare il servizio e rendere trasparente i costi della gestione.
 Chiusura del Poliambulatorio:
La struttura operante sul territorio, i cui immobili sono di proprietà dell’ASP, è stata chiusa giusto verbale dei NAS che intimavano all’Azienda di rimuovere le cause d’inadeguatezza entro i successivi 180 giorni. In maniera a nostro avviso immotivata, l’Azienda, col tacito assenso dell’Amministrazione Comunale, piuttosto che intervenire per rimuovere le anomalie riscontrate dai NAS decise di chiudere l’edificio e collocare parte dei servizi sanitari presso l’Istituto Boccone del Povero, struttura certamente non adeguata ad ospitare servizi sanitari.
Recentemente si è appreso dalla stampa che l’Azienda vorrebbe affittare dei nuovi locali al costo di sei mila euro al mese dove trasferire i servizi e abbandonare l’idea di ristrutturare il Poliambulatorio, struttura vincolata da atto notarile ad ospitare i servizi sanitari. Il silenzio da parte degli Organi comunali costituisce, per noi, una omessa informazione su un servizio essenziale per la nostra comunità.
 Incompatibilità Assessore Comunale:
Con diverse note inviate alla Prefettura e all’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali è stata segnalata l’incompatibilità a svolgere la funzione di Assessore all’Edilizia Privata e all’Urbanistica, così come previsto dall’art. 78 del TUEL e dallo Statuto Comunale. Registriamo che ad oggi lo stesso professionista continua a svolgere attività sul territorio e a ricoprire l’incarico di amministratore.
 Incarico esterno al Responsabile del Settore Tecnico:
L’Amministrazione Comunale ha pubblicato un bando per conferire incarico ai sensi dell’art. 110 del TUEL, a nostro avviso, in difformità alle modifiche apportate dall’art. 11 del DL 90/2014, laddove è evidente l’obbligo della selezione pubblica al fine di fare venire meno la prerogativa del Sindaco di conferire incarichi ad “intuitu personae”.
 Dichiarazione nullità delibera Consiglio Comunale n. 27/2014 approvazione schema di massima revisione del PRG :
Il Consiglio Comunale in tale occasione è stato convocato dal Presidente del Consiglio in data 07/7/2017 per discutere in data 10 luglio il merito della proposta di nullità; si ritiene opportuno precisare che, nei giorni successivi alla convocazione, gli uffici comunali rimasero chiusi (sabato e domenica) e nella giornata di lunedì 10 luglio i Consiglieri Comunali hanno verificato e verbalizzato che non risultava depositata in segreteria alcuna proposta al fine di consentire loro di essere edotti sulla questione da trattare. Inoltre la proposta di revisione del PRG è stata sottoscritta dal Dirigente del settore tecnico in data 10/7/2017 e presentata direttamente nella seduta Consiliare. Tale circostanza, al di là del merito dell’argomento in discussione, costituisce un’evidente violazione delle prerogative del Consigliere. Infine segnaliamo che lo stesso Segretario Comunale dell’ente ha dichiarato (in delibera) testualmente “……. possono essere state violate le prerogative dei consiglieri“. Se vi è una violazione delle prerogative, vi è la prova provata dell’illegittimità della procedura di convocazione e la conferma che il Presidente prescinde dal ruolo di garante della funzione del Consiglio.
 Piano Anticorruzione:
Il nostro comune dal 2015 non ha un piano Anticorruzione aggiornato, annualmente viene confermato quello dell’anno precedente senza tenere conto delle modifiche apportate dalla Giunta Comunale alla struttura organizzativa dell’Ente. Il PTCP, approvato con delibera di GC n. 16 del 27/01/2016 e la successiva integrazione di cui alla delibera di GC n. 121/2016, certifica quanto esposto ed inoltre, il ricorso presentato dal Gruppo Consiliare “L’Altra Voce per Valguarnera”, di cui copia è stata trasmessa anche a codesta Prefettura, evidenzia che l’atto appare nullo in quanto elaborato in difformità alle direttive dell’ANAC e al D.L. 90/2014. Infatti gli attori coinvolti nell’elaborazione della predisposizione del PTCP risultano essere esclusivamente i funzionari dell’Ente, mentre la normativa prevede il coinvolgimento di attori esterni ed in particolare del Consiglio Comunale, il quale è tenuto a deliberare le linee guida di elaborazione del PTCP, cosi come dispongono le direttive ANAC.
Per altro, alla data odierna, non risulta formalmente incaricato il relativo Responsabile e non si è a conoscenza del sistema di gestione e trattamento dei dati personali in relazione anche alle attrezzature informatiche in dotazione al comune.
 Modifica Regolamento degli Uffici e dei Servizi (Delibera GM 140 del 29/12/2015):
La Giunta Comunale ha modificato il Regolamento degli Uffici e dei Servizi approvato dalla GM con delibera n. 135 del 31/08/2012 sulla base dei criteri dettati dal Consiglio Comunale con delibera n. 66/2012. L’attuale Amministrazione, con delibera n. 113 del 31/08/2015, si è arbitrariamente sostituita al Consiglio Comunale dettando i criteri a se stessa. L’anomalia sta nel fatto che la normativa di riferimento (artt. 42 e 48 del TUEL e art. 10 dello Statuto Comunale) impone che sia il Consiglio a deliberare i criteri generali, sulla base dei quali la GM elabora il Regolamento degli Uffici e dei Servizi.
 Denuncia per diffamazione nei confronti di cinque Consiglieri Comunali:
I Consiglieri Comunali di minoranza sono stati denunciati da rappresentanti degli Organi comunali per avere espresso, senza ledere la dignità di alcuno, le proprie opinioni su vicende amministrative e politiche.
 Denuncia per diffamazione a mezzo stampa:
Il Sindaco ha denunciato un ex funzionario comunale per avere rilasciato dichiarazioni sulle modalità di gestione della cosa pubblica da parte dell’Amministrazione Comunale, il giornale “La Sicilia“ e la testata giornalistica on line “ Vivi Enna” per avere pubblicato le dichiarazioni del funzionario.
Tali atti gravissimi e mai accaduti all’interno delle nostre istituzioni comunali, certificano ulteriormente la volontà dell’attuale compagine governativa di utilizzare ogni mezzo per “mettere a tacere” qualsiasi forma di opposizione e di critica.
La gestione del Consiglio appare inadeguata e interessata a garantire una parte, quella che sostiene l’attuale amministrazione.
Nel presente documento omettiamo valutazioni sulla gestione politica degli eventi amministrativi perché questi rientrano nell’ordinaria dialettica politica, abbiamo invece ritenuto opportuno sottoporre alla Sua attenzione alcuni fatti resi pubblici perché consumati all’interno delle istituzioni e notori perché ripresi dalla stampa.
Gli argomenti citati condizionano la nostra comunità e, se occultati, rappresenterebbero un “vulnus” per il sistema democratico e un serio pregiudizio alla libertà di opinione.
Il nostro è un Paese all’interno del quale esprimere liberamente le proprie opinioni è sempre stato un diritto riconosciuto dalle parti. Per tali motivazioni abbiamo provveduto a realizzare una raccolta firme a difesa della “Libertà” e della “Trasparenza”, valori fondamentali di qualsiasi comunità civile e democratica, nella viva consapevolezza che quando una compagine politica utilizza l’azione di governo e il potere che da esso deriva per cercare di mortificare i diritti di chi la pensa diversamente, la collettività è tenuta a reagire.

Oggi, noi chiediamo a Sua Eccellenza con doveroso rispetto e determinazione, anche in rappresentanza dei cittadini che liberamente hanno voluto sostenere la nostra battaglia, un autorevole intervento a difesa delle prerogative democratiche dei Consiglieri Comunali, delle associazioni e degli stessi organi di stampa che operano sul territorio e, in senso lato, di tutta la cittadinanza.
18/12/2017

I RAPPRESENTANTI FIRMATARI:
F.to Giuseppe Speranza – Capogruppo consiliare “L’Altra Voce per Valguarnera”
F.to Concetta Dragà – Capogruppo consiliare “Forza Italia”
F.to Enrico Capuano – “Insieme per Cambiare”