Elezioni. Appello di Lillo Colaleo a tutti i progressisti

Il 4 Marzo è ormai alle porte e reca con sé i segni di quella che si candida ad essere la meno entusiasmante e meno attesa campagna elettorale nazionale della storia d’Italia. L’elettorato, stanco di una politica incapace di dare risposte e confuso da una legge elettorale oscura ed artificiosa, si è definitivamente allontanato dalle Istituzioni ed oscilla tra il fastidio per la politica tradizionale ed uno ostentato disinteresse per il meccanismo elettorale in genere.
Al senso di distacco, si affianca anche un certo senso di insicurezza che demolisce con sé qualsiasi sistema di valori. Si è finito, infatti, per dimenticare quei principi che sono sempre stati alla base della nostra società e che hanno caratterizzato mezzo secolo di progresso italiano: il principio di eguaglianza, i diritti sociali ed economici, il principio di solidarietà. In un paese fortemente diseguale, dove la crisi non è per tutti e dove la millantata ripresa economica riguarda solo alcuni privilegiati, la situazione rischia di diventare esplosiva: anziché pretendere più eguaglianza verso chi ha di più, si è scatenato un conflitto sociale verso chi ha di meno. E questo con il consenso, da una parte, di talune forze politiche e dei sistemi di comunicazione, che speculano sulla situazione, e con il silenzio colpevole, dall’altra, di altre forze politiche.
Rispetto a tutto questo, sento l’esigenza di inviare l’ennesimo appello. E di rivolgere questo appello a tutti i progressisti di sinistra, cattolici, laici, che si riconoscono in quei valori a cui si ispira la nostra Costituzione. Un testo ed un sistema di valori che è stato l’incontro delle grandi culture del socialismo, del solidarismo cattolico e del laicismo democratico e che hanno trovato la massima espressa nei principi di eguaglianza e di solidarietà. Un sistema oggi ampiamente messo in discussione dall’aumentare dell’intolleranza sociale, dall’aggravarsi delle diseguaglianze e dall’incremento del sentimento di esasperazione collettiva.
Noi, dinnanzi a tutto questo, abbiamo urgente bisogno di ricostruire le ragioni dello stare assieme, della tolleranza, della solidarietà nella nostra società e di riscoprire e difendere l’importanza di questi valori. Per questo vi dico: andiamo assieme, torniamo a parlare tra di noi! E non per darci appuntamento per il 4 Marzo, quanto in direzione ed in funzione del 5 Marzo.
Abbiamo l’esigenza di ridisegnare un orizzonte comune ed abbiamo l’esigenza di farlo su su basi nuove, respirando quell’aria fresca e quel rinnovato entusiasmo che solo i nuovi progetti ed i nuovi percorsi possono dare. Non è sul vecchio infatti che sarà possibile ritrovare queste risposte, perché non si può innestare nuova linfa in un percorso che ormai non ha più l’entusiasmo delle origini e che ha definitivamente perso la bussola: sullo scetticismo, diceva Montanelli, non si può costruire nulla. Diversamente, noi dobbiamo tornare a credere fortemente nelle cose che facciamo, nella politica, nei valori che può esprimere e metterli a disposizione di tutti i cittadini e di tutte le cittadine.
Per questo, rinnovo ancora questo mio appello a tutti i progressisti per il 5 Marzo. Per dimostrare che una politica che creda ancora nei valori di eguaglianza e solidarietà può esistere anche oggi, per dimostrare che la passione, per tutti noi, non è ancora finita.