Depositata la sentenza di condanna per commerciante leonfortese per usura

Depositata la sentenza di condanna per usura a carico del commerciante leonfortese Ettore Forno, condanna, in primo grado, a 3 anni e quattro mesi di reclusione e 6 mila euro di multa. Il Gup Luisa Maria Bruno ha ritenuto Forno colpevole limitatamente alle somme prestate alla presunta vittima per 2 anni, vittima che nel 2010 a causa delle difficoltà finanziarie si era tolta la vita, Il giudice ha sostenuto che “gli interessi corrisposti all’imputato negli anni 2004 e 2008 erano gran lunga superiori ad un normale tasso d’interesse, raggiungendo il 100 per cento del capitale prestato”. L’accusa nei confronti di Ettore Forno è incrementate perché lo stesso ha agito “nei confronti di una persona che si trovava in stato di bisogno”. Sono saltate due imputazioni, che riguardavano prestiti effettuati ad altre due persone, perché mancanti dei riscontri certi sui prestiti effettuati e sulle somme ricevute di ritorno. C’era poi un’ipotesi di usura nei confronti di Forno per avere prestato dei soldi al titolare di un distributore di carburante, e di avere partecipato alla gestione del distributore, ma a questo riguardo il giudice ha sostenuto nella motivazione della assoluzione che anche Forno dovette sobbarcarsi a delle spese, che non sono state indicate dall’accusa. Sostanzialmente si è trattato di un semplice accordo commerciale, non riconducibile ad un prestito; per cui vengono a mancare per Ettore Forno dei possibili introiti usurari. In questo processo si sono ridotte sostanzialmente le accuse a carico del commerciante, che è stato difeso in questo processo dagli avvocati Fabio Lattanzi e Angelo Vicari. L’accusa per avere provocato il suicidio del commerciante, a cui erano stati prestati dei soldi proviene dalle indagini effettuate dalla Dia di Caltanissetta, che si sono basate soprattutto sullo scambio di denaro, ricostruito passo dopo passo dal figlio della vittima in una relazione scritta, che poi è stata consegnata agli inquirenti a seguito di una minuziosa ricerca effettuata sulla documentazione bancaria e contabile dal 2004 al 2010. Nella sentenza Ettore Forno è stato condannato al risarcimento dei danni a moglie ed ai due figli del commerciante suicida, da quantificarsi in sede civile, e a pagare una provvisionale di 5 mila euro e nel contempo c’è stata la confisca di 49.500 euro dalle finanze di Forno.